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Il G20 rafforza il Fondo Monetario con 400 miliardi e tonifica le Borse

La spinta finale è arrivata dalle notizie trapelate nel pomeriggio dal G20: a Washington sarebbe stato raggiunto l’accordo per dotare il Fmi di ulteriori risorse per 400 miliardi di dollari. Le Borse europee hanno così confermato il rialzo e hanno chiuso con il segno più una giornata che si era aperta all’insegna del nervosismo per la situazione europea e per elezioni in Francia, con annesso rischio di downgrade del rating parigino. Milano guadagna lo 0,80%, Parigi lo 0,46%, Francoforte l’1,18% e Londra lo 0,48%.

Nonostante il finale positivo dei mercati azionari, la tensione per l’attesa del G20 e per la situazione della crisi del debito europea si è riflessa sui mercati obbligazionari, con gli spread dei paesi periferici in fibrillazione rispetto ai titoli tedeschi. Il differenziale Btp-bund è salito in mattinata sopra i 400 punti base, con rendimento al 5,70%, mentre lo spread Bonos-bund volava a 431 punti (tassi al 6%). In chiusura lo spread Btp-Bund è tornato sotto i 400 punti, a quota 396. ”E’ la volatilità. Non vedo nulla di nuovo rispetto ai giorni passati”, ha commentato il vice ministro dell’Economia, Vittorio Grilli.

A sostenere i listini, provati da una settimana difficile e all’insegna dell’incertezza, anche il dato Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche, salito a 109,9 punti, sopra le attese. Effetto positivo anche della raffica di risultati societari migliori del previsto in arrivo da oltreoceano: General Electric, pur con utili in calo, ha battuto le previsioni degli analisti, bene anche Microsoft e McDonald’s (la catena di fast food ha archiviato utili in linea con le attese in crescita del 7%). Alla chiusura dei mercati europei il Dow Jones sale dello 0,83% e il Nasdaq dello 0,67%.

Mentre si avvicina l’Ipo di Facebook, a metà maggio, il social network diventa protagonista di un’altra “rivoluzione democratica”: da giugno le società potranno vendere le proprie azioni direttamente dalla propria pagina Facebook, senza intermediazione e commissioni.

A Piazza Affari chiudono poco mosse Intesa (+0,09%), Unicredit (+0,27%) e Bpm (+0,48%). Bene il Banco Popolare (+1,56%), mentre Mps che cede l’1,12%. Nel frattempo ai piani alti di Bruxelles si consuma un duro scontro di grandi interessi finanziari attorno ai requisiti di capitale delle banche per Basilea3. Il Ftse Mib è appesantito soprattutto da alcuni titoli industriali: Finmeccanica cede il 2,71%, Fiat il 2,09% sulla scia di indicazioni di dati deboli per le immatricolazioni in Brasile per la prima metà di aprile, Fiat Industrial l’1,38% e Stm il 2,57%

Scatta A2A dell’8,59% in una giornata di acquisti sui titoli energetici con Enel a + 3,41% dopo dopo l’ingresso diretto nella produzione del gas con l’avvio di un progetto assieme all’Eni (+1,72%) nella Siberia nord occidentale. In evidenza anche, Diasorin (+2,75%), e Telecom Italia (+2,37%). Intanto si prepara a sbarcare prima del previsto sul listino il gruppo del cashmere Brunello Cucinelli che, dopo le adesioni già ricevute, chiuderà lunedì prossimo 23 aprile l’Ipo, il cui termine era inizialmente fissato per venerdì 27 aprile, anticipando così al 27 aprile dal 3 maggio lo sbarco.

A picco la galassia Ligresti dopo la decisione della Fondiaria Sai di prendere tempo sull’operazione di fusione con Unipol: Fonsai sospesa al ribasso ha chiuso in calo dell’8,75%, Premafin del 10,13% e Milano Assicurazioni del 2,80%.

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