Piazza Affari in bilico tra rialzo e ribasso. Alle 13 l’indice Ftse Mib viaggia poco sotto i 21,000 punti (-0,16%). In rialzo gli altri mercati del Vecchio Continente: Parigi e Francoforte avanzano dello 0,3%. Poco sotto la parità Madrid. Piatta Londra, penalizzata dalle difficoltà di Bt (-0,62%) dopo che la francese Orange ha detto che potrebbe guadagnare 1,15 miliardi di dollari riducendo la propria partecipazione nell’azienda di telefonia inglese. Barclays -0,15% dopo l’apertura di un’inchiesta penale relativa a pagamenti effettuati nel 2008 a favore di investitori del Qatar.
Poco mosso il cambio euro dollaro a 1,1155. La sterlina cala sia sul dollaro a 1,2667 sia sull’euro a 0,88048. Intervenendo stamane a Londra, il governatore della Bank of England, Mark Carney, ha avvertito che non è ancora giunto il momento per alzare i tassi in Gran Bretagna, citando la bassa crescita dei salari e il possibile impatto sui redditi dovuto al percorso della Brexit.
Sul mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund è sceso a 164 punti base, minimo da gennaio. Il rendimento del decennale scende all’1,93%.
Bloomberg riporta che la Bce ha deciso di rimandare all’autunno qualsiasi decisione sulla fine del QE: se ne parlerà, forse, nella riunione del 26 ottobre.
Petrolio in calo: Wti -1,7%, a 43,6 dollaro al barile, Brent -1,6%, a quota 46 dollari. Eni -1%, Saipem -1,46%, Tenaris -2,65%.
Continua il recupero di Stm (+0,5%). Il direttore generale della investment bank pubblica francese, Bpifrance, Nicolas Dufourcq, potrebbe essere eletto oggi presidente non esecutivo del produttore di chip franco italiano. La probabile nomina di Dufourcq, che è entrato nel board di Stm nel 2015 come rappresentante del governo francese, arriva a meno di due mesi dalla designazione di un altro francese, Jean Marc Chery, alla successione dell’attuale ceo italiano, Carlo Bozotti.
In grande evidenza i titoli del lusso sotto la spinta dei buoni risultati di Kering (socio di controllo, tra l’altro, di Gucci e Bottega Veneta): il gruppo francese punta a raggiungere nel medio termine un fatturato di 2 miliardi di euro con un margine del 25%. Cresce anche il settore moda uomo: +4/5% nel primo trimestre, trainato dall’export (+5%) con una domanda locale a +1%. Mediobanca Securities cita, oltre a questi numeri, anche uno studio Mc Kinsey secondo cui la spesa in beni di lusso dei consumatori cinesi è destinata a raddoppiare in dieci anni.
Si mettono in luce Moncler (+2,4%), Tod’s (+1%), Brunello Cucinelli (+1,7%) e Ferragamo (+1,8%). Tra le banche, Unicredit avanza dello 0,3%, Intesa +0,5%, Ubi -0,5%, Banco Bpm+1,5%. Nel resto del listino, Exor -0,5%: Equita ha alzato il target price a 54 euro da 50 euro, confermato il giudizio Hold. Fiat Chrysler +0,5. Salgono ancora le utilities: Enel +0,4%, Italgas +1,7%, A2A +1%.
Telecom Italia +1%. Mediaset +1,7%. Vivendi ha ufficialmente congelato i diritti di voto oltre il 10% del capitale di Mediaset per rispettare le disposizioni dell’authority sulle Comunicazioni.
Tra le small caps, Il Sole 24 Ore +7% dopo l’annuncio della cessione dell’area formazione ed eventi per 80 milioni di euro. Avanzano ancora D’Amico (+4%) e Trevi: +2% dopo il -5% di ieri.