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Il Napoli rinvia lo scudetto della Juve, corsa Champions invariata

SSC Napoli

Tutto rimandato. I tre pareggi di Napoli, Inter e Lazio lasciano invariati i rispettivi obiettivi di classifica, dallo scudetto, che la Juve avrebbe potuto vincere solo in caso di ko azzurro, alla corsa Champions, diventata invece ancor più complessa. Lo 0-0 tutto nerazzurro tra Inter e Atalanta mantiene infatti il Milan al quarto posto, seppur solo grazie agli scontri diretti con Gasperini, il 2-2 della Lazio col Sassuolo rilancia anche la Roma, l’unica a vincere tra le pretendenti al prezioso piazzamento europeo.

Il big match di San Siro comunque rinforza non poco la candidatura dei bergamaschi: sono loro, infatti, i più in forma per questo mini-torneo di 7 giornate che stabilirà i verdetti definitivi. Dal canto suo l’Inter, pur avendo mancato una vittoria che le avrebbe consentito di blindare il terzo posto, può essere soddisfatta per il punto ottenuto, un po’ perché l’avversario, al di là del nome, è di quelli tosti, un po’ perché la classifica, anche e soprattutto per le difficoltà delle inseguitrici, è più che positiva.

“E’ stata una partita decisa da entrambe le squadre e i comportamenti dei giocatori sono stati corretti – l’analisi di Spalletti – Io passo dalla prestazione della squadra, non dai risultati. Sono sereno se gioca un buon calcio, non vado dietro al gol tanto per osannare o ammazzare qualcuno e visto che ha giocato bene sono serenissimo. Icardi? Di lui non parlo, ci sono anche gli altri…”.

Eppure è sempre Maurito a tenere banco, anche quando gioca una gara sostanzialmente anonima. San Siro, com’era lecito attendersi, s’è diviso a riguardo: da una parte i cori ostili della Curva Nord, dall’altra gli applausi (e i fischi per gli ultras) del resto dello stadio. In mezzo una partita che ha visto l’Atalanta giocare meglio e l’Inter avere le occasioni migliori, specialmente nel primo tempo, quando Vecino, Politano e lo stesso Icardi avrebbero potuto trovare il gol spacca-risultato. È finita invece con un pareggio che può star bene a entrambe, tanto più che le altre, come detto in precedenza, non fanno certo faville.

La Lazio per esempio ha fallito una ghiotta chance per riportarsi a ridosso del Milan e ora si prepara allo scontro diretto di San Siro con la consapevolezza di poter solo vincere, pena alzare bandiera bianca anche quest’anno. Il 2-2 dell’Olimpico lascia in dote una bella scia di veleni arbitrali ma questa volta a lamentarsi non è la Lazio bensì il Sassuolo, punito da Abisso (quello di Fiorentina-Inter e dello pseudo braccio di D’Ambrosio al 97’) con un rigore destinato a creare polemiche.

“L’arbitro ha visto giusto, il braccio era molto largo – ha ribattuto Inzaghi – Sono rammaricato per il risultato ma molto soddisfatto della prestazione. Champions? Vincendo il recupero saremmo quarti, c’è grande fiducia…”.

Quella che, invece, sembra mancare al Napoli di Ancelotti, che dopo la figuraccia di Empoli ha rischiato di rimediarne un’altra in casa col Genoa, ammesso che questo 1-1 non rientri nella categoria. Gli azzurri infatti, nonostante la superiorità numerica per un tempo e mezzo (espulso Sturaro al 25’), non sono riusciti ad avere la meglio sugli uomini di Prandelli, capaci anzi di pareggiare il gol iniziale di Mertens (34’) con uno splendido destro al volo di Lazovic (47’) e di rendersi pericolosi in più occasioni.

Anche il Napoli ha avuto le sue ma francamente ci si aspettava di più: con queste premesse lo scontro con l’Arsenal fa ancora più paura. “Se giochiamo così, a Londra sarà molto difficile, difendiamo male – ha riconosciuto Ancelotti – Per fortuna mancano 4 giorni all’Europa League e le cose si possono aggiustare, dobbiamo tornare a fare le cose per bene”.

Il punto raccolto ha però impedito alla Juve di festeggiare lo scudetto già ieri sera ma ai bianconeri, forse, è andata meglio così: la festa potrà scattare sabato a Ferrara, dove agli Allegri’s basterà raccogliere anche solo un pareggio. E gli scudetti sul campo, anche se annunciati da mesi, sono decisamente migliori di quelli sul divano.

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