La cavalcata continua. Il Milan vince ancora e rimane attaccato sia al secondo posto (alla pari con la Roma) che a un ipotetico treno scudetto: la Juve è a soli 4 punti e gli scontri diretti delle prossime giornate potrebbero ingarbugliare ancor più la classifica. Il successo sul Crotone non passerà certo alla storia per il bel calcio giocato, un po’ come gli altri raccolti in precedenza del resto, eppure questo Milan, in un modo o nell’altro, riesce sempre a sfangarla.
“È stata una vittoria sofferta ma meritata – il pensiero di Montella – Temevo potessimo sottovalutare la partita invece non è successo e questo, da allenatore, mi rende felice. Noi vogliamo continuare a migliorare, per ora non mi interessa guardare la classifica”.
Sarà, intanto però i punti raccolti in 15 giornate sono 32: una media altissima, che mancava al Diavolo dal 2010/11, stagione conclusasi poi con lo scudetto. Difficile pensare che la storia possa ripetersi ma di certo la zona Champions non è più un tabù.
La vittoria di ieri è stata decisamente sofferta, anche troppo considerando che il Crotone di Nicola ha raccolto un solo punto lontano dallo Scida. Ruolino che rischiava di rimpolparsi clamorosamente dopo che Falcinelli, servito alla grande Rohden, freddava Donnarumma e tutto San Siro (26’).
Il Milan provava a rimettersi in piedi ma trovava difficoltà inaspettate, tanto più con i calabresi a difendere compatti dietro la linea della palla. Al 41’ Pasalic trovava però il pareggio con un colpo di testa ravvicinato e Montella tirava un sospiro di sollievo, forse pregustando un secondo tempo decisamente più brillante.
E invece i problemi diventavano ancora più grossi. Lapadula sbagliava un gol a porta vuota (49’), Niang si faceva parare un rigore (generoso) da Cordaz (53’), San Siro cominciava a rumoreggiare. Il passo lento di Sosa e la giornataccia del francese facevano rimpiangere Bonaventura, Nicola ringraziava e pregustava già il rientro in Calabria a mani piene.
Non aveva però fatto i conti con la fame di Lapadula, deciso a rimediare all’erroraccio raccontato in precedenza. E così, a 4’ dal 90’, ecco la zampata del 2-1 finale, che regalava a lui il primo gol della carriera a San Siro (per giunta sotto la Curva Sud) e ai suoi compagni 3 punti fondamentali.
“Sta vivendo una bella favola – lo ha elogiato Montella. – Fino a due mesi fa doveva ancora debuttare in Serie A, ora sta dimostrando di poter meritare questa maglia. Con o senza Bacca”.
In un modo o nell’altro, insomma, il Milan mette altro fieno in cascina. E ora sognare non è più vietato.