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Napoli: La Cultura del Mediterraneo, la Conferenza permanente e la Città Capitale

La Conferenza sulla cultura di Napoli si è conclusa con un documento finale che istituisce la Capitale della Cultura e richiama tutta l’Europa.

Napoli: La Cultura del Mediterraneo, la Conferenza permanente e la Città Capitale

Prepariamoci a vivere la cultura del Mediterraneo come sostegno di società ed economie prospere, inclusive e sostenibili. Tre valori condivisi e votati dalle delegazioni di 25 Paesi che hanno partecipato alla Conferenza sulla Cultura del Mediterraneo di Napoli. A conclusione di due giorni con 6 panel di lavoro e 3 sessioni tecniche, i delegati hanno approvato una dichiarazione che nei prossimi anni può cambiare il destino di milioni di persone. Dario Franceschini, come padrone di casa, ha tratto le conclusioni ascrivendo al suo Ministero il merito dell’ ”Iniziativa di Napoli”, partita tempo fa, per un meccanismo di dialogo permanente nella regione euro-mediterranea. Il seguito verrà declinato all’interno della cornice istituzionale e normativa e degli strumenti di politica estera dell’Unione Europea e del Partenariato Mediterraneo. “Per noi – ha detto – l’obiettivo comune è quello di arrivare a una ministeriale della Cultura permanente che abbia una cadenza regolare e abbia fra i suoi obiettivi la definizione dei criteri condivisi per individuare ciclicamente la città da designare Capitale della Cultura del Mediterraneo”.

La cultura del Mediterraneo passa da Napoli

Napoli ha ben accolto la Conferenza, che ora le impone un ruolo strategico, non solo come antico approdo commerciale e turistico, ma come luogo di creazione e proiezione artistica in molti campi. I stessi suoi tesori artistici hanno bisogno di essere valorizzati e resi sostenibili a coloro che hanno ripreso a frequentarla nonostante il lavoro da fare su trasporti, mobilità e spazi urbani sostenibili. Bisogna, dunque, utilizzare questa nuova cornice per chiamare le istituzioni europee a investire risorse aggiuntive sulla cooperazione culturale in tutta l’area del Mediterraneo, sforzandosi di tutelare la sua ricchezza intrinseca che ha prodotto culture millenarie. Altrimenti, gli obiettivi ambiziosi discussi e approvati andranno presto in archivio.

I principi declamati sui cui lavorare e attrarre idee, investimenti finanziari e partnreship sono sintetizzati nel documento diffuso alla fine: cultura come bene comune del Mediterraneo, posizionata al cuore della Nuova Agenda per il Mediterraneo e l’Unione Europea; sostegno dell’educazione a una cultura di pace e solidarietà, che promuova la diversità culturale e linguistica; una nuova stagione di cooperazione strategica e permanente, per ripristinare le relazioni culturali internazionali nella regione euro-mediterranea; un più efficace contrasto al traffico illegale di beni culturali e alla distruzione intenzionale del patrimonio culturale; il riconoscimento dell’importanza della cultura per l’azione per il clima; sostegno alla mobilità e allo scambio di talenti; apertura di un percorso denominato “Iniziativa di Napoli” che sosterrà la cooperazione culturale nella regione.

L’Investimento in cultura è una strada per la pace

Per rendere tutto più pragmatico e continuativo è stata istituita la Capitale della Cultura del Mediterraneo. Traguardo alto, che dovrà avere cadenza regolare, da realizzare nell’ambito dell’Unione Europea e dell’Unione del Mediterraneo. “Questo incontro di tutti i Ministri della Cultura del Mediterraneo non ha precedenti – ha commentato ancora Franceschini – È importante che in un momento così difficile avere tanti Paesi anche lontani fra di loro, a volte con rapporti complicati, abbiano accettato di discutere di temi comuni e di condividere una dichiarazione finale. Questo dimostra che, se si investe in cultura, la strada per la pace è fatta innanzitutto di dialogo e di conoscenza reciproca”. Buon segno.

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