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Il Napoli crolla, un’Atalanta straripante ora è in corsa scudetto. La Juve ritrova Vlahovic e vola al quarto posto

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Il Napoli crolla, l’Atalanta avanza, la Juventus si prende il quarto posto. Eccola qui, in sintesi, la domenica di Serie A, a certificare il cambio della guardia in favore dell’Inter, ma anche il ritorno della Dea nel discorso scudetto. La sconfitta degli azzurri a Como (2-1) rischia di pesare parecchio, così come il roboante 5-0 con cui i bergamaschi hanno espugnato Empoli: Gasperini è a 3 punti da Inzaghi e 2 da Conte e sabato prossimo ci sarà lo scontro diretto del Maradona… Ma non si vive di sola corsa al titolo. Il successo di Thiago Motta a Cagliari (0-1), infatti, vale la zona Champions in solitaria, anche perché la concorrenza latita: dopo Lazio, Milan e Bologna ha perso terreno pure la Fiorentina, sconfitta a Verona e staccata di ben 7 punti.

Como – Napoli 2-1: un autogol di Rrahmani e Diao gelano Conte, ora comanda l’Inter

La sconfitta non poteva arrivare in un momento peggiore per il Napoli, costretto ora a vincere (o quantomeno a non perdere) per non far scappare l’Inter. Ma il ko di Como non preoccupa solo per il sorpasso nerazzurro: gli azzurri sono evidentemente in crisi, come si evince dai 3 punti raccolti nelle ultime quattro partite. Va detto che anche Inzaghi ha avuto un febbraio piuttosto complesso, ma nulla in confronto a quello di Conte, tanto che sabato prossimo potrà andare al Maradona con due risultati su tre (vittoria o pareggio) per mantenere la vetta. Il tecnico partenopeo sapeva che la trasferta sarebbe stata piuttosto insidiosa, ma non immaginava certo un inizio così difficile. Al 7’, infatti, ha dovuto assistere al clamoroso autogol di Rrahmani: rimessa laterale di Politano, retropassaggio “al buio” del difensore e palla in rete, con Meret fuori posizione e beffato. Nonostante l’incredibile errore, il Napoli ha reagito con grande intensità, trovando quasi subito il pareggio grazie a un regalo di Kempf, che ha permesso a Raspadori di presentarsi solo davanti a Butez, per l’inevitabile 1-1 (17’). Ma è nella ripresa che il Como si è fatto più aggressivo, aumentando i giri del motore e sia dal punto di vista atletico che tecnico, anche se la prima occasione l’ha avuta il Napoli con McTominay, fermato solo da un grande intervento del portiere lariano. Sventato il pericolo, Fabregas ha alzato il baricentro inserendo una prima punta, Cutrone, al posto del centrocampista Caqueret e la mossa, seppur indirettamente, ha pagato. Il Como s’è convinto di poterla vincere ed è stato premiato dal solito Diao, freddissimo nel battere Meret dopo un assist illuminante di Nico Paz (77’). Conte, che qualche minuto prima aveva sostituito l’evanescente Lukaku per Simeone, ha sperato in un pari che avrebbe quantomeno evitato il sorpasso interista, ma l’unico sussulto è arrivato da Rrahmani (tiro fuori di poco al 95’). Il Como ha così conquistato una vittoria storica, mentre al Napoli non resta che aggrapparsi al pubblico del Maradona, nel tentativo di fermare un’Inter sempre più lanciata.

Conte: “Sconfitta che fa male, dobbiamo crescere a livello mentale”

“Questa è una battuta d’arresto che fa male per come è arrivata – ha sospirato Conte -. A livello mentale abbiamo mostrato delle crepe, come anche nelle ultime tre partite. I ragazzi stanno facendo il massimo, ma c’è bisogno di tempo per crescere e fare un percorso anzitutto da un punto di vista mentale. Giochiamo dall’inizio con questa pressione addosso per merito nostro, ma non era previsto e adesso dobbiamo affrontarla nel migliore dei modi. Il primo tempo a me era piaciuto molto, invece nella ripresa siamo entrati con propositi che sono rimasti negli spogliatoi: volevamo fare la partita con intensità ma non ci siamo riusciti, sembra che sia entrata un’altra squadra, remissiva sin dalle palle da dietro. Ci sono degli step a livello mentale che bisogna fare e c’è bisogno di tempo. Il secondo tempo, ripeto, non è stato di livello come approccio e mentalità, loro hanno vinto tutti i duelli, avevano più fame e più voglia e quando è così c’è poco da fare. Lukaku? Non mi piacciono le domande sui singoli, di vince e si perde tutti insieme. Il primo responsabile sono io, lui è solo un tassello dell’ingranaggio”.

