Aria di tempesta dal fronte occidentale: Wall Street viaggia in netto calo, zavorrata da Apple, mentre le Borse europee chiudono in rosso, guidate al ribasso da Francoforte, -1,77%. Deboli Parigi -0,93%, Madrid -0,64%, Londra -0,73%. Pesa l’allarme degli analisti su un possibile calo della domanda mondiale nel comparto dei semiconduttori, mentre restano sullo sfondo le preoccupazioni per un rallentamento globale dell’economia. Sale intanto ii prezzo del petrolio, +1,27%, 71,07 dollari al barile, con l’Arabia Saudita che annuncia tagli, mentre l’euro scivola ai minimi da 16 mesi contro il dollaro, in area 1,124.
Piazza Affari perde l‘1,05% e scende 19.055 punti base, nonostante le ottime performance di Telecom e galassia Unipol. C’è molto nervosismo alla vigilia della scadenza del termine concesso dalla Ue all’Italia per modificare la legge di bilancio. L’Istat lancia l’allarme crescita e il vertice di governo a Palazzo Chigi su decreto fiscale e manovra diventa un giallo per l’assenza di Giovanni Tria e Luigi di Maio e la presenza del premier Giuseppe Conte e del vice Matteo Salvini, con Giancarlo Giorgetti. In questo clima torna sotto pressione anche l’obbligazionario: lo spread risale a 306.70 punti base e il rendimento del Btp 10 anni si porta al 3,46%.
Dall’altra parte dell’Oceano il Nasdaq perde oltre il 2%, con Apple (-3,3%) che sta mettendo sotto pressione tutto il settore tecnologico. Vanno a picco anche i titoli del tabacco, perché il Wall Street Journal ha scritto che, in settimana, la Food and Drug Administration (Fda) ha intenzione di proporre lo stop alla vendita di sigarette al mentolo, come parte della sua campagna contro le sigarette elettroniche aromatizzate e altri prodotti del settore.
In Piazza Affari gli acquisti si riversano su Telecom, +2,79%, a seguito delle parole dell’ad Amos Genish, che ha aperto a una collaborazione con Open Fiber ma mantenendo il controllo della rete. In spolvero Unipol +3,2% e Unipolsai +1,82%, dopo i conti presentati la settimana scorsa. Rimbalza Leonardo +1,72%. Procede Terna +1,08%.
La maglia nera spetta a Stm, -6,43%, che paga lo scotto del tonfo della rivale Infineon (-7,34% a Francoforte) e dei rinnovati timori per un rallentamento della domanda nel settore dei semiconduttori, dopo le deludenti previsioni sulle vendite dei giganti americani Qualcomm e Apple. Male Pirelli, -4,81%, in attesa dei risultati trimestrali in agenda mercoledì. In rosso Buzzi -3,38%; Mediaset -3,01%; Brembo -2,84%.
Fuori dal listino principale i conti trimestrali non salvano Gima TT (-6,68%) dalle vendite che travolgono il settore legato al tabacco a livello globale.
Carige invece ha chiesto di restare sospesa dalle contrattazioni nel giorno del cda per i conti dei primi nove mesi e il via libera alle misure di rafforzamento patrimoniale chieste dalla Bce.
RispondiRispondi a tuttiInoltra
|