Il Napoli lancia la sfida. Alla Juve, che si presenterà a San Siro con soli 3 punti di vantaggio e all’Inter, costretta a vincere a Bergamo per non perdere terreno dal secondo posto. Successo importantissimo quello degli azzurri in quel di Genova e non solo per la partita in sé: a Marassi, infatti, ci si è messo anche il meteo a scompigliare le carte ed è per questo che aver vinto, oltretutto in rimonta, vale addirittura doppio. Già, perché quando l’arbitro Abisso (nomen omen) ha fermato il match per un nubifragio che ne stava rendendo impossibile il proseguimento, il Genoa vinceva 1-0 e il Napoli rischiava di affogare tutte le sue ambizioni scudetto in un anonimo sabato d’inizio novembre. Poi però è venuta fuori tutta la duttilità di una squadra capace non solo di cambiare uomini ma anche modo di giocare, come confermato da Davide Ancelotti, figlio del ben più celebre Carlo, riuscito a fare turnover pure in conferenza stampa.
“Anche lui aveva bisogno di riposo, per questo sono venuto io – ha scherzato il vice tecnico azzurro. – Le insidie meteo sono state un problema in più ma siamo stati bravi ad adeguarci e ad affrontarle al meglio. Ce ne andiamo da qui con molta soddisfazione, siamo riusciti a fare una grande partita”. Tanta gioia, peraltro comprensibile: quando l’arbitro ha fermato l’incontro (58’) mancava poco più di mezzora, il Genoa era in vantaggio per 1-0 (Kouamé al 20’) e il Napoli sembrava destinato ad arrendersi alle avversità. Poi però, complici 10’ negli spogliatoi per riordinare le idee (nel frattempo la pioggia s’è clamorosamente placata), gli azzurri hanno trovato il bandolo della matassa, prima pareggiando con Fabian Ruiz (62’), poi con l’autogol di Biraghi propiziato da una punizione velenosa di Mario Rui (86’).
Oggi invece toccherà a Inter e Roma, grandi protagoniste di un pomeriggio che si annuncia molto divertente. La sfida fra nerazzurri in quel di Bergamo (ore 12.30), per esempio, è un modo piuttosto interessante di cominciare la domenica calcistica, con un’Inter caricatissima dopo il pareggio col Barcellona e un’Atalanta tornata sugli standard degli ultimi anni. “Ci aspetta una gara difficilissima – ha ammesso Spalletti. – Il nostro morale è buono ma bisogna ripartire senza mollare un centimetro, questa è l’occasione per vedere che livello di maturità abbiamo raggiunto. Anche negli anni passati infatti era capitato di fare buone strisce di risultati, poi però bisogna essere costanti”. E allora serve una vittoria anche oggi, per chiudere al meglio un mese già ottimo a prescindere e che, a quel punto, diventerebbe addirittura straordinario. Occhio però all’Atalanta e a Gasperini, uno che quando vede l’Inter ha la stessa reazione di un toro nell’arena: la sua squadra, reduce da tre vittorie consecutive, non ha nessuna intenzione di fermarsi proprio sul più bello.
“Sarà una partita diversa dalle altre giocate a Bergamo, l’Inter non verrà qui a difendersi – ha ammonito il tecnico nerazzurro. – Noi giocheremo senza fare troppi calcoli, anche se sarà importante riuscire a fare risultato”. Spalletti se la giocherà con il sistema delle ultime gare, un mix tra 4-2-3-1 e 4-3-3 che permette ai suoi di concretizzare molto e subire poco. In difesa, davanti ad Handanovic, spazio a D’Ambrosio, Skriniar, Miranda e Asamoah, con Gagliardini, Brozovic e Joao Mario a centrocampo e il tridente Candreva-Icardi-Perisic in attacco. Consueto 3-4-1-2 anche per Gasperini, che risponderà con Berisha tra i pali, Toloi, Bettella e Mancini nel reparto arretrato, Hateboer, De Roon, Freuler e Gosens in mediana, Gomez alle spalle della coppia offensiva Ilicic-Zapata. Subito dopo il match di Bergamo i riflettori si accenderanno sull’Olimpico di Roma, dove la squadra di Di Francesco riceverà la Sampdoria di Giampaolo (ore 15).
Test importantissimo per i giallorossi, che dopo aver ipotecato gli ottavi di Champions vincendo a Mosca devono ripetersi oggi, pena mettere in grossa discussione quelli dell’anno prossimo. Già, perché il quarto posto comincia ad allontanarsi pericolosamente e solo un po’ di costanza potrebbe rimettere le cose a posto. “Dobbiamo migliorare il nostro rendimento, specie in casa – ha confermato Di Francesco. – Abbiamo bisogno di mentalità, fisico e tecnica, di tutto insomma: ripeto continuamente ai miei che in Champions si torna solo se si fa bene in campionato. Mi verrebbe quasi voglia di mettere la musichetta…”. La battuta del tecnico rende l’idea di quanto conti questo match, da affrontare con la miglior formazione possibile. Il 4-2-3-1 giallorosso vedrà Olsen in porta, Florenzi, Manolas, Juan Jesus e Kolarov in difesa, Cristante e Nzonzi a centrocampo, Under, Pellegrini e Schick sulla trequarti, Dzeko in attacco. 4-3-1-2 d’ordinanza per Giampaolo, che tenterà il colpaccio con Audero tra i pali, Bereszynski, Andersen, Tonelli e Murru nel reparto arretrato, Linetty, Ekdal e Praet in mediana, Saponara a supporto della coppia Defrel-Quagliarella.