La Juve rallenta ancora e il Milan effettua il sorpasso. Da ieri le gerarchie (dietro l’Inter, ovviamente) sono cambiate, perché ora al secondo posto c’è la squadra di Pioli, brava a sfruttare il pareggio tra i bianconeri e l’Atalanta e a passare davanti. Le lotte più avvincenti del campionato riguardano però la zona Champions e quella salvezza, entrambe estremamente combattute (e all’appello manca ancora Lazio-Udinese di questa sera). Al quarto posto resta il Bologna di Thiago Motta, per giunta con un buon margine sulla Roma di De Rossi (3 punti), fermata sul 2-2 dalla Fiorentina e sulla Dea di Gasperini (4).
In coda invece, Salernitana a parte, ci sono addirittura sette squadre in soli 3 punti, anche se la notizia di giornata non è calcistica: la testata di D’Aversa a Henry al termine di Lecce-Verona (0-1) sta facendo, ahinoi, il giro del mondo, tanto che i salentini sono ormai prossimi a procedere con l’esonero (per giusta causa, s’intende).
Juventus – Atalanta 2-2, Cambiaso e Milik illudono Allegri, Koopmeiners lo gela
Altro passo falso per la Juve di Allegri, che manca l’appuntamento con la vittoria per la seconda di fila dopo Napoli. Anche ieri si trattava di uno scontro diretto per la Champions, ma il rammarico non è tanto per il pareggio in sé, quanto per le modalità con cui è arrivato: i bianconeri, infatti, erano riusciti a ribaltare il risultato con un secondo tempo ad alta intensità e pensavano di avere ormai i tre punti in tasca. L’Atalanta, dal canto suo, torna a casa con un 2-2 tutto sommato positivo, per quanto il quarto posto resti distante 4 lunghezze. Per come si era messa, però, il pari finale non può che andar bene a Gasperini, tanto più in un periodo fitto di impegni come questo, pesante sia a livello fisico che mentale.
Primo tempo bloccato quello di Torino, ma com’era prevedibile si trattava solo di aspettare il primo squillo. Dopo il gol di Koopmeiners (35’, Juve sorpresa da uno schema), infatti, la gara s’è stappata come una bottiglia di champagne, regalando bollicine per tutta la ripresa. I bianconeri hanno alzato il ritmo e al 66’ hanno trovato il pareggio con Cambiaso, al termine di una splendida azione nata sull’asse Chiesa-McKennie e 4’ dopo si sono portati addirittura in vantaggio con Milik, bravo a spedire alle spalle di Carnesecchi un suggerimento del centrocampista americano. Sembrava la parola fine sulle speranze dell’Atalanta, invece al 75’ Djimsiti ha imbucato per Koopmeiners e la Juve s’è fatta sorprendere. Il risultato è rimasto tale nonostante qualche potenziale occasione nel finale, certificando così il sorpasso del Milan al secondo posto.
Allegri: “Punto guadagnato sul Bologna e l’Atalanta resta a distanza”
“Abbiamo fatto una buona partita contro una bella Atalanta, anche se sui gol presi potevamo fare meglio – ha spiegato Allegri -. Poi abbiamo fatto un secondo tempo più arrembante e di tecnica, ma ribadisco che dobbiamo migliorare la fase difensiva: subiamo gol troppo facilmente, anche se facciamo delle buone gare. Dobbiamo rimanere sereni, abbiamo guadagnato un punto sul Bologna e tenuto le distanze con l’Atalanta, il nostro obiettivo è il quarto posto e mancano dieci giornate. Gli striscioni dei tifosi in mio favore? Mi fa piacere, vuol dire che han riconosciuto il lavoro fatto e questa è una soddisfazione. In questo momento abbiamo tutti lo stesso obiettivo: vogliamo tornare a giocare la Champions. La squadra può essere criticata, ma sotto il punto di vista dell’impegno non c’è da rimproverarle nulla. Poi dobbiamo migliorare, è chiaro, ma sappiamo qual è l’obiettivo”.
Milan – Empoli 1-0, Pulisic manda Pioli al secondo posto
Vittoria senza strafare quella del Milan, ma maledettamente importante. L’1-0 sull’Empoli vale il sorpasso sulla Juventus al secondo posto, oltre che un’ipoteca sulla qualificazione alla prossima Champions: ora i punti sulla quinta sono 11, per non parlare della sesta (da considerare in caso di successo nel Ranking Uefa), staccata addirittura di 12. Pioli, inoltre, si è concesso il lusso di far ruotare alcuni degli uomini più impiegati, alcuni per scelta (Gabbia, Adli e Giroud), altri per necessità (gli squalificati Leao e Florenzi), dunque potrà affrontare la trasferta di Praga di giovedì con una rosa mediamente fresca.
