Il Messico vuole diventare leader mondiale nella produzione di litio. Per far sì che ciò avvenga, la Camera dei Deputati ha approvato una legge di iniziativa presidenziale che nazionalizza le riserve di litio, metallo fondamentale che viene utilizzato per le batterie degli smartphone e delle auto elettriche. La legge dovrà ora passare al vaglio del Senato, dove però l’approvazione sembra scontata data l’ampia maggioranza di cui gode alla Camera Alta il partito del presidente Andrés Manuel López Obrador.
“Lo scopo di questa iniziativa è garantire l’autodeterminazione della Nazione, nonché la sovranità energetica delle persone sul litio e altri minerali che sono strategici e necessari per la transizione energetica, l’innovazione tecnologica e lo sviluppo nazionale”, recita il testo del provvedimento.
Per il Messico, dunque, il litio diventa un minerale strategico e tutte le attività di esplorazione, estrazione, industrializzazione e vendita saranno poste in capo ad un organo statale, vietando nuove concessioni a imprese private e straniere. Tra i progetti più rilevanti potrebbe arrivarne uno riguardante il giacimento di Bacanora, nello stato di Sonora, considerato il più grande al mondo con oltre 243 milioni di tonnellate.
La scelta di nazionalizzare il litio arriva in un periodo storico particolare per tutte le materie prime e potrebbe creare non pochi problemi agli Stati Uniti, alla Cina e alla Spagna, che si contendono la leadership del mercato. Ricordiamo infine che dall’inizio dell’anno i prezzi dell’oro bianco sono aumentati del 149%.