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Il Governo pensa a una nuova stretta sulle pensioni per anticipare il pareggio di bilancio

Dal blocco di quelle d’anzianità all’innalzamento dell’età pensionabile per le donne, fino al taglio degli assegni di reversibilità per coniugi e figli – Diverse le misure in queste ore allo studio dell’Esecutivo, che domani incontrerà le parti sociali a Palazzo Chigi – Sindacati già sul piede di guerra, Confindutria tace – E il Parlamento aspetta Tremonti.

Il Governo pensa a una nuova stretta sulle pensioni per anticipare il pareggio di bilancio

Come ordinato dalla Bce, sono iniziati i lavori del Governo per anticipare il pareggio del bilancio dal 2014 al 2013. Un rompicapo da 30-40 miliardi di euro che rovinerà le ferie di vari ministri, costretti non solo ad accelerare le misure previste dall’ultima manovra finanziaria, ma anche a sovrapporle a quelle stabilite dal decreto 78 del 2010, che prevedeva tagli per il biennio 2011-2012. Gli interventi sugli Enti locali rischiano già di paralizzare diverse amministrazioni e la riforma dell’assistenza da sola non è sufficiente.

Per queste ragioni si fa sempre più probabile l’ipotesi di un nuovo intervento sulle pensioni. E si torna a parlare di misure archiviate nemmeno un mese fa: dal blocco di quelle d’anzianità all’innalzamento dell’età pensionabile per le donne nel settore privato, fino al taglio degli assegni di reversibilità per coniugi e figli. L’adeguamento alle aspettative di vita dell’età necessaria per raggiungere la pensione, previsto per il 2013, sarebbe invece anticipato al 2012.

Tutte queste ipotesi hanno già incontrato l’opposizione dei tre sindacati confederali. “Misure sulla previdenza? Ne penso tutto il male possibile”, ha commentato il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. Per Vera La Monica, segretario confederale della Cgil, in questo modo “una manovra che è nata iniqua diventerebbe ancora più cruda”. Anche perché “prima deve dimagrire lo Stato”, fa notare Luigi Angeletti, segretario generale della Uil.

Ed è proprio questo il terreno su cui ha intenzione di giocare l’Esecutivo, convinto che le sigle sindacali potrebbero sopportare il nuovo affondo sulle pensioni in cambio di misure che incidano sui privilegi della casta. Un pacchetto che partirebbe dal taglio ai costi della politica e della burocrazia statale, per arrivare, con qualche difficoltà in più, fino alle tanto sospirate tassazioni delle rendite e dei grandi patrimoni.

La tensione è quindi già alle stelle in vista dell’incontro di domani pomeriggio a Palazzo Chigi fra Governo e Parti sociali, sempre più decise a presentarsi come un fronte unico. Forse per questo Confindustria, almeno per il momento, ha deciso di non pronunciarsi sul tema delle pensioni. All’appuntamento saranno presenti, oltre al sottosegretario Gianni Letta, i ministri Giulio Tremonti e Maurizio Sacconi. E’ atteso anche il premier, sempre che riesca a tornare in tempo dalla Sardegna.

Dopo la discussione con sindacati e imprenditori, il titolare dell’Economia illustrerà giovedì alle commissioni parlamentari le misure messe a punto dal Governo per il fatidico anticipo del pareggio di bilancio. Una vera prova del fuoco per il superministro, che si giocherà una buona fetta di credibilità (anche internazionale) e probabilmente anche il futuro a via XX Settembre.

Intanto resta fitto il mistero sul prossimo Consiglio dei ministri. Secondo alcuni potrebbe tenersi già domani sera, per altri non se ne parlerà prima della prossima settimana. Si allontanerebbe così l’ipotesi di un decreto prima di Ferragosto, che accorcerebbe di oltre un terzo i tempi d’esame e di discussione.

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