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Il Milan espugna Parma, tocca a Inter e Juve rispondere

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A caccia dell’undici. L’Inter cerca l’undicesima vittoria consecutiva in campionato contro il Cagliari (ore 12.30), ma anche di rimandare il Milan a una distanza in doppia cifra, quella che c’era prima della vittoria di Parma. I rossoneri, vincendo al Tardini, non sono certo rientrati in corsa per il titolo, ma hanno comunque raccolto punti pesantissimi in chiave Champions, che costringeranno la Juventus a rispondere contro il Genoa (ore 15) se vuole restare in scia al secondo posto. Ma andiamo con ordine e partiamo dall’Inter, vogliosa di collezionare l’ennesimo tassello per comporre il sogno scudetto. La missione iniziale prevedeva 9 punti tra Bologna, Sassuolo e Cagliari: per la riuscita serve dunque un ultimo sforzo, che toglierebbe così pathos alla trasferta di Napoli di settimana prossima. Il rischio, in partite come questa (ma soprattutto con un vantaggio di classifica così ampio), è di scendere in campo senza la dovuta cattiveria, anche se gli uomini di Conte hanno già dimostrato da tempo di saperlo scongiurare alla perfezione.

“Non abbiamo ancora fatto niente, anche se abbiamo ridato credibilità all’Inter – ha ribadito il tecnico nerazzurro -. La mia esperienza mi consiglia di sfruttare il presente per poi parlare in futuro di qualcosa di straordinario, per quanto mi piacerebbe che fosse data più enfasi a quanto stanno facendo i ragazzi. Ora comunque dobbiamo stare zitti e pedalare, non facciamo proclami e viviamo nel presente”. Conte però, al di là delle dichiarazioni di circostanza, sa di avere un bel vantaggio è dunque ne approfitterà per fare un po’ turnover, al di là delle assenze dello squalificato Barella e dell’infortunato Perisic: il suo 3-5-2 vedrà Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Darmian, Sensi, Brozovic, Eriksen e Young a centrocampo, Lukaku e Sanchez in attacco. Semplici, alla disperata ricerca di punti salvezza dopo la vittoria del Torino nell’anticipo di Udine (1-0, ora i punti di distacco sono 5) risponderà con lo stesso sistema di gioco composto da Vicario tra i pali (Cragno è ancora positivo al Covid), Walukiewicz, Godin e Rugani nel reparto arretrato, Nandez, Marin, Nainggolan, Duncan e Lykogiannis in mediana, Pavoletti e Joao Pedro coppia offensiva.

L’Inter, come detto in apertura, vuole rimandare il Milan a meno 11, dopo che lo stesso si è portato a 8 punti vincendo a Parma. Non è lo scudetto l’obiettivo di rossoneri, semmai guadagnare un posto in Champions che sembrava scontato e che invece, complici i risultati altalenanti di questo 2021, è tutto da giocare. Il successo di ieri, in questo senso, è importantissimo perché tiene a distanza le inseguitrici, ma anche perché dà un segnale di grande compattezza. Il Milan infatti ha disputato due partite: una all’attacco nel primo tempo, giocato in scioltezza è chiuso sul 2-0 grazie ai gol di Rebic (8’) e Kessié (44’), una in difesa nel secondo, complicata prima dall’espulsione di Ibrahimovic (battibecco a distanza con l’arbitro Maresca), poi dalla rete di Gagliolo (66’), che ha ridato fiato al Parma prima che Leao, in pieno recupero, sancisse il definitivo 3-1 in contropiede (94’). In entrambe, pur con le inevitabili differenze, la squadra ha saputo stare sul pezzo, mostrando di volere questa vittoria a tutti i costi.

Certo, l’aver perso Ibrahimovic in questo modo non è un bene, soprattutto per via di una squalifica che gli farà saltare il Genoa e, probabilmente, anche il Sassuolo, ma a questo si penserà solo da domani, quando la soddisfazione per i 3 punti lascerà il posto alla preparazione della prossima gara. “Mi piace quando i miei giocatori riflettono le nostre sensazioni, con la Samp non abbiamo giocato da Milan e volevamo dimostrare di poter fare meglio – il commento di Pioli -. Il Parma non è stato un avversario facile da affrontare, ci siamo incasinati un po’ la partita ma abbiamo portato a casa una vittoria importante. L’espulsione di Ibra? Ho parlato con lui e mi ha detto che non ha assolutamente offeso l’arbitro, ha discusso ma senza mancare di rispetto. È chiaro che dopo la sua espulsione la partita è cambiata ma la mia squadra ha dimostrato di colmare a questa lacuna con tanta determinazione e volontà”. Oggi tocca alle inseguitrici, a cominciare dalla Juventus, impegnata allo Stadium contro il Genoa. Partita delicata quella di Torino, da non sbagliare per nessun motivo. I punti persi con Benevento e Torino, giusto per citare i più recenti, sono già costati carissimi alla Signora, dunque perseverare anche oggi sarebbe ben più che diabolico.

I bianconeri però hanno dimostrato contro il Napoli di essere ancora vivi e vegeti, ragion per cui è lecito aspettarsi un minimo di continuità, altrimenti gli effetti positivi del recupero rischierebbero di essere vanificati. “Abbiamo perso tanti punti contro squadre più in basso di noi in classifica, è stata una nostra pecca, ma in palio ce ne sono ancora tanti e vogliamo concludere alla grande – ha confermato Pirlo -. Contro il Napoli mi sono piaciuti lo spirito, l’atteggiamento e la volontà, tutte cose che dobbiamo mantenere anche col Genoa. Abbiamo bisogno di dare continuità, dovremo affrontare la gara con voglia feroce”. Rispetto a mercoledì ci saranno alcuni cambi, ma non in attacco: Dybala infatti, nonostante il gol, dovrebbe partire nuovamente dalla panchina. Il 4-4-2 bianconero sarà così composto da Szczesny in porta, Cuadrado, De Ligt, Chiellini e Danilo in difesa, Kulusevski, Arthur, Bentancur e Chiesa a centrocampo, Morata e Ronaldo in attacco. Per una Juve obbligata a vincere c’è un Genoa relativamente tranquillo, in grado di affrontare la sfida senza particolare pressione con un 3-5-2 che vedrà Perin tra i pali, Masiello, Radovanovic e Criscito nel reparto arretrato, Biraschi, Rovella, Badelj, Behrami e Zappacosta in mediana, Pandev e Scamacca coppia offensiva.

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