Il giorno di Milano. Dopo le vittorie di Juventus e Roma è il turno di Milan e Inter, chiamate a cominciare al meglio i rispettivi campionati. Saranno i rossoneri i primi a scendere in campo contro il Torino (ore 18), partita dai mille risvolti sia tecnici che ambientali. Alle 20.45 invece toccherà ai nerazzurri e i riflettori, più che sul Chievo, faranno luce su Frank De Boer, al debutto nella nostra Serie A. Domenica tosta insomma quella delle milanesi, tutt’altro che scontata. Non può essere altrimenti per due squadre ancora “work in progress”, costrette però a partire forte per non innescare subito le polemiche di rito. La grande suggestione di Milan-Toro è il ritorno a San Siro di Sinisa Mihajlovic, di nuovo sul “luogo del delitto” dopo qualche mese ai box. “Non ho bisogno di rivincite – ha spiegato il serbo in conferenza stampa. – Mi spiace non aver potuto finire il lavoro che avevo cominciato, la squadra con me era in Europa League e in finale di Coppa Italia. Ad ogni modo questo è il passato, saluterò tutti con affetto e poi proverò a vincere”.
Lo stesso intento, ovviamente, lo avrà anche Vincenzo Montella, alla prima a San Siro sulla panchina rossonera. Le premesse non sono delle migliori: le vicende societarie hanno impedito un mercato di qualità e i tifosi, ormai esasperati, sono già sul piede di guerra. Il dato degli abbonati (10 mila, per eccesso) spiega perfettamente il clima di sfiducia che regna attorno al Milan ma il tecnico non ha intenzione di arrendersi senza combattere.
“Cercheremo di riconquistare i nostri tifosi – ha spiegato davanti a taccuini e microfoni. – Il nostro obiettivo è quello di tornare in Europa, è quella la casa di questo club e per noi dovrà essere una priorità. Per il resto non ci sono problemi, sapevo bene qual era il budget della società quando ho firmato”. Vedremo se Montella sarà riuscito a dare un’identità diversa a una squadra che, di fatto, è la stessa che aveva Mihajlovic, e in questo senso Milan-Torino è davvero l’ideale. I rossoneri scenderanno in campo con un 4-3-3 con Donnarumma in porta, Abate, Paletta, Romagnoli e De Sciglio in difesa, Bertolacci, Montolivo e Bonaventura a centrocampo, Suso, Bacca e Niang in attacco. Stesso sistema tattico anche per i granata, che risponderanno con Padelli tra i pali, De Silvestri, Rossettini, Moretti e Molinaro nel reparto arretrato, Acquah, Vives e Obi in mediana, Martinez, Belotti e Ljajic nel tridente offensivo.
Alle 20.45 invece sarà la volta dell’Inter, impegnata nella sempre insidiosa trasferta veronese contro il Chievo. Anche qui, come detto in precedenza, l’attenzione sarà focalizzata anzitutto sulla panchina, con Frank De Boer al debutto in Serie A dopo appena 10 giorni di lavoro. “Sono entusiasta di iniziare, ho avuto modo di informarmi bene sulla squadra – il pensiero dell’olandese. – Ho avuto poco tempo per curare gli aspetti fisici e tattici, sono curioso di vedere eventuali progressi. Credo però che tutti i ragazzi abbiano molta voglia di crescere e imparare le mie idee”. Che sono decisamente diverse da quelle di Mancini: squadra alta, aggressiva, sempre pronta a comandare il gioco.
“Ho sempre chiesto alle mie squadre di dominare le partite – ha proseguito De Boer. – Io voglio lottare per lo scudetto, poi bisogna essere realisti e avere anche un po’ di fortuna”. La nuova Inter proverà a scardinare il “muro Chievo” con il seguente 4-3-3: Handanovic in porta, D’Ambrosio, Miranda, Ranocchia (Murillo è squalificato) e Nagatomo in difesa, Banega, Medel e Kondogbia a centrocampo, Eder (Candreva non ha i 90’ nelle gambe), Icardi e Perisic in attacco. 4-3-1-2 invece per Maran, che tenterà il primo scalpo eccellente della stagione con Sorrentino tra i pali, Cacciatore, Gamberini, Cesar e Gobbi nel reparto arretrato, Castro, Radovanovic e Hetemaj in mediana, Birsa sulla trequarti alle spalle della coppia offensiva Inglese-Meggiorini.