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Il Milan s’infuria per un gol fantasma non concesso a Robinho ma a Catania è solo pari

Se fosse il titolo di un film horror potremmo chiamarlo “Il fantasma colpisce ancora”. Lo spettro in questione invece è l’ennesimo episodio di gol-non gol che si è abbattuto sul nostro campionato, che quest’anno non riesce a concedersi nemmeno un weekend di pace. Protagonista ancora il Milan, che ha il record poco invidiabile di essere l’unica squadra della storia ad aver subito due gol fantasma in poco più di un mese.

Fermo restando che crediamo nella buona fede degli arbitri (altrimenti nel weekend troveremmo qualcosa di meglio da fare che guardare partite) e che non ha senso alimentare ulteriori polemiche (ci bastano quelle degli addetti ai lavori), suggeriamo a Michel Platini di riflettere ancora un pochino sulla questione “moviola in campo”. L’ultima volta l’attuale numero uno Uefa ci ha raccontato la favola del bravo arbitro di porta che riesce a vedere meglio di una telecamera. In via Turati incrociano le dita e sperano di conoscerlo al più presto.

Al di là della moviola (che comunque, dopo le dichiarazioni al vetriolo di Allegri, prenderà tutte le prime pagine sportive), quella di Catania è stata una partita bellissima, quasi magnetica. Ritmo forsennato, occasioni da una parte e dall’altra, squadre corrette e tifo infuocato. L’unica nota stonata dunque, è l’errore del guardalinee. Rifletta Platini, rifletta…

LA PARTITA

In attesa di recuperare uomini (Pato dovrebbe essere il prossimo), Allegri si affida all’usato sicuro: Abate torna sulla destra, Bonera e Mexes al centro, Antonini a sinistra. Il centrocampo, vista la squalifica di Muntari e l’indisponibilità di Van Bommel è obbligato, dunque dentro Aquilani, Ambrosini e Nocerino. Emanuelson viene preferito a Boateng, Robinho ad El Shaarawy. A far coppia, ça va sans dire, con Zlatan Ibrahimovic, che nel suo giardino preferito (la serie A) non può mancare. Dall’altra parte Montella abbandona il 3-5-2 con cui ha fermato il Napoli e torna al 4-3-3, con il tridente tutto tango Gomez-Bergessio-Barrientos.

La scelta paga, perché fin dall’inizio il Catania si rende pericoloso, ma anche il Milan non sta a guardare. La prima vera occasione del match infatti è rossonera e porta la firma di Emanuelson, che a tu per tu con Carrizo si mangia un gol incredibile. La partita continua così, con Catania e Milan pronte ad attaccarsi senza sosta: Ibrahimovic fallisce la conclusione ravvicinata, Bergessio manda il pallone di testa poco sopra la traversa. Al 33° però il match si sblocca: il gol è di Robinho, freddo davanti a Carrizo, ma la genialata è tutta di Ibra, autore di un assist meraviglioso. Il Catania accusa il colpo? Macchè! Passano appena 4 minuti e Gomez colpisce la traversa con un bolide da fuori area. Si va al riposo sullo 0-1, ma la sensazione è che non sia finita qui. Pronostico azzeccato, perché dopo nemmeno un minuto della ripresa arriva la prima emozione: gol di Gomez, ma Bergonzi annulla per fuorigioco.

La decisione inizialmente sembra folle, perché il “Papu” è in posizione regolarissima, ma rivedendo il replay si nota come Bergessio, autore dell’assist, fosse in offside. Complimenti all’assistente per la chiamata difficilissima. Ma il Catania preme e il gol arriva poco dopo (55°) con Spolli, lesto a sfruttare una torre di Legrottaglie. A quel punto il Milan si risveglia ed accade il fattaccio (64°): palla filtrante di Ibra per Robinho, che salta il portiere e calcia in porta. Marchese salva alla disperata, ma le immagini televisive dimostrano che la palla è entrata. Allegri s’infuria, anche perché poco dopo Ibrahimovic viene fermato in posizione regolarissima dallo stesso assistente che, non contento, sbandiera un fuorigioco altrettanto inventato anche a Boateng. Nonostante questi errori, la partita rimane bella e corretta e le occasioni non smettono di fioccare: Mexes (colpo di testa) e Ibrahimovic (pallonetto) sfiorano il gol, Legrottaglie e Izco fanno lo stesso. Finisce 1-1, con Allegri che, furibondo, schizza negli spogliatoi. E poco dopo si presenta in sala stampa.

LE REAZIONI

Il tecnico rossonero è arrabbiatissimo e il suo obiettivo è ancora una volta Marotta, reo di aver rilasciato dichiarazioni sugli arbitri in un’intervista a Tuttosport: “L’episodio di Robinho era difficile da vedere, ma quello è gol. Due episodi del genere iniziano a pesare, leggo che Marotta si lamenta, invece bisognerebbe stare zitti. Se loro continuano a lamentarsi e a volersi tutelare, tuteliamoci anche noi. Oggi c’erano anche due fuorigioco inesistenti che ci sono stati sbandierati. Nelle uniche 4 partite equilibrate del campionato abbiamo subito tanti episodi a sfavore: oggi, con la Fiorentina, con la Lazio e con la Juve.

Il clamoroso gol di Muntari vale da solo tutti gli episodi del campionato, con quella rete i giochi sarebbero già chiusi”. Dello stesso avviso anche Adriano Galliani, che non ha tirato in ballo Marotta, ma si è lamentato per le decisioni di Bergonzi: “Ho poco da dire, prendo atto che è la seconda volta che la palla supera la linea, da regolamento sarebbe gol, ma non per noi. Capisco gli arbitri, capisco gli assistenti che sbagliano i fuorigioco, non capisco perchè il Milan segna due gol che varcano la linea e non vengono assegnati. In altre partite noto che gli assistenti sono bravissimi a vederli, noi invece siamo molto sfortunati. Speriamo solo che questa sfortuna finisca e che questi episodi non alterino il risultato finale di questo campionato”.

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