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Il Milan inciampa a Salerno e avverte Inter e Juve: occhio alle trappole delle provinciali. Roma-Napoli il big match della sera

FIRSTonline

Un regalo di Natale. La Serie A va in scena nel giorno dell’antivigilia con la speranza di ricevere qualche bel dono, ovvero 3 punti che farebbero passare le feste al meglio. Il problema, per ovvi motivi, è che non tutti verranno accontentati, specialmente negli scontri diretti di Roma e Bologna, entrambi valevoli per la Champions League. E così, dopo gli antipasti di ieri che hanno visto il pari del Milan a Salerno (2-2) e la vittoria della Lazio a Empoli (0-2), è il momento di concentrarsi sulle gare odierne, a cominciare da quelle di Inter e Juventus, pronte a regalare un altro capitolo di questo avvincente duello scudetto.

Gli anticipi: il Milan inciampa a Salerno (2-2), la Lazio sbanca Empoli (0-2)

Il turno pre-natalizio, si sa, regala sempre sorprese e anche questo non si è sottratto alla regola. Il pareggio del Milan a Salerno, oltretutto in pieno recupero, è un risultato tanto clamoroso quanto inatteso, che chiude definitivamente le porte dello scudetto (ammesso che fossero ancora aperte) e rimescola la zona Champions. Il Diavolo cercava continuità, invece è inciampato nuovamente al cospetto di una piccola, mostrando di avere grossi limiti tecnici e caratteriali. L’emergenza infortuni poi sta diventando addirittura drammatica, con Pioli che procede spedito verso il poco invidiale record di due elementi persi a partita: ieri è toccato a Kjaer e Tomori, lasciando il 18enne Simic come unico difensore a disposizione. Le difficoltà si spiegano anche così, dopodiché farsi rimontare il vantaggio di Tomori (17’) da Fazio (42’) e Candreva (63’, papera di Maignan) è davvero imperdonabile. In pieno recupero Jovic ha evitato quantomeno la sconfitta (90’), ma il dispiacere per i punti persi resta enorme. È andata bene invece alla Lazio, uscita vittoriosa dalla sfida di Empoli con un 2-0 firmato da Guendouzi (9’), Zaccagni (67’), e super Provedel, decisivo con le sue parate tanto quanto i compagni sopraccitati. La classifica resta deficitaria, ma il primo passo verso la risalita è cominciato: la vittoria della Fiorentina a Monza (0-1, gol di Beltran) non aiuta e chissà se gli scontri diretti di oggi riusciranno a migliorare la situazione.

Inter – Lecce (ore 18, Dazn e Sky)

L’Inter torna in campo a circa 70 ore dalla sconfitta col Bologna, fatto piuttosto inedito in questa stagione: i nerazzurri, infatti, erano stati battuti solo dal Sassuolo lo scorso 27 settembre. Il calendario però dà una mano, visto che il match casalingo contro il Lecce, almeno sulla carta, non dovrebbe rivelarsi troppo complicato. Gli elementi per una vittoria scaccia-pensieri ci sono tutti, anche se a guastare un po’ il clima ci si è messo capitan Lautaro, fermatosi per un risentimento muscolare e costretto a saltare la gara odierna (è a rischio anche la prossima col Genoa). L’argentino, 17 gol in stagione (15 in campionato, il 40% dei 39 segnati complessivamente), rappresenta l’arma per eccellenza dell’attacco nerazzurro, il che costringerà Inzaghi a sperare in Arnautovic, sin qui quasi inesistente anche per colpa degli infortuni. La voglia di rivalsa per quanto accaduto mercoledì dovrebbe fare il resto, ma guai a sottovalutare il Lecce di D’Aversa, rivelatosi osso duro per quasi tutte le grandi, come dimostra l’ottimo dodicesimo posto in classifica.

Inter – Lecce, le formazioni: Lautaro e Dimarco out, al loro posto Arnautovic e Carlos Augusto

Rispetto al turnover di Coppa Italia si rivedrà l’Inter titolare, a eccezione degli infortunati Lautaro e Dimarco, fermati da risentimenti muscolari e quasi certamente fuori anche a Genova. Inzaghi potrà comunque schierare un 3-5-2 di tutto rispetto con Sommer in porta, Bisseck, Acerbi e Bastoni in difesa, Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Carlos Augusto a centrocampo, Thuram e Arnautovic in attacco. D’Aversa, ancora privo di Almqvist (potrebbe tornare settimana prossima a Bergamo), risponderà con un 4-3-3 con Falcone tra i pali, Gendrey, Pongracic, Baschirotto e Gallo nel reparto arretrato, Gonzalez, Ramadani e Oudin in mediana, Strefezza, Piccoli e Banda nel tridente offensivo.

