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Il gas vola, mette di nuovo ko le Borse europee e manda ai minimi l’euro mentre lo spread si allarga

FIRSTonline

La guerra del gas brucia miliardi sulle Piazze europee, che inaugurano la settimana in rosso dopo il robusto recupero di venerdì scorso. L’euro arretra intorno a 99 centesimi contro dollaro (dopo essere sceso sotto quella soglia, ai minimi dal 2002), mentre salgono i prezzi del metano e quelli del petrolio, in attesa che la Bce, giovedì, decida in che misura alzare i tassi d’interesse. L’avversione al rischio penalizza i bond sovrani, in particolare la carta italiana e nessuna nuova è venuta nel pomeriggio da Wall Street, chiusa per il Labor day.  

Francoforte e Milano guidano i ribassi in Europa

La maglia nera spetta oggi a Francoforte, -2,22%, particolarmente allarmata dal fatto che Gazprom ha deciso di interrompere i flussi dal Nord Stream 1 a tempo indeterminato. Uniper (-10,55%) non esclude che Berlino possa di conseguenza valutare un razionamento del gas.

Segue a poca distanza Piazza Affari, -2,01%, 21.480 punti che ha quasi tutte le blue chip in calo, a parte Eni +1,69% e Tenaris +0,92%.

Sono più contenute le perdite a Madrid -0,88% e Amsterdam -0,66% ed è piatta Londra, +0,09%, nel giorno in cui il partito conservatore britannico ha scelto la sua nuova leader e quindi primo ministro del paese. Si tratta di Liz Truss, già segretario del Foreign Office del governo di Boris Johnson. La notizia, seppur attesa, non è esaltante per la zona euro poiché Truss è pronta a sfidare il blocco sugli accordi per l’Irlanda del Nord. Si conferma debole la sterlina sul dollaro ai minimi da marzo 2020.

Petrolio in rally con i tagli alla produzione, sale il gas

Con il solito dilemma sul tappeto, recessione o inflazione, si riunirà giovedì la Bce e, secondo Reuters, i mercati danno una probabilità del 75% che la mossa sia di 75 punti base.

A dare manforte alla corsa dei prezzi oggi contribuiscono sia petrolio sia il gas.

I future di Wti e Brent sono in rally dopo la decisione dell’Opec+ di tagliare la produzione ad ottobre di 100mila barili al giorno, pari allo 0,1% della domanda globale. Il cartello e i suoi alleati potrebbero inoltre ritrovarsi in qualsiasi momento per regolare la produzione prima della prossima riunione, prevista per il 5 ottobre. Il Brent sale del 4% a 96,82 dollari al barile e il Wti cresce di una percentuale analoga, oltre 90 dollari.

Per quanto riguarda il gas lo stop ai flussi del Nord Stream 1 ha spinto in mattinata i prezzi fino a 284 euro (+25%). Il Cremlino ha avvertito poi che non riprenderà le forniture fino a che l’Occidente non revocherà le sanzioni, ma la corsa dei future ha comunque rallentato, fino a 242 euro MWh (+12). Si attende ora una decisione sul tetto al prezzo del gas russo, dalla riunione dei ministri dell’Energia Ue del 9 di settembre.

Intanto Mosca promette vendetta sia nel caso del tetto al petrolio Russo dal G7, sia per quello del gas dalla Ue.

Euro ai minimi da 20 anni; sale lo spread

Il braccio di ferro tra Europa e Russia sull’Ucraina e conseguentemente sul gas alimenta i timori di recessione e pesa sull’euro, che nel corso della giornata è sceso sotto i 99 centesimi come non accadeva da dicembre 2002. Al momento il cross è intorno a 0,992.

In vista della Bce, chiude in rosso il secondario italiano: lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata sale a 236 punti base (+2,44%) e i tassi crescono. Il decennale italiano si avvicina nuovamente al 4%, per chiudere a +3,93%, mentre l’omologo tedesco si ferma a +1,56%.

Piazza Affari soffrono industria e banche

Il listino principale di Piazza Affari è quasi tutto negativo e le vendite si sono ampiamente spalmate su tutti i settori a partire dai ciclici e più sensibili ai prezzi dell’energia, tra cui industria e banche.

In fondo al paniere c’è Pirelli con una perdita del 5,06%. L’automotive è penalizzato anche con Stellantis -4,79%, Iveco -4,15%. Le perdite spmp importanti, inoltre, per Interpump -4,82% e Campari -4,32%. Tra le banche la peggiore è Banco Bpm -3,46%, ma fuori dal paniere principale Mps va sempre più giù, -4,65%, dopo il via libera della Bce all’operazione di rafforzamento di capitale che verrà sottoposta all’assemblea il prossimo 15 settembre.

Archiviano una seduta negativa le utility. Snam perde l’1,84%. Secondo l’ad Stefano Venier però l’impatto sull’Italia della sospensione del trasporto di gas russo tramite il gasdotto Nord Stream è “molto indiretto” perché la quasi totalità delle forniture russe allo Stato italiano arriva tramite il gasdotto che attraversa l’Ucraina, approda in Austria e poi arriva a Tarvisio. Per gli stoccaggi “abbiamo raggiunto un livello di riempimento intorno all’83,5%, ci mancano ancora un miliardo e duecento milioni per arrivare all’obiettivo del 90%”. Ma il percorso dei rigassificatori deve continuare: “siamo nel periodo della procedura assegnata ai diversi commissari, che è attesa finire entro il mese di ottobre. Da lì partiremo con i lavori. Il primo impianto che dovremmo avere in funzione per la primavera prossima è quello di Piombino e nel 2024 contiamo di avere quella di Ravenna”.

Fuori dal paniere principale vola Gas Plus +12,19%.

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