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Il Governo e l’Europa, il calendario degli impegni

L’obiettivo è non arrivare al G20 a mani vuote. Silvio Berlusconi vuole presentarsi al prossimo summit europeo con i primi punti della lettera di intenti già trasformati in realtà. Visti i tempi ristretti – il vertice si terrà giovedì e venerdì a Cannes – la strada del decreto legge sembra inevitabile. Il premier detta l’agenda e le pagine sono fittissime. Mercoledì l’Ufficio di presidenza del Pdl scriverà la prima bozza delle misure che approderanno il giorno successivo in Consiglio dei ministri. In cima alla lista ci sono le dismissioni e il piano di investimenti per il Sud da mettere in campo con fondi europei (per questo ribattezzato “Eurosud”).

Intanto Bruxelles continua a pretendere da Roma l’indicazione di tempi parlamentari precisi per l’approvazione delle varie misure. Dall’8 novembre Berlusconi annuncerà alle Camere la strategia stabilita dal Governo per rispettare gli impegni presi con l’Europa. Dovrebbe trattarsi di una serie di provvedimenti (disegni di legge e decreti) da varare sulla base di uno scadenzario dettato in larga parte direttamente dall’Ue.

Vediamo quali sono i punti principali del calendario indicato nella lettera d’intenti inviata mercoledì scorso a Bruxelles.

Entro il 15 novembre: definizione del programma Eurosud, che dovrebbe essere varato entro fine febbraio.

Entro il 30 novembre: piano di dismissioni e valorizzazioni da 5 miliardi.

Entro il 31 dicembre: rimozione di vincoli e restrizioni alla concorrenza e all’attività economica, approvazione provvedimenti attuativi della riforma universitaria, rilancio dell’occupazione giovanile e femminile con la promozione di contratti di apprendistato, definizione standard contrattuali che facilitino il ricorso al project financing per le grandi opere, agevolazione della capitalizzazione delle aziende con meccanismi di deducibilità del rendimento del capitale di rischio.

Entro il primo marzo: rafforzamento dei poteri dell’Antitrust e liberalizzaizone degli orari degli esercizi commerciali.

Entro maggio: nuova regolamentazione dei liceziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato, condizioni più stringenti nell’uso dei contratti para-subordinati.

Entro il 30 giugno: disegno di legge di riforma della Costituzione in materia di pareggio di bilancio.

Entro il 31 dicembre: razionalizzazione e soppressione delle province e riallocazione delle funzioni degli enti locali in modo da assicurare un significativo snellimento dei relativi apparati burocratici e degli organi rappresentativi.

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