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Il Milan sprofonda davanti all’Atalanta, il Napoli risorge

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Una figuraccia epica e una vittoria tanto sofferta quanto importante. Milan e Napoli chiudono in modo molto diverso il proprio 2019, il primo rimediando una scoppola storica in quel di Bergamo, il secondo tornando a prendersi i 3 punti dopo due mesi. La notizia principale però riguarda proprio la squadra di Pioli, autrice, suo malgrado, di una giornata che resterà negli annali, se non altro per le dimensioni del ko. Una domenica da incubo per i rossoneri, letteralmente devastati dall’Atalanta di Gasperini e costretti a fare i conti con una delle sconfitte più pesanti della loro storia. La settimana dei 120 anni si conclude così nel peggiore dei modi, tanto da costringere Boban a un mea culpa di fronte all’opinione pubblica.

“È stato imbarazzante, questo non può essere il Milan – le parole del CFO rossonero. – Non abbiamo mai pensato di poter ricreare la squadra di Berlusconi in pochi mesi ma i miglioramenti ci devono essere. Negli ultimi tempi c’erano stati, poi però è arrivata questa brutta batosta: bisogna svegliarsi e reagire, questo non sarà un buon Natale. Ora ci sarà il mercato, cercheremo di fare il nostro meglio rispetto alle nostre potenzialità”.

La prima mossa potrebbe però essere in uscita, con Paquetà vicinissimo al Psg: Leonardo, che lo acquistò un anno fa dal Flamengo, lo vuole a tutti i costi e la trattativa è già a buon punto. I soldi serviranno per rinforzare la squadra con almeno un elemento per reparto, possibilmente affermato e di qualità. Per quanto visto ieri, del resto, non c’è altro modo per ridare un minimo di senso a una stagione sin qui terribile, destinata, a meno di una decisione inversione di tendenza, persino a peggiorare.

Nel 5-0 di Bergamo, eccezion fatta per l’incolpevole Donnarumma, non si salva proprio nessuno, né sotto l’aspetto tecnico né sotto quello mentale. Sin dall’inizio si è visto che l’Atalanta era decisamente più in palla, tanto da trovare subito l’1-0 con una splendida azione personale ai danni di Conti (10’).

Il peggio però si è visto nel secondo tempo quando il Milan, dopo essere stato incapace di reagire, è crollato sotto i colpi di Pasalic (60’) e dell’ispiratissimo Ilicic, autore di una doppietta da applausi (62’ e 70’). A completare l’orgasmo nerazzurro ci ha pensato poi Muriel (85’), con i rossoneri a dover quasi ringraziare Donnarumma per aver evitato che il passivo diventasse ancor più pesante.

“Siamo tutti responsabili e gravemente insufficienti, io per primo – il commento amaro di Pioli. – Abbiamo sbagliato partita contro l’avversario peggiore, ma non siamo questi e non possiamo permetterci giornate così. Ibrahimovic? Ho già detto che è un campione e che alzerebbe sicuramente la nostra competitività, però dovete chiedere alla società…”. Che ora passerà un Natale all’inferno, con la consapevolezza di aver toccato davvero il fondo.

Chi invece sembrerebbe essersi rialzato è il Napoli di Gattuso, alla prima vittoria in campionato della sua gestione. Il 2-1 di Reggio Emilia interrompe un digiuno che durava dal 19 ottobre scorso, giorno del 2-0 sul Verona. Da allora solo delusioni, culminate con l’esonero di Ancelotti e l’arrivo del suo figlioccio Rino, anch’egli partito malissimo contro il Parma.

Anche ieri le cose sembravano proseguire su quella china, con il Sassuolo padrone del campo e in vantaggio di un gol (Traoré al 29’) e più volte vicino al secondo. Gli azzurri, dal canto loro, non riuscivano a mettere in fila tre passaggi, mostrandosi fragilissimi e in balia degli emiliani. Ma nella ripresa ecco Allan a dare la scossa con un destro sotto l’incrocio (57’), per un match che cambiava completamente direzione.

Callejon prima colpiva la traversa e poi si vedeva annullare un gol per fuorigioco di pochi centimetri, Insigne si vedeva respingere un tiro a botta sicura sulla linea, Mertens falliva di piede e di testa. Sembrava dunque l’ennesima gara stregata ma al 94’, pochi istanti prima che Chiffi fischiasse la fine, arrivava l’autogol di Obiang a regalare i 3 punti al Napoli, oltre che il primo successo azzurro di Gattuso.

“Voglio entrare nell’anima dei miei giocatori, questo lavoro so farlo solo così anche se a qualcuno può dar fastidio – il pensiero di Rino. – Noi dobbiamo guarire, siamo malati e la strada è lunga ma questa è una squadra forte. In dieci giorni non si possono fare i miracoli, bisogna dare continuità al lavoro ma questa è una squadra che non ha certo problemi di qualità. Bisogna avere equilibrio e giocare in un certo modo”.

Gattuso può così passare un Natale positivo mentre la sua ex squadra decisamente no. E il ripensare a ciò che era fino a pochi mesi fa, con il Milan in lotta per la Champions fino all’ultima giornata, farà sicuramente riflettere entrambi.

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