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Il Milan vince e salva Gattuso, l’Inter sfida la Lazio

Spettacolare girandola di gol a San Siro dove il Milan torna alla vittoria battendo per 3 a 2 la Sampdoria e salvando la traballante panchina di Gattuso – Stasera tocca all’Inter far visita all’arrembante Lazio – In gioco c’è la zona Champions

Il Milan vince e salva Gattuso, l’Inter sfida la Lazio

Gattuso salva la panchina e lancia la sfida a Lazio e Inter. Il 3-2 sulla Sampdoria permette al Milan di portarsi a 15 punti, 3 in meno dei biancocelesti quarti in classifica, 4 dai nerazzurri. Uno scenario interessante considerando lo scontro diretto di questa sera all’Olimpico (ore 20.30) che, gioco forza, rallenterà almeno una delle due e soprattutto la partita di mercoledì col Genoa, recupero della 1° giornata.

Insomma, Gattuso si trova nella situazione paradossale di avere l’obiettivo a portata di mano, e nello stesso tempo di aver evitato l’esonero per un soffio. Conseguenze di un calcio frenetico e legato solo ai risultati, ma anche di una squadra troppo incostante per dare certezze.

Il successo di ieri non cancella i problemi psico-tecnici di un gruppo capace di alternare qualità a vuoti clamorosi, il tutto a pochi minuti di distanza. Anche con la Samp è andata così, con la differenza che, questa volta, i 3 punti sono rimasti a San Siro. Non è ancora tempo di considerare chiusa l’emergenza, certo però che la vittoria serviva come l’aria, tanto più in rimonta e con tutti gli attaccanti in gol.

Il 4-4-2 varato da Gattuso ha superato l’esame: Cutrone (colpo di testa su cross al 17’), Higuain (tap-in ravvicinato al 36’) e Suso (gran sinistro dalla distanza al 62’) hanno segnato e convinto. Purtroppo però non si può dire lo stesso della fase difensiva, piegata prima da un gran gol di Saponara (21’), poi da un’interminabile Quagliarella (31’). Limiti difensivi che non migliorano, ma anche un attacco che ha già prodotto 18 reti in 9 giornate: meglio, per intenderci, aveva fatto solo il Milan 2011/12 (9), quello in cui giocavano Ibrahimovic, Pato, Cassano, Robinho, Inzaghi… “Voglio ringraziare società e squadra, avevo chiesto di vedere 23 cani rabbiosi e, oltre a questo, ho visto anche qualità – il commento sollevato di Gattuso. – Siamo stati bravi, i ragazzi mi sono piaciuti tantissimo sia per la qualità che per il gioco. Ora dobbiamo lavorare, continuare a migliorare e provarci fino alla fine”. Di sicuro il tecnico rossonero passerà un lunedì più sereno dello scorso e potrà guardare Lazio-Inter con occhi molto più interessati.

All’Olimpico, maltempo permettendo (la Regione Lazio ha già diramato un’allerta di codice arancione per via delle piogge, la situazione verrà monitorata fino all’ultimo ma il rischio rinvio c’è), si affronteranno la terza e la quarta in classifica, in quella che si prospetta come la rivincita dello scorso 20 maggio, quando le due si contesero l’ultimo posto per la Champions. Se lo presero i nerazzurri e la cosa, sulla sponda biancoazzurra del Tevere, non è mai stata dimenticata. Spalletti sa che si troverà di fronte una squadra pericolosa e arrabbiata ma anche la sua, del resto, non scherza.

La sconfitta di Barcellona infatti non inficia le 7 vittorie consecutive raccolte in precedenza: riprendere il discorso stasera vorrebbe dire agganciare il Napoli in classifica, alzando così ulteriormente l’asticella delle ambizioni. “Il nostro obiettivo è di ricollocarci tra le prime quattro, per noi confermarci in Champions sarebbe come vincere un trofeo – ha glissato Spalletti. – Ormai tutto ambiscono a quello e ci sono tantissime squadre forti in corsa, detto questo mi aspetto una gara difficile, conosciamo bene il valore della Lazio”. Nessun volo pindarico insomma ma grande realismo e concentrazione, con la consapevolezza che vincere darebbe un grande segnale di forza a tutto il campionato.

Il tecnico dovrà provarci senza Nainggolan e dunque con un 4-2-3-1 diverso dal consueto con Handanovic in porta, Vrsaljko, Sriniar, De Vrij e Dalbert in difesa, Gagliardini e Brozovic a centrocampo, Politano, Keita e Perisic alle spalle dell’intoccabile Icardi. “E’ normale che ci sia attenzione particolare per questa partita, ricordiamo bene cosa accade in quel 20 maggio e lo terremo bene a mente –ha tuonato Inzaghi. – Dominammo per 75’, poi crollammo nel finale e perdemmo la qualificazione in Champions. L’Inter è costruita per puntare allo scudetto ma noi abbiamo dimostrato di potercela giocare alla pari”. Parole di fuoco quelle del tecnico laziale, deciso a riscattarsi (e a vincere finalmente uno scontro diretto) affidandosi a un 3-5-2 con Strakosha tra i pali, Luiz Felipe, Acerbi e Radu nel reparto arretrato, Marusic, Parolo, Badelj, Milinkovic-Savic e Lulic in mediana, Caicedo e Immobile in attacco.

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