La Juve frena, il Milan allontana la crisi. Gli anticipi della quarta giornata vanno in archivio con il pareggio della Signora a Empoli, secondo 0-0 consecutivo dopo quello con la Roma, e con il 4-0 del Diavolo sul malcapitato Venezia, prima vittoria dell’era Fonseca. Emerge così un quadro complessivo che sorride soprattutto alla concorrenza, visto che Inter e Napoli, in caso di vittorie a Monza (ore 20:45) e a Cagliari (18), metterebbero la freccia sui bianconeri, mentre Roma e Atalanta, impegnate rispettivamente con Genoa (12:30) e Fiorentina (15), guadagnerebbero terreno prezioso.
Empoli – Juventus 0-0: secondo pareggio consecutivo per i bianconeri
C’era grande attesa per vedere all’opera la “nuova” Juventus, per la prima volta in grado di schierare gente come Koopmeiners, Nico Gonzalez e Douglas Luiz a pieno regime. Le aspettative sono però rimaste deluse, visto che la trasferta di Empoli non solo non ha portato i punti sperati, ma nemmeno indicazioni particolarmente positive dal punto di vista tattico, alla luce di un gioco che fatica a concretizzarsi in gol.
Se la fase difensiva resta ottima (zero reti subite in quattro partite), lo stesso non si può dire di quella offensiva, sin qui legata soprattutto agli episodi e alle giocate dei singoli. Se queste non arrivano, come accaduto ieri e due settimane fa contro la Roma, la Juve non riesce a venirne a capo, complice la condizione non ancora ottimale dei big (Koopmeiners e Nico Gonzalez sono apparsi poco brillanti) e uno spartito tutto da memorizzare. La mano di Thiago Motta si vede soprattutto nel palleggio e nella fluidità di un sistema in cui non esistono ruoli fissi, mentre fatica a emergere negli ultimi 25 metri, anche per via del rendimento ondivago di Vlahovic. Il serbo ha avuto una delle poche occasioni pulite della partita, ma l’ha fallita calciando addosso all’ottimo Vasquez, bravissimo anche su un colpo di testa di Gatti e su un tiro-cross insidioso di Koopmeiners. Da segnalare, oltre a un Empoli intenso e coraggioso (D’Aversa non s’è limitato a difendere il punteggio, anzi ha fatto tremare la Juve con Grassi, Maleh e Gyasi), la topica dell’arbitro Di Bello e del collega al Var Massa, rei di non aver espulso Pellegri dopo una testata a Gatti al 75’, impedendo alla Signora di giocare in superiorità numerica per una ventina di minuti.
Thiago Motta: “Buona prestazione, ma non è il risultato che volevamo”
“Torniamo da Empoli con un punto, non è il risultato che volevamo ma la squadra ha fatto una buona prestazione e dobbiamo continuare su questa strada – l’analisi di Thiago Motta -. Nel primo tempo avevamo più energia, venerdì avevo detto che l’Empoli è in forma e sa difendersi molto bene. Abbiamo creato poco, ma ancora una volta siamo riusciti a non prendere gol e questo è un merito di tutta la squadra. Vlahovic troppo nervoso? Sta migliorando molto su questo aspetto, un attaccante vive per il gol e questo è normale, ma lui fa tante altre cose e ci dà molto. Deve restare concentrato e pensare solo a giocare, è un leader positivo e cerca di fare sempre bene il suo lavoro. Va servito in profondità perché attacca bene lo spazio, ma dobbiamo cercarlo anche con i cross perché è bravo di testa e si muove bene in area, solo così può segnare più gol”.
