Il Napoli di Gattuso parte male. Anzi malissimo, perché la sconfitta casalinga contro il Parma rischia di costare molto cara in termini di classifica, visto che, tra oggi e domani, la zona Champions può allontanarsi in maniera quasi definitiva. E poi, al di là del risultato, si evince come i problemi degli azzurri vadano ben oltre il cambio di guida tecnica: qui ci sono dei giocatori da rivitalizzare sotto tutti i punti di vista, a cominciare dall’autostima. La sensazione infatti è che alcune certezze del passato si siano trasformate in problemi, tanto da commettere errori impensabili fino a qualche tempo fa e che oggi, invece, costano punti pesantissimi. Il Parma di D’Aversa è stato bravissimo ad approfittarne e a prendersi 3 punti che valgono un clamoroso settimo posto in classifica, peraltro proprio a spese del Napoli.
È sintomatico poi che gli episodi clou siano avvenuti agli antipodi del match, uno all’inizio e uno alla fine, a dimostrare tutte le fragilità anzitutto mentali degli azzurri. La partita, iniziata con mezz’ora di ritardo per via di alcuni problemi del San Paolo (il nubifragio della notte prima aveva creato problemi al tetto), è cominciata subito male per Gattuso, ritrovatosi sotto di un gol già al 4’: colpa di Koulibaly, che prima si fa scappare Kulusevski e poi abbandona il campo per infortunio. Eccolo qui l’esempio ideale di un giocatore un tempo perfetto e oggi, invece, l’ombra di sé stesso. Il Napoli si trova così in svantaggio e rischia pure di incassare il 2-0 (parata di Meret con l’aiuto del palo su Gervinho), prima di ridestarsi dalla botta e mettersi a spingere come si deve. Il Parma si consegna volentieri, consapevole di avere nel contropiede l’arma più letale a disposizione, intanto però deve soffrire perché gli azzurri, pur senza incantare, riescono diverse volte a rendersi pericolosi.
Si va all’intervallo con un brivido (rigore prima dato e poi tolto al Napoli per un contatto fuori area), dopodiché si riparte con i partenopei all’attacco, fermati dal sempre ottimo Sepe. Al 62’ Gattuso archivia il 4-3-3 in virtù di un 4-2-4 di ancelottiana memoria, con Mertens al posto di Allan: la mossa funziona subito perché un minuto dopo il belga pesca Milik a centro area, per un colpo di testa che si infila nella porta parmigiana. Sembra il preludio al sorpasso, invece il Napoli continua a sbagliare l’ultima scelta e la partita si trascina sul pareggio quasi fino alla fine. Quasi appunto, perché al 93’ Zielinski (altra certezza del passato diventata irriconoscibile) scivola dando il là al contropiede della premiata ditta Kulusevski-Gervinho: l’ivoriano fredda Meret, il San Paolo e, soprattutto, Gattuso, costretto a fare i conti con un debutto davvero da dimenticare.
“Non credo alla sfortuna, questa è una squadra che al momento non sta bene mentalmente – l’analisi del tecnico. – Non siamo stati brillanti, purtroppo abbiamo pagato le nostre fragilità e sofferenze. Resto però convinto che questa sia una grande squadra con giocatori importanti, dobbiamo ritrovare quell’equilibrio che ci manca, così come serenità, lucidità ed entusiasmo. La classifica? In questo momento ha più senso pensare partita dopo partita…”. Oggi dunque Roma e Milan, anch’esse impegnate in casa contro Spal (ore 18) e Sassuolo (15), possono approfittarne. Per i rossoneri poi si tratta di un giorno speciale, visto che festeggeranno oggi i 120 anni della loro storia. La parata di allenatori e campioni del passato (presenti, tra i tanti, Sacchi, Rivera, Baresi, Shevchenko, Savicevic, oltre, ovviamente, a Boban e Maldini) avrà però senso solo in caso di vittoria, altrimenti il rischio dell’effetto boomerang è pressoché garantito.
Lo sa bene Stefano Pioli, deciso a dare continuità ai successi di Parma e Bologna anche contro il Sassuolo, chiudendo così al meglio il trittico emiliano, per poi andarsi a giocare le residue chance d’Europa a Bergamo nell’ultima gara dell’anno. “Questa partita è un’opportunità, dovremo fare bene – ha ribadito il tecnico senza mezzi termini. – Vediamo la luce ma non siamo usciti completamente dal tunnel, se vogliamo brillare dobbiamo insistere. La squadra sta crescendo anche dal punto di vista tecnico, vedo giocate pulite e passaggi riusciti, la testa è più positiva. Dobbiamo insistere sui nostri concetti: idee, qualità e intensità”. La sensazione è che i rossoneri siano finalmente diventati una squadra, come si evince dalle scelte di formazione, uguali per la terza gara consecutiva.
Il 4-3-3 odierno sarà infatti lo stesso di Parma e Bologna, dunque Donnarumma in porta, Conti, Musacchio, Romagnoli e Hernandez in difesa, Kessié, Bennacer e Bonaventura a centrocampo, Suso, Piatek e Calhanoglu in attacco. Classico 4-2-3-1 molto offensivo anche per De Zerbi, che risponderà con Turati tra i pali, Toljan, Romagna, Marlon e Kyriakopoulos nel reparto arretrato, Locatelli e Magnanelli in mediana, Berardi, Djuricic e Boga alle spalle di Caputo. Occasione di far punti anche per la Roma, che vuole battere la Spal ultima in classifica per issarsi in zona Champions, ovviamente in attesa di Cagliari-Lazio di domani. I giallorossi vengono da una serata europea piuttosto faticosa, nella quale da salvare c’è stato solo il passaggio del turno, non certo la prestazione. “Questa è un’altra partita, mi aspetto che la squadra possa giocare con l’atteggiamento giusto – ha confermato Fonseca. – La Spal è una buona squadra e i ragazzi lo hanno capito: giovedì abbiamo sbagliato ma stavolta sarà diverso”.
Il tecnico però è ancora una volta alle prese con l’emergenza infortuni-squalifiche, specialmente in difesa dove mancheranno sia Mancini che Smalling, col risultato di una coppia centrale tutta da comporre. Le scelte del 4-2-3-1 giallorosso sono pressoché obbligate con Pau Lopez in porta, Spinazzola, Fazio, Juan Jesus e Kolarov in difesa, Diawara e Veretout a centrocampo, Zaniolo, Pellegrini e Mkhitaryan sulla trequarti, Dzeko in attacco. Semplici, a rischio esonero dopo la sconfitta di domenica scorsa contro il Brescia, risponderà con un 4-3-1-2 che vedrà Berisha tra i pali, Cionek, Vicari, Tomovic e Igor nel reparto arretrato, Murgia, Valdifiori e Missiroli in mediana, Valoti alle spalle della coppia offensiva composta da Jankovic e Petagna.