Seduta pesante per Piazza Affari che lascia sul campo l‘1,54%%, portandosi a 22.398 punti, con le banche in caduta libera. Sul settore pesa il rialzo dello spread, 206.30 punti dopo aver toccato un massimo intraday di 215 punti, e l’ombra della flat tax prevista nel contratto di governo Lega-5 Stelle, che potrebbe avere un impatto negativo sul capitale di alcuni istituti di credito. Il rendimento del Btp 10 anni sale al 2,47%, con la fiducia degli investitori minata da un Governo che viene percepito come anti euro.
Il presidente del consiglio incaricato, Giuseppe Conte, non ha ancora presentato la lista dei ministri per la nomina da parte del Presidente della Repubblica, ma è salito al Quirinale per un incontro informale. Resta il rebus dell’economia, mentre Paolo Savona sostiene che ci siano veti sul suo nome.
Le tensioni politiche affossano anche Madrid, -1,7%, e si riversano sui Bonos che vedono schizzare il differenziale col decennale tedesco del 11,92% (104.20 punti). All’origine c’è la crisi governativa con la condanna per corruzione del Partido Popular, la richiesta di elezioni anticipate da parte di Ciudadanos, principale alleato del premier conservatore Mariano Rajoy e la prossima presentazione di una mozione di sfiducia dal Psoe.
Misti gli altri listini europei: Francoforte +0,65%; Londra -0,15%; Zurigo -0,17%; Parigi -0,11%.
Wall Street apre sottotono, in vista del lungo fine settimana, perché lunedì la piazza di New York sarà chiusa per festività così come Londra. Al momento il Nasdaq è in frazionale rialzo, mentre Dow Jones e S&P 500 sono leggermente sotto la parità. Vanno giù soprattutto i petroliferi, col tonfo del greggio. Gli investitori soppesano inoltre gli sviluppi dei rapporti con la Corea del Nord dopo la cancellazione del summit del 12 giugno a Singapore tra Donald Trump e Kim Jong Un. Oggi il leader americano sembra cambiare toni e accoglie l’apertura di Pyongyang a continuare a discutere in vista di un incontro tra i due presidenti.
L’euro arretra sul dollaro e il cambio scende a 1,166.
Sul fronte delle materie prime si registra il calo del petrolio, con il Brent che scende a 76,49 dollari al barile (-2,97%) e il Wti a 68,09 dollari (-3,71%). Le quotazioni sono penalizzate dalla prospettiva che Arabia Saudita, Emirati e Russia possano allentare i tagli alla produzione.
Anche in Piazza Affari i titoli petroliferi vanno giù: Eni -2,46%, Saipem -2,21%, Tenaris -2,46%. I peggiori però sono i finanziari: Banco Bpm -7,34%, Finecobank -4,31%, Intesa -3,17%;, Mediobanca -4,01; Unicredit -3,92%. Fuori dal perimetro delle blue chip s’inabissano banche come Mps -4,58%; Credem -5,12%; Carige -3,61%.
Fca chiude piatta, dopo aver perso quota con l’annuncio del ritiro di 4,8 milioni di veicoli dal mercato nordamericano per aggiornare un software che gestisce i moduli di controllo della trasmissione, avvertendo i possessori di auto di non utilizzare il cruise control fino all’upgrade. Enel cede il 2.28% all’indomani dell’assemblea che ha dato via libera a un dividendo di 23,7 centesimi per azione, in crescita del 32% rispetto a quello dell’esercizio precedente.
Sul Ftse Mib il titolo migliore è Moncler, +3,78%. Acquisti anche su Leonardo, +2,18%. La società è stata scelta dal governo canadese per una commessa da 1 miliardo di dollari per l’upgrade di 14 elicotteri.
Bene Campari +2,04%, Stm +1,73%, Pirelli +1,98%.
Sullo Star svetta una pattuglia di multinazionali tascabili: Interpump +3,02%; Ima +2,18%; Datalogic +2,01%.