Il Napoli resta aggrappato al treno, la Roma rischia di perderlo definitivamente. Azzurri e giallorossi dovevano vincere per forza per non allontanarsi dai rispettivi obiettivi ma solo i primi ci sono riusciti mentre i secondi, ancora una volta, si sono smarriti sul più bello. E così Ancelotti ristabilisce il -8 dalla Juve e, soprattutto, si porta a +6 sull’Inter, assestandosi sempre più al secondo posto, Di Francesco dal canto suo toppa clamorosamente e rischia di dare l’addio alle ambizioni Champions: questa sera infatti, Milan permettendo, può ritrovarsi addirittura a 7 punti dal quarto posto.
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Che il Napoli fosse favorito sul Frosinone si sapeva ma il recente flop contro il Chievo aveva acceso diversi campanelli d’allarme. Evidentemente la lezione è servita perché gli azzurri, nonostante l’ampio turnover in vista della decisiva trasferta di Liverpool, hanno letteralmente sbranato i poveri ciociari, rendendo il match del San Paolo poco più di un’esibizione. Il 4-0 finale è persino stretto rispetto a quanto visto in campo, in un pomeriggio in cui hanno brillato un po’ tutti: da Zielinski (suo il gol che ha sbloccato l’equilibrio al 7’) a Ounas (40’, gran sinistro da fuori area) passando per Milik, autore di una doppietta (68’ e 84’) che ne rilancia le quotazioni in vista di Anfield.
“Abbiamo iniziato la partita nel modo giusto e poi l’abbiamo gestita bene – il commento soddisfatto di Ancelotti. – Poteva essere una trappola come contro il Chievo, invece siamo stati bravi. Ora pensiamo al Liverpool: sarà fondamentale avere un atteggiamento positivo, non metteremo il bus davanti alla porta”.
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Missione difficile quella del Napoli ma chissà che l’entusiasmo non possa dare una mano: nel calcio, si sa, l’aspetto psicologico conta quasi quanto le gambe. Ne sa qualcosa la Roma, seppur per motivi diametralmente opposti. Dopo ieri non ci sono più dubbi: solo un genio della psicologia potrebbe risolvere i problemi dei giallorossi, anche se nella Capitale gira voce che persino Freud, qualora si ritrovasse la squadra sul lettino, getterebbe la spugna.
Di Francesco invece non ha intenzione di farlo ma la sua posizione è più traballante che mai: dagli Usa si racconta di un Pallotta furioso e Paulo Sousa, si sa, è pronto da tempo… Il 2-2 di Cagliari fa male a prescindere ma diventa addirittura inaccettabile se si considera che la Roma era in vantaggio per 2-0 fino all’84’ grazie alle reti di Cristante (14’) e Kolarov (41’).
Anche dopo il gol di Ionita (84’) la partita si poteva portare a casa, tanto più che i sardi erano rimasti in 9 per la doppia espulsione di Ceppitelli e Srna, invece i giallorossi sono riusciti a farsi raggiungere in pienissimo recupero da Sau (95’), lasciato incredibilmente solo di battere Olsen e far esplodere di gioia la Sardinia Arena.
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“E’ stata una partita assurda, a 30’’ dalla fine eravamo in vantaggio e in 11 contro 9 – ha sospirato Di Francesco. – In campo ci sono giocatori di un’esperienza tale che non puoi prendere gol del genere, queste cose minano le certezze e vanno al di là dei discorsi tattici”. Il tentativo di scaricare un po’ di responsabilità è evidente, a breve sapremo se Pallotta sarà dello stesso avviso.