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Il Milan fa poker a Udine. Oggi Inter-Cagliari è una tappa per lo scudetto e Juve-Lecce per la zona Champions

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Il Milan batte un colpo. La squadra di Conceiçao, rivoluzionata anzitutto nel sistema di gioco, ha letteralmente passeggiato sulla malcapitata Udinese, espugnando la Dacia Arena con un poker senz’appello. Il 4-0 di Udine ridà fiato ai rossoneri, non tanto per ciò che resta del campionato, quanto per un finale di stagione che vedrà ancora la Coppa Italia. Ora però è tempo di pensare alla 32° giornata, pronta a entrare nel vivo con le gare odierne. Su tutte Inter-Cagliari (ore 18), pesantissima in chiave scudetto, ma anche Juventus-Lecce (20.45), decisamente delicata sia per quanto concerne la corsa Champions che la salvezza.

Udinese – Milan 0-4: Conceiçao espugna la Dacia Arena con Leao, Pavlovic, Hernandez e Reijnders

Esame superato. La prima del Milan con il 3-4-3 voluto da Conceiçao è andata decisamente bene, e chissà che non possa essere il preludio a un finale di stagione sopra le righe. Probabilmente è tardi per tentare di rituffarsi nella corsa all’Europa, ma chiudere dignitosamente è obbligatorio a prescindere, senza dimenticare il derby di Coppa Italia contro l’Inter, dove invece c’è ancora una bella posta in palio. Certo, l’Udinese di ieri è sembrata davvero poca cosa e serviranno altre conferme per parlare di svolta, intanto però il Diavolo può godersi una delle migliori prestazioni stagionali. La prima chance è arrivata dopo soli 20 secondi grazie a un pasticcio tra Bijol e Kristensen che ha spalancato la strada a Reijnders, ma l’olandese si è fatto ipnotizzare da Okoye e si è divorato lo 0-1. I rossoneri hanno provato a schiacciare l’Udinese nella propria metà campo, ma non sono riusciti a creare pericoli significativi e al 33’ i padroni di casa sono andati vicini al vantaggio in contropiede: il destro da posizione defilata di Ehizibue è stato potente, ma Maignan si è allungato e ha allontanato il pericolo. La pressione dei ragazzi di Conceiçao è salita nei minuti finali e al 42’ è stato Leao a sbloccarla: pallone recuperato da Fofana a un ingenuo Lucca, palla per il portoghese e gran destro sotto l’incrocio. L’Udinese ha accusato il colpo e i rossoneri hanno raddoppiato ancor prima dell’intervallo con Pavlovic, bravo a battere Okoye sugli sviluppi di un corner (45+1’).

La ripresa si è aperta con il grosso spavento per Maignan dopo un violento scontro in volo con Jimenez, durato fortunatamente solo una manciata di minuti: il portiere è uscito in barella tra gli applausi della Dacia Arena, tutt’altro che scontati dopo le schermaglie della vigilia. L’Udinese ha provato a farsi un po’ più minacciosa rispetto ai primi 45’, ma la manovra friulana è stata macchinosa e priva di sbocchi reali. Il Milan ha avuto una buona chance con Reijnders al 69’ e al 74’ l’ha chiusa con Theo Hernandez, autore di un gran sinistro sul primo palo su cui Okoye non ha potuto nulla. Il sigillo lo ha messo poi Reijnders all’81’, raccogliendo da due passi un assist di Leao. Il Milan può finalmente sorridere e guardare con un pizzico di fiducia in più al finale di stagione, in cui potrebbe ancora dire qualcosa.

Conceiçao: “Bene la difesa a tre, siamo più protetti. L’Europa? Contano solo i risultati”

“Noi avevamo lavorato sulla difesa a tre anche durante la sosta, questa volta abbiamo puntato su questa idea con la palla e senza, perché abbiamo avuto finalmente una settimana piena per allenarci – ha sottolineato Conceiçao -. Così siamo più protetti, ho avuto buone sensazioni. Ora iniziamo a pensare all’Atalanta, ma ho visto una squadra equilibrata. L’infortunio di Maignan? È stata una scena che mi ha impressionato. C’erano due nostri giocatori a terra, c’era caos, c’era preoccupazione… Devo fare i complimenti al pubblico di Udine che ha applaudito un giocatore che aveva fischiato fino a poco prima. Un gesto incredibile, in tanti anni di calcio l’ho visto veramente poche volte. Obiettivo Europa? Iniziamo a pensare giorno per giorno, non dobbiamo parlarne più. Contano solo i risultati, concentriamoci su quelli”.