Milan – Venezia 4-0: Fonseca allontana la crisi con la prima vittoria
Serata di sorrisi invece a San Siro, dove il Milan ha raccolto la prima vittoria stagionale seppellendo il Venezia con un poker senz’appello. A scanso di equivoci, il successo non basta a scacciare le nubi su Fonseca: per quello servirà ripetersi con Liverpool e, soprattutto, Inter, ma il tecnico sta certamente meglio di qualche ora fa. La squadra ha risposto presente con un ottimo primo tempo, sufficiente ad asfaltare i veneti di Di Francesco con i gol di Theo Hernandez (2’), Fofana (16’), Pulisic (25’ su rigore) e Abraham (29’, altro penalty), dopodiché ha gestito forze e punteggio, peraltro contro un avversario in 10’ per l’espulsione di Nicolussi Caviglia. Fonseca, ispirato dall’Olanda di Koeman, ha invertito le posizioni di Reijnders e Loftus-Cheek permettendo al centrocampista orange di giocare più avanzato, ma la squadra, al netto di un risultato senza storia, continua ad apparire estremamente offensiva. Affrontare Liverpool e Inter con questa filosofia sarebbe molto rischioso, eppure Fonseca non sembra intenzionato a cambiare nulla, forte delle sue convinzioni e di un rapporto sufficiente solido con la società. Vedremo se il ritorno di Ibrahimovic modificherà qualche equilibrio, intanto il Milan si prende una bella boccata d’ossigeno e guarda all’immediato futuro con un pizzico di fiducia in più. Le note più liete, oltre al risultato, derivano dalle prestazioni di Theo Hernandez e Leo, il primo in gol dopo appena 2’ (con la complicità del disastroso Joronen), il secondo sgusciante come nelle serate migliori. I due dovevano risposte dopo i fatti di Roma e le hanno indubbiamente date, ma anche loro saranno chiamati a ripetersi contro avversari molto più attendibili.
Fonseca: “Leao e Theo hanno capito. Il derby? Ho già iniziato a pensarci…”
“Il nostro campionato non comincia oggi, è iniziato tempo fa e dobbiamo recuperare il terreno perso – il pensiero di Fonseca -. Sicuramente è stato importante vincere in questo modo, anche per ridare fiducia ai giocatori. Possiamo parlare di tecnica, di tattica, ma lo spirito e l’energia sono fondamentali, è stato importante il lavoro fatto in campo, ma anche quello nello spogliatoio. Ho già cominciato a pensare all’Inter, so quanto è importante per i tifosi, ma devo occuparmi prima del Liverpool. Sicuramente ho già cominciato a guardare l’Inter e a pensare cosa dobbiamo fare, lavoriamo per cambiare la rotta degli ultimi derby. Hernandez e Leao? Sono calciatori molto importanti e lo hanno dimostrato anche col Venezia. In una famiglia non si è mai sempre tutti d’accordo, ma l’importante è fare il bene di tutti e che i giocatori lo comprendano: se un giorno penso che sarebbe meglio non farli giocare loro devono capirlo, come lo hanno fatto con la Lazio”.
Monza – Inter (ore 20:45, Dazn)
Veniamo ora alle partite odierne, a cominciare dal posticipo del Brianteo tra Monza e Inter. Inzaghi vuole approfittare del passo falso della Juventus e ribadire le distanze sul Milan, ma senza perdere di vista i prossimi impegni. La trasferta di Manchester incombe, così come il derby contro i rossoneri, il tutto dopo una sosta che ha visto diversi giocatori impegnati in giro per il mondo. La gestione delle forze, insomma, diventa fondamentale, tanto più con una rosa larga e competitiva come quella interista. La grande sfida del tecnico campione d’Italia è proprio quella di giocare su più fronti, senza privilegiarne uno in particolare: non fu così nella scorsa stagione, quando l’obiettivo della seconda stella fagocitò il resto e nemmeno in quella precedente, con la Champions evidentemente in primo piano. Questa volta la società vorrebbe sì rivincere il campionato, ma senza trascurare l’Europa, ancor più stimolante alla luce del nuovo format (anche economico, s’intende), per questo ha allestito due squadre sostanzialmente alla pari, che andranno però gestite col contagocce. Il primo ostacolo è il Monza di Nesta e Inzaghi, per superarlo, sembra intenzionato a fare una vera e propria rivoluzione, un po’ per testare il gruppo, molto per risparmiare energie in vista del City.