Frosinone – Juventus (ore 12.30, Dazn)

Ad aprire le danze sarà invece la Juventus, per la quinta volta in campo prima dell’Inter. A differenza delle settimane precedenti, però, un’eventuale vittoria a Frosinone non darebbe nessun primato, visto che i nerazzurri hanno allungato il vantaggio a 4 punti, sfruttando il passo falso dei bianconeri a Genova. Allegri, al netto degli errori arbitrali, dovrà alzare il livello generale della prestazione, altrimenti la sua squadra potrebbe faticare non poco contro un avversario in grande fiducia, a maggior ragione dopo il clamoroso poker rifilato al Napoli. Il paradosso è che questo Frosinone spettacolare è figlio, oltre che del lavoro di Di Francesco, dei prestiti arrivati proprio dalla Juve, con Barrenechea, Soulé e Kaio Jorge ormai protagonisti indiscussi. Da Torino si augurano che i tre si prendano una giornata di pausa, ma è probabile che vogliano spiccare ancor di più al cospetto della casa madre, anche se per qualcuno (Soulè) il mercato di gennaio potrebbe essere foriero di sorprese.

Allegri: “Trasferta insidiosa, ma vogliamo passare un buon Natale. Vlahovic? Gli manca il gol”

“È una trasferta insidiosa per diversi motivi – ha sottolineato Allegri in conferenza stampa -. È la settimana prima delle feste, c’è sempre un clima diverso; invece, dobbiamo giocare una gara attenta e di concentrazione. E poi affrontiamo una squadra che in 8 gare in casa ha perso solo la prima col Napoli, inoltre ha fatto una bellissima partita martedì, vive un momento di grande esaltazione: soprattutto sotto l’aspetto mentale bisogna fare una gara seria per passare un bel Natale. Vlahovic? Non scordiamoci che ha 23 anni. Nelle ultime partite ha fatto bene tecnicamente, gli è mancato il gol ma sono molto contento di lui”.

Frosinone – Juventus, le formazioni: Allegri perde Chiesa, Rabiot nuovamente titolare

La vigilia della Signora è stata rovinata dall’infortunio di Chiesa, fermatosi nell’ultimo allenamento per un problema al tendine rotuleo. Allegri dovrà così fare a meno di uno dei suoi uomini migliori, anche se rispetto a Genova ritroverà Rabiot, di nuovo a disposizione dopo aver saltato la trasferta di Marassi. Il suo 3-5-2 vedrà così Szczesny in porta, Gatti, Bremer e Danilo in difesa, Cambiaso, McKennie, Locatelli, Rabiot e Kostic a centrocampo, Milik e Vlahovic in attacco. Classico 4-3-3 invece per Di Francesco, che risponderà con Turati tra i pali, Lirola, Lusuardi, Romagnoli e Monterisi nel reparto arretrato, Brescianini, Barrenechea e Gelli in mediana, Soulé, Kaio Jorge e Ibrahimovic nel tridente offensivo.

Roma – Napoli (ore 20.45, Dazn)

A completare il turno sarà il posticipo dell’Olimpico tra Roma e Napoli, ancor più delicato dopo gli ultimi risultati delle due. I giallorossi sono reduci dalla sconfitta di Bologna (a proposito: alle 15 ci sarà lo scontro diretto tra gli emiliani e l’Atalanta), gli azzurri da quella clamorosa contro il Frosinone, il che obbliga entrambe a cercare riscatto questa sera. I punti in palio sono pesantissimi, anche perché un flop creerebbe enormi problemi sia a Mourinho che a Mazzarri. Il primo è alla ricerca di un rinnovo che passa soprattutto dai risultati (questa, almeno, sembrerebbe essere la linea dei Friedkin), il secondo di una qualificazione in Champions serena che gli permetterebbe di restare in sella anche l’anno prossimo. Entrambi sanno bene il peso di questa sfida, ecco perché difficilmente vedremo squadre sbilanciate, salvo episodi che possano cambiare il corso degli eventi. 

Mourinho ribadisce: “C’erano dubbi sulla mia volontà, ho voluto chiarire le cose”

“C’erano dubbi sulla mia scelta di rimanere alla Roma o meno; quindi, ho messo in chiaro la mia posizione – ha ribadito lo Special One -. Dopo la finale di Europa League ho parlato con la proprietà dell’offerta che avevo ricevuto dall’Arabia Saudita e ho deciso di restare. Ora, con la stessa sincerità, dico che mi piacerebbe rimanere e lottare con tutte le difficoltà, le condizioni e le cose positive e negative che ci saranno, non ho dubbi e non voglio più tornare sulla questione. Ora pensiamo al Napoli, sono i campioni in carica, hanno perso un giocatore ma ne hanno presi tanti, di fatto è la stessa squadra. Hanno perso un bravissimo allenatore ma ne hanno preso uno con tanta esperienza. Però è la stessa squadra, la stessa gente, la stessa panchina poderosa con tante soluzioni”.

Roma – Napoli, le formazioni: che sfida tra Lukaku e Osimhen!

A livello di formazioni sta meglio il Napoli, visto che Mourinho dovrà fare nuovamente a meno di Dybala: lo Special One però ritrova Lukaku, pronto a regalare una sfida di livello assoluto contro Osimhen. Il 3-5-2 giallorosso vedrà così Rui Patricio in porta, Mancini, Llorente e Ndicka in difesa, Kristensen, Cristante, Paredes, Bove e Spinazzola a centrocampo, El Shaarawy e Lukaku in attacco. Classico 4-3-3 invece per Mazzarri, che risponderà con Meret tra i pali, Di Lorenzo, Rrahmani, Natan e Mario Rui nel reparto arretrato, Anguissa, Lobotka e Zielinski in mediana, Politano, Osimhen e Kvaratskhelia nel tridente offensivo. 

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