Il Milan si prende il primo posto, ora tocca al Napoli. La domenica di campionato che ci apprestiamo a vivere si preannuncia davvero interessante, ancor più dopo il rocambolesco 2-4 con cui i rossoneri hanno espugnato Bologna. Già, perché una giornata con Roma-Napoli (ore 18) e Inter-Juventus (20.45) sarebbe al cardiopalma a prescindere, ma lo diventa ancor più ora dopo il sorpasso dei rossoneri, figlio di una partita folle, ribaltata come un calzino più e più volte.
E dire che il primo tempo lasciava presagire un finale scontato, con la squadra di Pioli in vantaggio 0-2 grazie ai gol di Leao (16’) e Calabria (35’) e in 11 contro 10 per l’espulsione di Soumaoro, fattosi cacciare per un fallo considerato come chiara occasione da gol su Krunic (20’). Invece il calcio, ancora una volta, ha saputo stupirci: e così il Bologna è rientrato in campo trasformato, incurante della situazione quasi disperata in cui si trovava, trovando prima l’1-2 grazie a un’autorete di Ibra sugli sviluppi di un calcio d’angolo (49’), poi il clamoroso 2-2 con Barrow, freddissimo nel trasformare un assist di Soriano e battere Tatarusanu (52’). Tutto da rifare insomma, ma i colpi di scena non erano neanche a metà. Poco dopo il pareggio rossoblu Soriano s’è fatto espellere per un fallaccio su Ballo-Touré (58’), costringendo Mihajlovic a difendere il risultato addirittura in 9. La tattica, inevitabile, è diventata fare muro assoluto, così il Diavolo s’è trovato nel paradosso di avere due uomini in più, ma anche meno spazi (e tempo) per sfruttarli. Dai e dai però la squadra di Pioli ha preso il piccone e dopo la grande occasione di Giroud (super parata di Skorupski) ha trovato la mazzata giusta con Bennacer, in gol con uno splendido destro al volo proprio quando il pari sembrava prendere corpo (84’). A quel punto sono saltati tutti gli schemi e il Milan a trovato addirittura il quarto gol con Ibrahimovic, autore di un bel tiro a giro su assist dello stesso centrocampista algerino (90’).
Vittoria soffertissima insomma, ma molto, molto, importante: ora i rossoneri sono in testa da soli e potranno godersi gli scontri diretti domenicali con la consapevolezza che, in qualsiasi caso, guadagneranno punti su qualcuno.
“Abbiamo fatto fatica, pensavamo che la partita fosse finita dopo il primo tempo – le parole di Pioli -. Se non giochi più e perdi lucidità poi rischi, per fortuna abbiamo avuto le qualità per rimetterla in carreggiata nel finale. Stiamo dimostrando di crederci sempre e non mollare mai, poi chiaro che un po’ di stanchezza, viste le assenze e le tante partite, ci sia, ma la differenza la sta facendo la mentalità”.
La palla passa dunque al Napoli, atteso questa sera dall’altro big match di giornata (oltre a Inter-Juventus, ovviamente) sul campo della Roma. Partita delicatissima quella dell’Olimpico, tra due squadre che vincono momenti opposti: euforia assoluta per gli azzurri, unici a punteggio pieno e vittoriosi anche in Europa League, depressione totale per i giallorossi, reduci dall’assurdo e umiliante 6-1 rimediato in Norvegia.
“Questa partita azzera tutto, può dare una svolta a entrambe le squadre – ha ammonito Spalletti -. Bisogna dunque essere bravi ad arrivarci al top e proporre il top come possibilità di collettivo. Roma-Napoli è la gara della mia vita, questa volta ovviamente sarò tutto del Napoli e proverò a vincere, ma la Roma non sarà mai una mia nemica. Mourinho? Mi ha insegnato tanto, lui è uno di quelli che porta qualità nei campionati dove arriva”.
“Il responsabile della sconfitta in Norvegia sono io, ho messo quella formazione per paura del clima e del sintetico e non avere i titolari per le sfide contro Napoli e Milan – il pensiero dello Special One -. Mi piace giocare le grandi partite, proveremo a battere il Napoli. Non mi interessa trasformare in rabbia agonistica la sconfitta col Bodo, penso solo al Napoli che sarà una sfida con storia a sé, difficile anche per loro. Preferisco perdere una volta 1-6 che sei volte 0-1”.
Gara ad altissima tensione dunque, in un Olimpico sostanzialmente pieno (previsti quasi 50 mila spettatori) e pronto a dimenticare il Bodo Glimt, a patto però di ricevere la risposta giusta da parte della propria squadra. Viceversa l’ambiente potrebbe farsi piuttosto ostile e proprio questa potrebbe essere l’arma a sorpresa del Napoli, deciso a partire forte per approfittare della fragilità giallorossa. Spalletti confermerà l’ormai canonico 4-3-3 con Ospina in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Anguissa, Fabian Ruiz e Zielinski a centrocampo, Politano, Osimhen e Insigne in attacco. Formazione tipo anche per Mourinho, che dopo il fallimentare turnover di giovedì tornerà a riproporre il 4-2-3-1 tipo con Rui Patricio tra i pali, Karsdorp, Mancini, Ibanez e Vina nel reparto arretrato, Cristante e Veretout in mediana, Zaniolo, Pellegrini e Mkhitaryan alle spalle dell’unica punta Abraham.
Ad approfittare degli scontri diretti odierni potrebbero essere Lazio e Atalanta, il cui piano prevede di battere Verona (ore 15) e Atalanta (12.30) per avanzare in classifica: tutto questo però è subordinato a evitare le trappole, costate già diversi punti a entrambe, specialmente dopo le coppe europee. Entrambe poi hanno più di un problema, visto che Gasperini dovrà fare a meno di ben 6 giocatori mentre Sarri è alle prese con il caso Luis Alberto, finito ai margini per scelta tecnica.
Insomma, le sfide contro Gotti e Tudor sono meno scontate di quanto non si possa pensare, ma vincerle è una conditio sine qua non per puntare alla zona Champions. La Lazio scenderà in campo con un 4-3-3 con Reina in porta, Marusic, Patric, Radu e Hysaj in difesa, Milinkovic-Savic, Leiva e Basic a centrocampo, Felipe Anderson, Immobile e Pedro in attacco. Tudor risponderà con un 3-4-2-1 con Montipò tra i pali, Ceccherini, Gunter e Casale nel reparto arretrato, Faraoni, Tameze, Veloso e Lazovic in mediana, Barak e Caprari alle spalle dell’unica punta Simeone.
Formazione rimaneggiata invece per Gasperini, che potrebbe cambiare sistema di gioco e passare al 4-2-3-1 con Musso in porta, Zappacosta, Lovato, Palomino e Maehle in difesa, De Roon e Freuler a centrocampo, Malinovskyi, Pasalic e Muriel sulla trequarti, Zapata in attacco. Gotti, costretto a rinunciare allo squalificato Pereyra, tenterà l’impresa con un 3-5-2 con Silvestri tra i pali, Becao, Nuytinck e Samir nel reparto arretrato, Molina, Arslan, Walace, Makengo e Stryger Larsen in mediana, Pussetto e Beto coppia offensiva.