Monza – Inter, le probabili formazioni
Monza (3-4-2-1): Turati; Izzo, Pablo Marì, Carboni; Pedro Pereira, Bondo, Pessina, Kyriakopoulos; Maldini, Dany Mota; Djuric
In panchina: Pizzignacco, Mazza, Caldirola, D’Ambrosio, Bianco, Gagliardini, Caprari, Valoti, Sensi, Petagna, Forson, Vignato
Allenatore: Nesta
Indisponibili: Cragno, Ciurria, Birindelli
Squalificati: nessuno
Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, De Vrij, Carlos Augusto; Darmian, Frattesi, Asllani, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro
In panchina: Martinez, Di Gennaro, Acerbi, Bastoni, Bisseck, Palacios, Dumfries, Calhanoglu, Barella, Zielinski, Taremi, Arnautovic, Correa
Allenatore: Inzaghi
Indisponibili: Buchanan
Squalificati: nessuno
Cagliari – Napoli (ore 18, Dazn e Sky)
Massima attenzione anche su Cagliari, dove il Napoli di Conte andrà a caccia della terza vittoria consecutiva dopo quelle con Bologna e Parma. Per gli azzurri si tratta della prima volta a ranghi completi, dunque è lecito attendersi dei progressi a livello di gioco: il successo rocambolesco sui ducali, infatti, va salvato soprattutto per i 3 punti, non certo per la prestazione. Il tecnico, figuraccia di Verona a parte, ha già dato una sterzata dal punto di vista dell’intensità, ora però è il momento di migliorare anche dal punto di vista tattico. La rosa è abbondante e competitiva, forse perfino troppo considerando l’assenza di impegni europei, ragion per cui molti vedono nel Napoli una seria pretendente allo scudetto. Il grande valore aggiunto, però, è soprattutto Conte, tecnico dal pedigree prestigioso da sempre abbonato alle vittorie. È stata lui la chiave del mercato di De Laurentiis, mai così scintillante anche senza cessioni, ed è sempre lui ad aver riacceso l’entusiasmo nella tifoseria. La pressione è tutta sulle sue spalle, ma se saprà gestirla potrà trasformarsi in benzina per i giocatori, a cominciare da quel Lukaku fortemente voluto e pronto a ripagarlo con sacrificio (si è allenato pure nei giorni di riposo) e gol.
Conte: “Sono contento, ora però voglio continuità”
“Siamo partiti per una ricostruzione, è in atto un cambiamento importante – ha spiegato Conte -. Il mercato ha portato dei miglioramenti, ora cercherò di cucire l’abito migliore per il Napoli. So cosa mi aspetta e quelle che sono le aspettative nei miei confronti, proverò a rispondere con il lavoro. Mi porto dietro una grande pressione avendo vinto in passato, tutti si aspettano questo a prescindere. È una responsabilità, non mi sottraggo ma la vivo in maniera serena, sapendo che dobbiamo lavorare e crescere. Dovremo fare grande attenzione con la consapevolezza che bisogna dare continuità, è più di un anno e mezzo che non facciamo tre vittorie di fila. Lukaku? Ha utilizzato la sosta per cercare di entrare a pieni giri sul piano fisico e anche tattico, è venuto anche nei momenti liberi. C’è grande predisposizione, sta migliorando in tutto e vedremo, ci sono ancora due allenamenti e poi deciderò. Kvara? Ha avuto un problema alla caviglia, valuteremo in questi due sessioni e decideremo”.