Il Diavolo è partito forte nel tentativo di archiviare subito la pratica Empoli, ma dopo un inizio arrembante si è impantanato nella ragnatela orchestrata da Nicola, a sua volta desideroso di addormentare gli ardori rossoneri. Al 41’ però ecco la svolta: lancio filtrante di Bennacer per Okafor, palla all’indietro per l’inserimento di Pulisic e 1-0 Milan, anche grazie alla deviazione decisiva di Luperto. Lo spettacolo, di fatto, si è concluso lì, perché nel secondo tempo la squadra di Pioli ha pensato soprattutto a gestire il risultato, per altro senza fermare la girandola di cambi (fuori Reijnders, Tomori, Pulisic, Jovic e Okafor, dentro Musah, Kalulu, Chukwueze, Giroud e Adli) finalizzata all’impegno europeo di giovedì. L’unico brivido lo ha regalato l’Empoli, che all’87’ ha avuto la palla del pareggio con Destro, lasciato colpevolmente solo sugli sviluppi di un corner, ma l’attaccante, entrato poco prima al posto di Niang, ha sprecato tutto con un colpo di testa centrale.
Pioli: “Il futuro è incerto per tutti, ma qui sto vivendo qualcosa di eccezionale”
“Abbiamo fatto la partita che dovevamo, con un buonissimo primo tempo nel quale siamo riusciti a creare tanto, anche se segnando solo un gol – l’analisi di Pioli -. Nella ripresa invece non siamo stati così brillanti, ma siamo stati bravi a concedere poco e a controllare. Questa è una settimana molto importante per la nostra stagione, cominciarla con una vittoria e una buona prestazione è sicuramente positivo. Il mio futuro? Non so, ditelo voi… Se ne parla troppo, io so che il futuro è incerto per tutti, figuriamoci per l’allenatore di un grande club. Posso solo dire che qui sto vivendo qualcosa di eccezionale, ho dato e ricevuto tantissimo da tutti quanti e sono motivato a far durare questa cosa il più a lungo possibile”.
Fiorentina – Roma 2-2, Llorente in pieno recupero salva De Rossi dalla sconfitta
Anche a Firenze non sono certo mancati gol e spettacolo, tra due squadre offensive e spregiudicate proprio come da previsioni. Il 2-2 finale, paradossalmente, va meglio alla Roma e non solo per questioni di classifica: se è vero, infatti, che i giallorossi hanno sprecato l’opportunità di portarsi a meno 1 dal Bologna, lo è anche che la partita era praticamente persa, dunque il punto è sicuramente guadagnato. I viola ingoiano l’ennesimo boccone amaro di questo 2024, sin qui piuttosto avaro di soddisfazioni, inoltre confermano di avere un problema cronico con i rigori. Con quello sbagliato da Biraghi siamo a quattro di fila, tutti decisivi: in Supercoppa contro il Napoli (Ikoné), con Inter e Lazio (Nico Gonzalez) e infine ieri.
La squadra di Italiano avrebbe meritato di vincere, anche perché la Roma poteva restare in 10 dopo mezz’ora se Massa avesse estratto il secondo giallo per Mancini, reo di un paio di interventi davvero rischiosi. De Rossi, capita l’antifona, l’ha sostituito ancor prima dell’intervallo, ma l’errore dell’arbitro resta grave. Poi però ci sono quelli dei viola, troppo spreconi nelle tante palle gol costruite al cospetto di un avversario meno brillante del solito, evidentemente svuotato dalle fatiche europee. Chiudere il primo tempo sull’1-0 (Ranieri al 18’) è stato un delitto, ma quando Biraghi s’è presentato dal dischetto al minuto 79, sul risultato di 2-1 (Mandragora aveva risposto al momentaneo pareggio di Aouar), in molti hanno pensato che fosse finita, senza però fare i conti con Svilar. La beffa si è materializzata al 95’ quando Llorente ha capitalizzato al meglio una sponda di N’Dicka, facendo letteralmente esplodere il settore ospiti, ormai quasi rassegnato alla sconfitta.
De Rossi: “Non festeggio i pareggi, ma questo fa la differenza”
“Non perdere una partita del genere è fondamentale perché ti permette di non perdere entusiasmo – ha sottolineato De Rossi -. Non festeggio i pareggi, ma abbiamo sfidato una squadra forte in un campo su cui faticano tutte: tra perdere e pareggiare passa il giorno e la notte, fa tutta la differenza. Il nostro atteggiamento nel primo tempo e il fatto che loro vincessero tutti i duelli ci hanno portato a un primo tempo moscio, forse un po’ anche per colpa delle mie scelte. Meglio nella ripresa, ma abbiamo calciato poco pur tenendo molto la palla. Nelle tre partite fatte dopo la coppa abbiamo sempre fatto male il primo tempo e ogni volta mi ero messo a tre per dare sicurezza alla squadra. Forse non ne hanno bisogno, ma quando li vedo stanchi vorrei riportare certezze. La prossima volta ci penserò bene, perché qualcosa non funziona, come se ci fosse un rigetto di quel modo di giocare”.