Conta solo vincere. Per il Milan, che vuole riprendersi il primo posto ceduto venerdì all’Inter, ma anche per la Lazio, che in caso di successo aggancerebbe la Roma in classifica, completando una grandissima rimonta. Sulla carta entrambe le missioni appaiono più che possibili, visto che né il Crotone né il Cagliari sembrano essere ostacoli insormontabili, ma il calcio, si sa, si gioca sul campo e lì bisogna stare sul pezzo dall’inizio alla fine, onde evitare beffe sanguinose. Certo però che i rossoneri non possono proprio sbagliare: a San Siro (ore 15) arrivano i calabresi ultimi in classifica e con la peggiore difesa del torneo (46 gol subiti in 20 giornate), ragion per cui i 3 punti sono pressoché obbligati.
“Abbiamo perso due gare in casa, e abbiamo rimpianti per i pareggi con Verona e Parma – il monito di Pioli -. La mia preoccupazione è mantenere l’attenzione alta, fin qui abbiamo mantenuto un livello ottimo, ma si può migliorare. La classifica dice che le prime 7 hanno tutte la possibilità di vincere lo scudetto e arrivare in Champions, vanno temute tutte, non vogliamo uscire dalle prime quattro. Conta solo la parte finale, dobbiamo dare il massimo ogni giorno”. Dopo tante settimane di emergenza però il Milan ha finalmente potuto preparare la sfida con la massima serenità, anche se i recuperi di Calhanoglu e Bennacer, alla luce delle ultime notizie, non sono ancora definitivi.
Gli ingredienti per vincere però ci sono tutti, con Pioli che sceglierà un 4-2-3-1 con Donnarumma in porta, Calabria, Tomori, Romagnoli e Hernandez in difesa, Meité e Kessié a centrocampo, Saelemaekers, Leao e Rebic alle spalle dell’unica punta Ibrahimovic. Stroppa, ex di lusso della sfida, risponderà con un 3-5-2 che vedrà Cordaz tra i pali, Magallan, Golemic e Luperto nel reparto arretrato, Rispoli, Zanellato, Benali, Vulic e Reca in mediana, Ounas e Simy in attacco. In serata invece sarà la volta della Lazio, attesa dal posticipo dell’Olimpico contro il Cagliari (ore 20.45). Anche qui vale lo stesso discorso fatto in precedenza per il Milan: la vittoria, alla luce delle differenze sia tecniche che psicologiche, sembra davvero alla portata.
I biancocelesti poi sono reduci da cinque successi consecutivi, l’ultimo a Bergamo con l’Atalanta, i sardi invece non sorridono addirittura dal 7 novembre (2-0 sulla Sampdoria), visto che da allora hanno rimediato 8 sconfitte e 5 pareggi. “Penso che sarà una partita molto insidiosa – ha però avvertito Inzaghi -. Loro stanno facendo pochi punti, ma le prestazioni sono buone – ha detto nella conferenza stampa della vigilia il tecnico biancoceleste – Abbiamo lasciato qualche punto, ma adesso siamo lì e non vogliamo mollare. Sappiamo che dobbiamo pedalare tanto, questo sarà un banco di prova importante per valutare il nostro livello di maturità”. Mancare i 3 punti, effettivamente, sarebbe una brutta cosa, perché questa Lazio ha saputo rialzarsi dopo un inizio di stagione al di sotto delle aspettative e ora non vuole perdersi proprio sul più bello.
Inzaghi ha alcune defezioni importanti (Caicedo, Radu e il lungodegente Luiz Felipe), per il resto può contare su tutti gli uomini chiave, compreso il nuovo acquisto Musacchio, arrivato pochi giorni fa dal Milan. All’Olimpico vedremo un 3-5-2 con Reina in porta, Musacchio, Hoedt e Acerbi in difesa, Lazzari, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto e Marusic a centrocampo, Immobile e Correa in attacco. Diversi problemi anche per Di Francesco, costretto a fare punti per interrompere un’emorragia che ha portato il Cagliari nella zona rossa della classifica con un 4-2-3-1 che vedrà Cragno tra i pali, Zappa, Godin, Walukiewicz e Lykogiannis nel reparto arretrato, Nandez e Nainggolan in mediana, Marin, Pereiro e Joao Pedro alle spalle dell’unica punta Simeone.