Cagliari – Napoli, le probabili formazioni
Cagliari (3-5-2): Scuffet; Zappa, Mina, Luperto; Azzi, Deiola, Marin, Gaetano, Augello; Luvumbo, Piccoli
In panchina: Sherri, Iliev, Kingstone, Obert, Lapadula, Pavoletti, Adopo, Palomino, Felici, Wieteska, Viola, Jankto, Zortea, Makoumbou
Allenatore: Nicola
Indisponibili: Prati
Squalificati: nessuno
Napoli (3-4-2-1): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno; Mazzocchi, Anguissa, Lobotka, Spinazzola; Politano, Kvaratskhelia; Lukaku
In panchina: Contini, Caprile, Juan Jesus, Marin, McTominay, Gilmour, Neres, Olivera, Simeone, Ngonge, Raspadori, Folorunsho
Allenatore: Conte
Indisponibili: nessuno
Squalificati: nessuno
Genoa – Roma (ore 12:30, Dazn)
A completare il quadro domenicale, oltre a Torino-Lecce e Atalanta-Fiorentina (entrambe alle 15), saranno Genoa e Roma, impegnate nel lunch match delle 12.30. Partita delicata soprattutto per i giallorossi, chiamati ad agguantare la prima vittoria dopo i pareggi con Cagliari e Juve e la sconfitta contro l’Empoli. Il mercato ha portato in dote due difensori importanti come Hermoso e Hummels, oltre a un centrocampista di grande prospetto come Koné. Mosse che dovrebbero consentire a De Rossi di abbandonare il 4-3-2-1 delle prime giornate per un 3-5-2 decisamente più solido, in virtù delle difficoltà mostrate nelle prime gare. La rivoluzione costerà cara a uno dei tanti giocatori offensivi della rosa, visto che il nuovo sistema non prevede la presenza contemporanea di Dybala e Soulé, così come quella di Pellegrini e Baldanzi. DDR cerca punti, non spettacolo, tanto più che le parole di Totti (“lo hanno preso come parafulmine, rischia di fare la fine di Mourinho”), riecheggiano da giorni nell’etere romano, pronte ad acquisire peso in caso di mancata svolta. Si inizia da Genova, dunque da un campo tosto già capace di fermare l’Inter, oltre che di evocare i fantasmi del 4-1 del settembre scorso. Quella fu la prima vera picconata alla panchina di Mou, sin lì assolutamente intoccabile, e De Rossi non ha nessuna intenzione di seguire l’esempio.
De Rossi: “I nuovi sono pronti, ma bisogna rispettare anche i senatori”
“Le incognite legate alla condizione dei calciatori sono tante – ha sottolineato De Rossi -. Il Genoa è tosto e ordinato, ma sono sicuro che noi saremo pronti mentalmente e fisicamente. Koné lo abbiamo scelto per le sue caratteristiche: dà più libertà ai nostri giocatori offensivi. I nuovi devono avere tempo di conoscere meglio i compagni: Dovbyk è pronto per giocare e giocherà, Hummels e Hermoso ci permettono di avere più varianti, li ho visti in forma, pronti per scendere in campo, ma non è giusto parlare solo di loro. Paredes, Cristante e Pellegrini spesso vengono rispettati meno di quello che dovrebbero, ma nella scorsa stagione abbiamo fatto 2 punti di media con loro tre. Sono giocatori importanti che ci danno una grande mano, rispettiamo anche quelli che stanno qui a tirare la carretta da anni. Questi giocatori cerchiamo di farli sentire amati, la loro parte l’hanno sempre fatta”.
Genoa – Roma, le probabili formazioni
Genoa (3-5-2): Gollini; Vogliacco, Bani, Vasquez; Sabelli, Frendrup, Badelj, Malinovskyi, Martin; Pinamonti, Ekuban
In panchina: Leali, Sommariva, De Winter, Bohinen, Thorsby, Ekhator, Fini, Accornero, Vitinha, Marcandalli, Matturro, Ankeye
Allenatore: Gilardino
Indisponibili: Norton-Cuffy, Miretti, Zanoli, Messias
Squalificati: nessuno
Roma (3-5-2): Svilar; Mancini, Hermoso, Ndicka; Saelemaekers, Koné, Cristante, Baldanzi, Angelino; Dybala, Dovbyk
In panchina: Ryan, Hummels, Celik, Nardin, Sangaré, Dahl, Paredes, Pellegrini, Pisilli, El Shaarawy, Soulé, Shomurodov
Allenatore: De Rossi
Indisponibili: Le Fée
Squalificati: nessuno