Inter – Cagliari (ore 18, Dazn)

Dopo la sbornia di Monaco, è tempo di tornare a pensare al campionato. L’Inter di Simone Inzaghi, del resto, non può proprio permettersi di rallentare, pena rischiare di perdere terreno in quel sogno chiamato triplete. La sfida con il Napoli è elettrizzante e se è vero che la Champions ha tutta un’altra atmosfera, lo è anche che il campionato passa proprio da gare come questa con il Cagliari, da vincere a tutti i costi. Resettarsi dopo le emozioni dell’Allianz Arena non sarà facile, ma i nerazzurri dovranno farlo, altrimenti rischierebbero di compromettere la corsa scudetto. Inzaghi, ovviamente, non potrà non considerare l’imminente ritorno contro il Bayern, dunque, pur con la consapevolezza delle insidie odierne, proseguirà con il suo turnover scientifico, a volte criticato, a volte osannato, a seconda del risultato finale. Gestire le forze diventa fondamentale in un momento come questo, ragion per cui il tecnico modificherà la sua Inter un po’ in tutti i reparti. In difesa riposerà Acerbi, con De Vrij pronto a sostituirlo, a centrocampo invece dovrebbe rivedersi Dimarco, con Zalewski dall’altra parte a dare un po’ di respiro a Carlos Augusto e Darmian. In attacco l’unico sicuro di una maglia sembra essere Correa, con Lautaro e Arnautovic ad alternarsi per far rifiatare Thuram. La partita va vinta a tutti i costi, anche per sfruttare il fattore tempo: il Napoli, infatti, andrà in campo solo lunedì sera, dunque un successo odierno metterebbe un bel po’ di pressione addosso a Conte, proprio come successo a Bologna (anche se l’Empoli, evidentemente, ha un coefficiente di difficoltà molto più basso).

Il Cagliari di Nicola non regalerà nulla, anche perché la salvezza, per quanto ben avviata, non è ancora stata raggiunta, ma i nerazzurri, pur con l’inevitabile stanchezza, avranno dalla loro la motivazione feroce ribadita in settimana da Marotta, uscito allo scoperto parlando chiaramente di triplete. Nota a margine: l’Inter scenderà in campo con una maglia speciale, dedicata al grande tifoso Valentino Rossi. Uno che sapeva bene come realizzare i sogni e chissà che non possa essere di buon auspicio…

Inter – Cagliari, le probabili formazioni

Inter (3-5-2): Sommer; Bisseck, De Vrij, Bastoni; Zalewski, Frattesi, Calhanoglu, Barella, Dimarco; Arnautovic, Lautaro
In panchina: Martinez, Di Gennaro, Acerbi, Pavard, Darmian, Carlos Augusto, Asllani, Mkhitaryan, Thuram, Correa, Taremi
Allenatore: Inzaghi
Indisponibili: Dumfries, Zielinski
Squalificati: Nessuno

Cagliari (3-4-2-1): Caprile; Zappa, Mina, Luperto; Augello, Makoumbou, Adopo, Zortea; Viola, Luvumbo; Piccoli
In panchina: Sherri, Ciocci, Prati, Deiola, Pavoletti, Palomino, Jankto, Kingstone, Gaetano, Felici, Marin, Coman, Obert
Allenatore: Nicola
Indisponibili: Nessuno
Squalificati: Nessuno

Juventus – Lecce (ore 20.45, Dazn e Sky)

