Prove di fuga. La decima giornata comincia oggi con tre anticipi, due per la salvezza (Spezia-Genoa e Venezia-Salernitana, entrambe alle 18.30) e uno per lo scudetto. Milan-Torino (20.45) diventa così il match-clou della serata, tanto più dopo i risultati dell’ultimo turno, che hanno permesso ai rossoneri di guadagnare due punti sul Napoli e agganciarli in vetta alla classifica. Una vittoria odierna, dunque, varrebbe uno scatto in avanti, con la certezza di mantenere il primo posto indipendentemente dalla risposta degli azzurri con il Bologna, che al massimo potrebbero compiere un aggancio.
Tra il dire e il fare però c’è di mezzo il…Toro di Juric, reduce dall’importante successo sul Genoa e deciso a guastare la festa di San Siro. Partita-trappola, insomma, un po’ come quelle con Verona e Bologna, effettivamente vinte con grandi difficoltà e patemi d’animo, alcuni addirittura più grossi del previsto.
“Il calendario è fitto, la competitività è alta – ha spiegato Pioli – Il Torino è forte, Juric sta facendo un grande lavoro. Sono tanti esami importanti, è presto però per dire che siamo ad un bivio, ma noi dobbiamo cercare di affrontare al meglio ogni partita. Detto ciò, è troppo presto, nove giornate sono niente. È giusto però che i tifosi siano contenti e orgogliosi di questa squadra, ora pensiamo a questa partita e poi a quella successiva”.
Il ritmo è serrato e le difficoltà si susseguono senza sosta, ma questo Milan non vuole fermarsi proprio adesso, non ora che ha guadagnato il comando della classifica. Il problema maggiore restano gli infortunati, anche se rispetto a Bologna torneranno Kessié e Hernandez, quest’ultimo guarito dal Covid e disponibile quantomeno per la panchina. L’elenco degli indisponibili resta però piuttosto corposo, con Rebic, Diaz, Castillejo, Messias e i lungodegenti Maignan e Florenzi. Situazione che dura da tempo ma che Pioli ha imparato a gestire bene, anche grazie ai rientri di Ibrahimovic e Giroud, ancora lontani dalla forma ideale eppure già decisivi.
“Le ultime sono state due gare particolari, quando abbiamo bisogno di più fisicità c’è la possibilità di mettere Ibra e Giroud – ha spiegato il tecnico rossonero – Entrambi non sono al 100%, la cosa importante è che diano continuità sia in allenamento che in partita”. L’attacco resta il reparto maggiormente attenzionato, anche perché, proprio alla vigilia della sfida col Torino, sono tornate in auge le voci su Belotti, in scadenza di contratto e dunque possibile obiettivo già per gennaio (ai granata potrebbe andare il cartellino di Pobega, in prestito proprio dal Milan).
Tutto ciò però interessa poco a Pioli, molto più concentrato sulla partita e sui pesantissimi punti in palio. Il turno infrasettimanale lo costringerà a un po’ di turnover, anche perché il calendario prevede poi Roma, Porto e Inter nel giro di una settimana. La missione prevede ottenere la vittoria facendo ruotare un po’ la rosa, ovviamente al netto degli indisponibili, dunque dovremmo vedere un 4-2-3-1 con Tatarusanu in porta, Calabria, Tomori, Romagnoli e Ballo-Touré in difesa, Tonali e Kessié a centrocampo, Saelemaekers, Krunic e Leao sulla trequarti, Giroud in attacco, con Ibrahimovic pronto a subentrare dalla panchina.
“Affrontiamo una squadra super completa con tanti giocatori moderni, che gioca un calcio molto tecnico – l’analisi di Juric – Il Milan forse è un po’ più fresco del Napoli, ma devo dire che si assomigliano. Dovremo essere più concreti ed avere un pizzico di fortuna in più per fare risultato, vogliamo vincere”.
Obiettivo ambizioso, in perfetta sintonia con il carattere del tecnico granata, deciso a fare il colpaccio per dare una svolta definitiva alla sua stagione. Il 3-4-2-1 del Toro vedrà così Milinkovic-Savic tra i pali, Djidji, Bremer e Buongiorno nel reparto arretrato, Vojvoda, Lukic, Pobega e Aina in mediana, Praet e Brekalo alle spalle dell’unica punta Sanabria, nuovamente preferito a Belotti.