Il Milan gode, l’Inter sprofonda. Domenica ricca di emozioni quella delle milanesi, seppur decisamente contrastanti. Sorridono i rossoneri, capaci di battere il Torino nonostante un finale al cardiopalma, si leccano le ferite invece i nerazzurri, sconfitti dal Chievo al termine di una prestazione assai preoccupante.
È dolce il debutto di Vincenzo Montella, molto amaro quello di Frank De Boer: per entrambi il tempo dei giudizi è ancora lontano, ci mancherebbe, la sensazione però è che il Milan, pur con tutti i suoi limiti strutturali, abbia un progetto tecnico più avanzato dei cugini. Restano comunque gli sbandamenti tattici di una squadra incompleta, lasciata praticamente uguale a quella dell’anno scorso nonostante un settimo posto tutt’altro che soddisfacente.
Inspiegabile infatti il black out nel finale che poteva compromettere una vittoria già in ghiaccio e salvata solo da un grande Donnarumma, protagonista proprio contro quel Mihajlovic che lo aveva lanciato titolare nel calcio che conta. “Avessi saputo che mi avrebbe parato un rigore non lo avrei fatto esordire – ha scherzato (fino a un certo punto) il serbo –. Avremmo meritato almeno il pareggio ma sono comunque soddisfatto, ho visto il cuore Toro per gran parte del match”.
Il 3-2 finale premia dunque Montella, capace di dare un’impronta tattica ben visibile nonostante le poche settimane di lavoro. Sugli scudi, oltre al già citato Donnarumma, c’è ovviamente Carlos Bacca, autore di una tripletta che spegne, questa volta per davvero, tutte le voci di mercato. Il colombiano ha messo in mostra tutto il repertorio della casa: colpo di testa (38’), tiro incrociato nell’area piccola (50’) e rigore di potenza (63’).
In mezzo però anche tanto Torino, capace di rimettere in equilibrio il match con Belotti (48’), di riaprirlo con Baselli (91’) e di sfiorare una clamorosa rimonta con lo stesso attaccante, fermato però dal dischetto dal giovane (ma bravissimo) portiere rossonero (94’).
Emozioni anche al Bentegodi ma a forti tinte gialloblu. Di nerazzurro infatti si è visto ben poco, sia a livello tecnico che tattico. Il grande sconfitto è Frank De Boer, se non altro perché le sue scelte sono andate in controtendenza rispetto alle previsioni e, alla luce del risultato, alla logica.
Niente 4-3-3 o 4-2-3-1 come pronosticato da tutti bensì un 3-5-2 che non si vedeva dai tempi di Mazzarri (salvo qualche sporadica prova con Mancini). Decisione che poteva sorprendere il Chievo e che invece ha finito per favorirlo: il 4-3-1-2 di Maran ha funzionato alla perfezione, sotto tutti i punti di vista.
“È stata una serata difficile ma siamo solo all’inizio – l’analisi di De Boer –. Avremo tempo e modo di migliorare, pensavo che la difesa a 3 potesse infastidire il Chievo ma abbiamo preso gol nel nostro momento più positivo. Purtroppo non ho avuto tempo di approfondire alcune situazioni, inoltre la condizione fisica non ha aiutato: servirà un po’ di pazienza ma cresceremo”.
Se lo augurano tutti in casa Inter perché con prestazioni come quelle di ieri non si andrà tanto lontano. Il Chievo dal canto suo ha giocato una buonissima partita e si è preso 3 punti di platino grazie a Birsa, ex milanista autore di una doppietta davvero bella. Prima una serpentina che ha lasciato di stucco la difesa nerazzurra (49’), poi uno splendido destro dalla distanza che ha finito per sorprendere anche Handanovic (81’).
Domenica in chiaro scuro, insomma, quella delle milanesi: il loro, a giudicare da questa prima giornata, rischia di essere un campionato tanto emozionante quanto indecifrabile.