Tre partite per prendersi la Champions e forse, chissà, anche la Juventus del futuro. Igor Tudor, dopo il debutto contro il Genoa e la difficile trasferta di Roma, inizia il ciclo che potrebbe portarlo stabilmente nel gruppo delle prime quattro, aumentando così le percentuali di conferma. Non è un segreto che il tecnico croato sia stato preso solo per centrare quell’obiettivo, così come che Giuntoli, come ammesso in conferenza stampa, continuerebbe volentieri con lui anche nella prossima stagione. Molto però passa da un finale di stagione convincente, perché se è vero che la Champions League è assolutamente vitale, lo è anche che una qualificazione tirata non basterebbe a proseguire il progetto. L’impatto di Tudor fin qui è stato molto buono, sia a livello di risultati (vittoria contro il Genoa, pareggio a Roma) che di gioco, adesso però arriva il bello. Lecce, Parma e Monza rappresentano un trittico alla portata, il tutto con le concorrenti impegnate in faticosi scontri diretti (domani Atalanta-Bologna e Lazio-Roma, nel weekend di Pasqua Milan-Atalanta e Bologna-Inter), che potrebbero avvantaggiare parecchio la Signora. Se così fosse, ecco che le successive sfide con Bologna e Lazio diventerebbero molto meno delicate, viceversa assumerebbero i contorni degli spareggi e questo, dalle parti della Continassa, non lo vuole proprio nessuno. Tudor ha normalizzato l’ambiente scegliendo un sistema di gioco preciso (il 3-4-2-1) e ristabilendo gerarchie di formazione (vedi Vlahovic e Yildiz), ora però deve raccogliere punti e chiudere definitivamente la partita. Si parte dalla sfida casalinga contro il Lecce, reduce da tre pareggi e cinque sconfitte nelle ultime otto partite (il successo manca dal 3-1 sul Parma del 31 gennaio): messa così non sembrerebbe esserci storia, ma le sfide contro chi gioca per salvarsi, si sa, possono sempre nascondere insidie. A Tudor il complito di “normalizzare” anche questa serata, compiendo un altro passo verso il raggiungimento dell’obiettivo.

Tudor: “Ogni partita è una finale, bisogna dare il massimo anche in allenamento”

“Il gruppo è in forma, ha lavorato bene – ha spiegato Tudor -. È una settimana un po’ corta, perché si gioca subito domenica e sabato ed è stata diversa da quella prima. Però abbiamo lavorato su tutto, venendo da una partita giusta, seria e buona. Si nota ancora un po’ più confidenza e più gusto di fare quelle cose e di confermare ciò che abbiamo fatto bene e lavorare sugli aspetti dove possiamo crescere ancora. Si lavora dal punto di vista tattico, ma anche sulla testa, qua ogni gara si deve approcciare come una finale, ogni allenamento deve essere fatto al 100%. Ci aspetta una gara super difficile e giochi sempre contro te stesso, ognuno dovrà dare il massimo per arrivare alla vittoria, solo così si cresce insieme. Posso dire che lavoro con gente seria, ho detto a quelli che giocano meno che mi dispiace, ma abbiamo solo una gara a settimana. Ho detto loro di mettermi in difficoltà, sono tutti importanti. I due attaccanti sono tutti e due forti, quando troveremo un po’ più di equilibrio mi piacerebbe vederli insieme, si può fare. Koopmeiners? L’ho visto più pimpante, più energico”.

Juventus – Lecce, le probabili formazioni

Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio; Kalulu, Veiga, Kelly; Weah, Locatelli, McKennie, Cambiaso; Nico Gonzalez,Yildiz; Vlahovic
In panchina: Pinsoglio, Daffara, Costa, Rouhi, Savona, Koopmeiners, Douglas Luiz, Conceiçao, Kolo Muani
Allenatore: Tudor
Indisponibili: Milik, Bremer, Cabal, Gatti, Perin, Mbangula
Squalificati: Nessuno

Lecce (4-2-3-1): Falcone; Guilbert, Gaspar, Baschirotto, Gallo; Coulibaly, Ramadani; Pierotti, Helgason, Morente; Krstovic
In panchina: Fruchtl, Samooja, Veiga, Tiago Gabriel, Jean, Sala, Berisha, Pierret, Kaba, Rafia, N’Dry, Rebic, Burnete, Karlsson, Banda
Allenatore: Giampaolo
Indisponibili: Marchwinski
Squalificati: Nessuno

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