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Il Milan vince e fugge, Napoli ok, Roma furiosa

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La corsa continua. Il Milan vince anche a Genova e consolida il primato in classifica con 26 punti, 5 di vantaggio sull’Inter e 6 su Napoli e Juventus. Successo complicato quello dei rossoneri e non solo per la solidità della Sampdoria, confermatasi dura da battere. A pesare, infatti, anche la stanchezza del post Europa League e, soprattutto, le assenze di Ibrahimovic e Kjaer, a cui si è aggiunta pure quella di Bennacer. Ma la capolista ha dimostrato da tempo di essere squadra, capace di sopperire alle difficoltà con organizzazione di gioco e cuore, oltre che con la giusta maturità. Vincere le partite sporche, si sa, fa la differenza tra una buona classifica e una eccellente, il resto, oltre alle giocate dei campioni, può farla solo il gruppo, guidato benissimo da Stefano Pioli.

“Ho detto ai ragazzi che siamo una squadra vera, era la prima volta che giocavamo senza Ibra, Kjaer e Bennacer, inoltre queste dopo le coppe sono le partite più difficili – il commento di Pioli – La qualità migliore di questo gruppo è che sfrutta tutte le situazioni, anche quelle negative, per dimostrare il proprio valore. Vogliamo vincere tutte le partite, sappiamo che non sarà possibile, ma dobbiamo avere entusiasmo per affrontare ogni gara”.

Vittoria sporca e importantissima quella di Marassi, propiziata dal rigore di Kessié sul finire del primo tempo (45’): il braccio di Jankto, tanto ingenuo quanto netto, ha sbloccato una partita difficile ed equilibrata, nella quale ogni pallone è stato sudato dall’inizio alla fine. Nella ripresa Ranieri, proprio come lunedì scorso a Torino, ha rivoltato la squadra con un paio di cambi (che sono diventati tre prima del 60’) e la Sampdoria è entrata in campo con un piglio diverso, mettendo in difficoltà il Milan. Che però, com’era inevitabile che fosse, ha cominciato a trovare qualche spazio in più: in uno di questo ecco il gol di Castillejo (77’), entrato pochi secondi prima al posto di Saelemaekers, a sfruttare un assist di Rebic e a battere Audero. Partita chiusa? Nemmeno per sogno. La Samp ha trovato l’1-2 con Ekdal (82’), dopodiché ha provocato un brivido enorme nell’ultima azione della partita: per sua sfortuna (e fortuna del Milan ovviamente) il colpo di testa di Ekdal, questa volta, è finito alto, sancendo così la vittoria dei rossoneri.

Successo importante anche per il Napoli, che seppellisce il Crotone sotto una valanga di gol e si regala il terzo posto in classifica, a pari merito con la Juve. Una bella prova quella degli azzurri, contro una squadra che s’è l’è giocata molto più di quanto non dica il risultato finale. Nel primo tempo, infatti, i calabresi hanno più volte messo in difficoltà il Napoli, costringendo Ospina a una bella parata e imbrigliando il gioco di Gattuso, almeno fino a quando non è salita in cattedra la qualità. Il gol di Insigne (31’), propiziato da una gran giocata di Zielinski, ha spaccato l’equilibrio e quando Petriccione, a inizio secondo tempo, s’è fatto espellere per un fallaccio su Demme, la gara s’è messa in discesa. A chiuderla la rete di Lozano (58’), prima che lo stesso Demme (76’) e Petagna (91’) arrotondassero definitivamente il risultato, firmando il poker azzurro.

“Le partite sono tutte difficili, specialmente in Serie A, complimenti alla squadra per come l’ha affrontata – l’analisi di Gattuso – Penso che il risultato sia bugiardo, il Crotone ci ha messo in difficoltà, ci siamo avvantaggiati quando sono rimasti in dieci. Ora testa a giovedì, con la Real Sociedad ci giochiamo il primo obiettivo stagionale, un qualcosa di importante contro un avversario difficile”.

Pareggio senza gol invece nel match tra Roma e Sassuolo, in barba a tutte le previsioni della vigilia. Era lecito attendersi un match ricco di spettacolo, ma la partita si è rivelata collosa e bloccata, un po’ per la pioggia che si è abbattuta sul prato dell’Olimpico, un po’ per l’espulsione di Pedro al 41’, che l’ha inevitabilmente condizionata (in seguito all’episodio, per proteste, è stato cacciato anche Fonseca). Da segnalare poi un gol annullato per parte (Mkhitaryan per un fallo di Dzeko, Haraslin per fuorigioco), un mancato rosso a Obiang e un possibile rigore per un tocco col braccio di Ayhan su cross di Pellegrini. Insomma, non ci sono state reti ma le polemiche, di certo, non sono mancate.

“L’arbitraggio non mi è piaciuto, non capisco il primo fallo di Pedro, come si possa dare un giallo in questa situazione – ha ringhiato Fonseca – Dopo penso al fallo di Obiang e al rigore non dato, posso capire che l’arbitro può non vedere, ma oggi c’è il Var… Sono molto orgoglioso della squadra, abbiamo fatto una partita molto buona anche con un uomo in meno. Abbiamo avuto le principali occasioni per fare gol, mantenendo sempre una buona organizzazione difensiva, senza concedere opportunità al Sassuolo”.

Non si è giocata invece Udinese-Atalanta: la pioggia battente, infatti, ha reso impossibile lo svolgimento del match, costringendo l’arbitro La Penna a rinviarlo a data da destinarsi (se ne parlerà a gennaio). Meglio per i bergamaschi, che hanno potuto così riposare in vista di Amsterdam, un po’ meno per la Lega Calcio, costretta a far fronte all’ennesimo imprevisto di questa stagione.

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