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Il Milan castiga l’Atalanta, l’Inter post Icardi come sarà?

Trascinati da quel fenomeno che è Piatek i rossoneri sbancano Bergamo e consolidano il quarto posto con l’occhio al terzo, oggi dell’Inter che riceve la Samp interrogandosi sul dopo Icardi – Il Napoli se la vede con il Toro dell’ex Mazzarri – VIDEO.

Il Milan castiga l’Atalanta, l’Inter post Icardi come sarà?

Un ruggito da Champions. Il Milan espugna Bergamo con una vittoria che non ammette repliche e consolida così il suo quarto posto, peraltro con un occhio sul terzo: ora l’Inter, seppur con una gara in meno, dista solo un punto e il calendario pre derby (Empoli, Sassuolo e Chievo) autorizza quantomeno un pensiero in proposito. Tutto merito del successo sull’Atalanta, un 3-1 figlio di un’ottima prova sia a livello quantitativo che qualitativo, nel quale spicca il solito (ormai è proprio il caso di dirlo) grande Piatek. Il Pistolero aggiunge altri due spari alla sua collezione in rossonero, uno con una volée da urlo, l’altro con un colpo da testa da cecchino: in questo momento, con lui in campo, si parte almeno con un gol di vantaggio e se a questo si aggiunge una fase difensiva sempre più ermetica, il risultato è quasi una conseguenza. A dire il vero una sbavatura là dietro c’era stata e pure piuttosto pesante: al 33’ Ilicic seminava il panico sulla sinistra rossonera, poi serviva a Freuler un pallone solo da spingere in rete che nemmeno il Donnarumma di questi tempi riusciva a salvare. Milan sotto di un gol nell’inferno dell’Atleti Azzurri d’Italia: scenario che, solo un paio di mesi fa, avrebbe fatto da preludio a una scoppola senza scusanti.

Ma ora la squadra di Gattuso ha maggior consapevolezza nei propri mezzi, tanto più che là davanti c’è una specie di Re Mida in grado di trasformare in oro ogni pallone. E così, proprio un attimo prima dell’intervallo, il suddetto s’inventava una volée spettacolare che rimetteva tutto in parità, azzerando il vantaggio psicologico dell’Atalanta (47’). Che infatti, nella ripresa, partiva molto più contratta lasciando al Milan la possibilità di chiudersi senza affanni e sfruttare al meglio la sua maggior qualità. La svolta arrivava poi al 56’ quando Calhanoglu pescava il jolly dalla distanza, freddando Berisha e con lui tutta la squadra di Gasperini. Il colpo era duro e diventava addirittura letale 5’ più tardi: angolo del turco e colpo di testa di Piatek, per il definitivo 3-1. Da lì in poi il match scivolava via senza particolari emozioni: i 3 punti, del resto, erano ormai nella tasca di Gattuso. “Abbiamo fatto una grandissima partita, siamo stati fortunati con il primo gol di Piatek a 20 secondi dalla fine del primo tempo – l’analisi di Gattuso. – Poi nel secondo tempo siamo usciti bene, ora ci godiamo una bella notte poi subito testa all’Empoli, non possiamo mollare niente”. Questa sera invece tocca all’Inter, impegnata a San Siro contro la Sampdoria (ore 18).

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La partita meriterebbe attenzione già di suo, tanto più visto il risultato del Milan ma la vigilia, com’era prevedibile, è stata completamente incentrata sul caso Icardi. Chi sperava in una rapida conciliazione, infatti, è rimasto deluso: l’ex capitano, ormai degradato in virtù di Handanovic, non è tornato sui suoi passi e anche oggi non sarà a disposizione di Spalletti. Ufficialmente si tratta di un’infiammazione alla caviglia ma il dubbio che si tratti di insubordinazione, visto il precedente di Vienna (lì lo stesso Ausilio ammise che non c’era nessun infortunio) è piuttosto fondato. Il problema è che la situazione sta sfuggendo di mano, come si evince dal bruttissimo episodio capitato a Wanda Nara: la moglie di Icardi ha subito un’aggressione mentre si trovava in macchina in provincia di Como e solo il caso ha fatto sì che il sasso, lanciato da ignoti, non abbia colpito lei o i suoi figli. Insomma, siamo alla follia e questo, evidentemente, non fa bene all’Inter, costretta ad affrontare la Sampdoria in un clima che di sportivo non ha proprio niente. “Ribadisco quanto detto l’altro giorno, si è trattato di una decisione dolorosa ma presa per il bene del club – ha sottolineato Spalletti. – Nello spogliatoio serve il rispetto dei compagni, noi però vogliamo il meglio per l’Inter e dunque contiamo ancora su di lui, almeno fino a quando sarà qui”. Parole sibilline, che sottolineano come il caso sia tutt’altro che chiuso. In attesa del prossimo capitolo c’è una partita da giocare e i nerazzurri, al netto della questione Icardi, non si presentano certo nelle migliori condizioni.

Spalletti confermerà il suo 4-2-3-1 con Handanovic in porta, D’Ambrosio, De VrijSkriniar e Dalbert in difesa, Vecino e Brozovic a centrocampo, PolitanoNainggolan e Perisic sulla trequarti, Lautaro Martinez in attacco. Sistema d’ordinanza anche per Giampaolo, che risponderà con un 4-3-1-2 che vedrà Audero tra i pali, BereszynskiColley, Andersen e Murru nel reparto arretrato, PraetEkdal e Linetty in mediana, Saponara alle spalle delle due punte Defrel e Quagliarella. Il posticipo invece sarà dedicato al Napoli, atteso dal match casalingo contro il Torino (20.30)Partita strana per gli azzurri, costretti a fare i conti con una classifica che non lascia quasi più speranze di rimonta in chiave scudetto, ma neanche pressione per la zona Champions. Il rischio è che la squadra di Ancelotti sia scarica, tanto più che il San Paolo non aiuterà di certo: a Fuorigrotta ci saranno solo 16 mila spettatori, davvero una miseria rispetto agli standard del recente passato. Serve una grande prova per risvegliare l’ambiente e non abbassare troppo la tensione, fondamentale per una stagione che, scudetto a parte, può ancora regalare diverse soddisfazioni. Ancelotti si affiderà al classico 4-4-2 con Meret in porta, MalcuitMaksimovicKoulibaly e Hysaj in difesa, CallejonDiawara, Fabian Ruiz e Zielinski a centrocampo, Insigne e Mertens in attacco. Mazzarri, ex mai del tutto rimpianto, risponderà con un 3-5-1-1 che vedrà Sirigu tra i pali, Izzo, N’Kolou e Moretti nel reparto arretrato, AinaLukicRinconBaselli e Ansaldi in mediana, Berenguer alle spalle dell’unica punta Belotti.   

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