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Il Milan inciampa, il Napoli crolla, l’Inter sorride: 3 squadre in 2 punti e corsa scudetto apertissima

AC Milan on Twitter

Giocano tutti per l’Inter. I nerazzurri, con il pareggio del Milan a Torino e la sconfitta del Napoli con la Fiorentina, tornano padroni del proprio destino: se le distanze dovessero rimanere invariate, infatti, sarebbe sufficiente battere il Bologna nel recupero del 27 aprile per tornare in testa da soli. Nel giro di pochi giorni, dunque, cambiano nuovamente gli equilibri di questa pazza corsa Scudetto, tanto da non poter escludere del tutto nemmeno la Juventus, tornata a meno 6 dal Milan con ancora altrettante partite da giocare. Del resto nessuno riesce davvero a impadronirsi del campionato, senza contare che le “tabelle” vengono puntualmente smentite, settimana dopo settimana, rendendo le cose ancora più imprevedibili.

Il Milan non sa più vincere e Pioli ammette sconsolato: “Ci manca il guizzo”

La frenata del Milan è clamorosa, perché prima della sosta erano in molti a darlo per favorito, un po’ per i guai dell’Inter e molto per il calendario, che sembrava davvero sorridergli. Nulla di più sbagliato, visto che i rossoneri sono riusciti a raccogliere solo due punti tra Bologna e Torino, per giunta senza segnare nemmeno un gol. Questo è forse il problema più grosso del Diavolo, anche perché si trascina da molto tempo: l’ultima volta con almeno due reti realizzate risale al 19 febbraio con la Salernitana (partita pareggiata), dopodiché ne sono arrivate solo quattro in sei gare, sette se si considera anche la Coppa Italia.

Quello che era stato celebrato come il nuovo Milan da corto-muso, in realtà, era una spia bella e buona di una fase offensiva stitica, fiaccata dal calo di rendimento di Leao e Giroud, ma anche dall’incapacità degli altri di farne le veci, vuoi per infortuni o per scarsa forma. A tenere i rossoneri in piedi è stata soprattutto la difesa, arrivata a cinque clean sheet consecutivi, ma per vincere le partite bisogna segnare un gol in più degli altri e questo, ultimamente, non riesce più.

“Può succedere ancora di tutto, inutile fare percentuali – il pensiero di Pioli -. Non vedo una squadra ansiosa o nervosa, anche se sappiamo tutti quanto pesano queste partite. Siamo una squadra giovane che però sa gestire la pressione, anche se dobbiamo cercare di migliorare perché a poche gare dalla fine siamo ancora lì. A livello di spirito non posso dire nulla alla squadra, purtroppo però ultimamente non siamo precisi, ci manca il guizzo”.

Il Napoli fallisce un altro esame di maturità e Spalletti non si nasconde: “Questa sconfitta è quasi una sentenza”

Quasi, perché in serata ci ha pensato il Milan a ridare un po’ di speranza al tecnico azzurro, ma è evidente che questo Napoli non è ancora pronto a fare il salto di qualità. Certo, in questo campionato pazzo può ancora succedere di tutto e dunque non si può dare per morto nessuno, tantomeno una squadra a soli due punti dalla vetta (tre se l’Inter vincesse a Bologna, che poi sarebbero quattro visto che i nerazzurri hanno lo scontro diretto a favore), però la sconfitta di ieri con la Fiorentina è pesante soprattutto per il morale. La chance di sfruttare l’effetto Maradona era davvero ghiotta, invece la squadra di Spalletti ha finito per esserne schiacciata, quasi i 50 mila presenti, più che spingere, pesassero sulle gambe azzurre.

Ovviamente il pubblico non c’entra nulla, anzi, ma non può essere un caso che esistano due Napoli: quello spietato in versione da trasferta e quello smarrito di Fuorigrotta. La Fiorentina ha ringraziato, proprio come aveva già fatto in Coppa Italia, e come lei Atalanta, Empoli, Spezia, Milan, Spartak Mosca e Barcellona, portando così a otto il triste ruolino stagionale. “È una sconfitta che ci costa molto e che non ci meritavamo, è quasi una sentenza – ha confermato Spalletti -. Diventa difficile recuperare punti in poche partite, non abbiamo altra scelta se non quella di continuare ad allenarci in maniera corretta e provare a fare più punti possibili. Abbiamo alcune colpe, mi dispiace per il pubblico e per la squadra, che aveva avuto il giusto atteggiamento”.

L’Inter torna padrona del proprio destino: e ora il calendario le sorride…

Abbiamo già scritto che le tabelle, in questo campionato più pazzo che mai, lasciano il tempo che trovano, però è chiaro che un occhio al calendario va dato, soprattutto nel finale di stagione. Ebbene, guardandolo si vede come l’Inter sia la squadra più avvantaggiata, considerando che nelle sette partite che avrà da qui alla fine (compreso l’ormai mitologico recupero) ci sarà un solo scontro d’alta classifica con la Roma, a fronte di Spezia, Bologna, Udinese, Empoli, Cagliari e Sampdoria. Un elenco che spaventerebbe a morte il Milan e, forse, il Napoli, ma che non fa particolarmente paura a Inzaghi, visto che la sua squadra, a eccezione del febbraio nero, queste partite le ha sempre vinte. Il destino, dunque, è tornato nelle sue mani, oltretutto in un momento in cui la testa sembra essere tornata quella giusta. Il “click” di Torino è stato importante e ora l’Inter può guardare al finale di stagione con ottimismo, specialmente dopo aver visto Milan e Napoli farsi del male da soli.

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