Cagliari – Juventus 0-1: Vlahovic torna a segnare, Thiago Motta si prende il quarto posto

Torna a sorridere invece la Juventus, che sale al quarto posto in solitaria grazie al successo di Cagliari. L’1-0 porta la firma di Vlahovic, rilanciato da Thiago Motta dopo cinque panchine di fila e subito decisivo. Vittoria di misura, ma più per demeriti propri che per bravura dei sardi: i bianconeri, specialmente nel primo tempo, avrebbero potuto segnare ancora e chiudere la partita, ma tutto sommato non è il caso di fare gli schizzinosi. La pressione era tanta, sia per la recente batosta di Eindhoven che per la posta in palio, un quarto posto da agguantare a ogni costo. Il pareggio della Lazio e le sconfitte di Fiorentina, Milan e Bologna andavano sfruttate e la Signora l’ha fatto, confermando di essere la più accreditata per l’obiettivo finale. Decisivo, dicevamo, Vlahovic, autore di gol fondamentale anche per sé stesso: il serbo ha sfruttato un errore di Mina e ha battuto Caprile dopo averlo dribblato (12’). Il Cagliari ha tentato una reazione, ma poco dopo i bianconeri sono andati a un passo dal raddoppio con Yildiz, fermato solo dal portiere rossoblu; Caprile si è poi ripetuto su Conceiçao e ancora su Yildiz, salvando i suoi con due interventi di piede. A inizio ripresa Nicola ha cercato di correre ai ripari, inserendo Luvumbo al posto di un evanescente Felici; la squadra ha recepito il messaggio e cominciato a mettere sotto pressione una difesa bianconera fin lì poco sollecitata. Motta ha risposto inserendo Douglas Luiz e Kolo Muani per Koopmeiners e Conceiçao, ma è stato ancora Vlahovic ad avere la palla del raddoppio, sventata da Caprile anche grazie all’aiuto di Luperto, decisivo nello sbilanciare il 9 bianconero con una spinta piuttosto evidente: episodio da rigore, ma il Var è rimasto silente. Il Cagliari è rimasto in partita, ma senza creare particolari problemi a Di Gregorio, mentre la Juve ha continuato a spaventare in contropiede, fallendo l’ennesima chance con Yildiz. Ma il punteggio, come detto in precedenza, è solo un dettaglio: ciò che contava di più, infatti, erano i 3 punti e la Juve se li è presi, assieme a un quarto posto fondamentale per conti e prestigio.

Thiago Motta: “Vittoria meritata. La classifica? Pensiamo partita per partita…”

“Abbiamo meritato la vittoria, anche se non abbiamo chiuso la partita per mancanza di lucidità – l’analisi di Thiago Motta -. Siamo andati molto bene nel primo tempo, un po’ meno nel secondo, ma abbiamo saputo soffrire. La classifica? Noi pensiamo partita per partita. Abbiamo fatto una buona prima parte di stagione, il campionato è equilibrato e le squadre che stanno in alto, tranne l’Atalanta, hanno qualche difficoltà a chiudere le gare. Adesso abbiamo la Coppa Italia e poi il Verona: saranno altre battaglie, dovremo essere sempre al massimo”.

Roma – Monza (ore 20.45, Dazn e Sky)

Tre punti per continuare la scalata. La Roma riceve il fanalino di coda Monza con l’obiettivo di prendersi i 3 punti, necessari per mantenere alto il morale e, chissà, dare un senso compiuto alla classifica. Ranieri paga colpe non sue, visto che al suo arrivo trovò una squadra più vicina alla zona retrocessione che a quella europea, altrimenti sarebbe in piena corsa Champions. Il percorso delle ultime settimane, almeno, dice quello, con i suoi capaci di ottenere sei vittorie e tre pareggi nelle ultime nove partite di campionato. Un bel ruolino, ma ancora insufficiente per tornare a guardare la classifica con un po’ di adrenalina. Il tecnico giallorosso sa che l’Europa League, a questo punto della stagione, è il primo obiettivo, ma non può e non vuole ignorare la Serie A, alla luce delle 13 giornate ancora a disposizione. I punti in palio sono tanti e il prossimo scorcio di calendario lascia presagire bottino pieno: Monza e Como all’Olimpico, l’Empoli fuori, poi di nuovo in casa con il Cagliari, infine la trasferta di Lecce. Certo, in mezzo ci sarà il doppio scontro con l’Athletic Bilbao e le energie, sia fisiche che mentali, saranno parecchie, ma nulla vieta di sognare un bel filotto. Succedesse, è probabile che la classifica della Roma assumerebbe contorni molto interessanti, aggiungendo parecchio pepe agli scontri diretti del finale. La corsa riparte stasera dal Monza, per una sfida abbastanza scontata, almeno sulla carta. I brianzoli hanno ormai un piede e mezzo in B e solo un’impresa potrebbe salvarli. Ranieri non può avere pietà, non ora che la macchina giallorossa, seppur faticosamente, ha ripreso a viaggiare.

Roma – Monza, le probabili formazioni

Roma (3-4-2-1): Svilar; Celik, Hummels, Ndicka; Rensch, Cristante, Gourna-Douath, Salah-Eddine; Baldanzi, Soulé; Shomurodov

In panchina: Gollini, De Marzi, Mancini, Nelsson, Abdulhamid, Saelemaekers, Pisilli, Paredes, Angelino, El Shaarawy, Dybala

Allenatore: Ranieri

Indisponibili: Dovbyk

Squalificati: Nessuno

Monza (3-4-2-1): Turati; D’Ambrosio, Palacios, Carboni; Pedro Pereira, Bianco, Urbanski, Kyriakopoulos; Ciurria, Mota Carvalho; Ganvoula

In panchina: Pizzignacco, Mazza, Birindelli, Palacios, Castrovilli, Sensi, Colombo, Forson, Martins, Petagna, Vignato

Allenatore: Nesta

Indisponibili: Gagliardini, Birindelli, Caldirola, Akpa-Akpro, Caprari, D’Ambrosio, Pessina

Squalificati: Nessuno

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