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Il futuro entra in cucina: il Tiramisù ricreato con la tecnologia  3D

L’operazione effettuata in Spagna sotto la supervisione di Francesco Redi organizzatore della Tiramisù World Cup. Si aprono prospettive di ricette realizzate a distanza

Il futuro entra in cucina: il Tiramisù ricreato con la tecnologia  3D

Sembra fantascienza, eppure è già realtà: è possibile creare e ricreare ricette gastronomiche a distanza, grazie ad una stampante tridimensionale che, finalizzata alla lavorazione del cibo, viene fornita degli ingredienti per realizzare i piatti per i quali ha ricevuto la ricetta via file. I piatti, che vengono realizzati con prodotti freschi, sono completamente commestibili e in grado di riprodurre il sapore della ricetta originale. E’ avvenuto a Barcellona dove una società spagnola, la Natural Machines ha messo a punto Foodini, un macchinario in grado di “stampare” tridimensionalmente il cibo e ha voluto cimentarsi con uno dei dolci italiani più conosciuti al mondo il Tiramisù. Per questo hanno chiamato Francesco Redi (organizzatore della Tiramisù World Cup) che si è recato a Barcellona per sovraintendere all’operazione.

E dalla macchina è uscito un Tiramisù con tutti i crismi, le giuste dosi e un giusto sapore. «I puristi potrebbero rimanere quantomeno “scettici” dinanzi a questa nuova tecnologia – osserva Redi – ma la realtà è che la stampa in 3D del cibo è un nuovo apparecchio in cucina: si sta diffondendo sempre più ed è un fenomeno da tenere d’occhio Siamo orgogliosi che la nostra realtà trevigiana sia stata chiamata a stabilire i criteri e perfezionare il funzionamento per ricreare il Tiramisù migliore, usando Foodini: quegli stessi criteri che sono poi i medesimi a cui i giudici della Tiramisù World Cup devono attenersi per valutare i dolci preparati dai nostri concorrenti durante le gare in tutti questi anni».

Si possono realizzare piatti con prodotti freschi, con il sapore della ricetta originale.

«Chi meglio del team della Tiramisù World Cup avrebbe potuto aiutarci per creare il Tiramisù originale italiano, con una preparazione dal tocco moderno, cioè con una stampante alimentare 3D? – afferma dal canto suo Emilio Sepulveda, CEO di Natural Machines – Foodini si usa in cucina così come si usa una frusta per amalgamare zucchero e tuorli d’uovo o come qualsiasi altro apparecchio. Si possono stampare forme tradizionali, presentazioni moderne o anche varianti che sarebbero difficili o impossibili da creare a mano. Foodini è uno strumento non solo per aiutare a creare ottimi cibi dal gusto assicurato, ma anche per aiutare le persone a essere ancor più creative in cucina».

Natural Machines ha avviato l’uso della stampa 3D in diversi settori, consentendo alle aziende di avvicinare i propri consumatori, fornendo loro prodotti personalizzati su richiesta. Le soluzioni realizzate per il cliente finale sono tagliate su misura per ogni individuo. Natural Machin è attenta al progresso sostenibile, per una produzione e un consumo responsabili, come da obiettivo n.12 stabilito dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030.

Il progetto denominato “3DPrinted Tiramisù” è stato finanziato da AMable (www.amable.eu) e dal consorzio coordinato da Fraunhofer ILT (https://www.ilt.fraunhofer.de/) ricevendo finanziamenti dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea, nell’ambito della convenzione di sovvenzione n. 768775.

Per la Tiramisù World Cup, la competizione organizzata fin dal 2017 dalla Twissen, si tratta di un riconoscimento importante, che pone Treviso come polo di riferimento culturale (e non solo) del dessert italiano più famoso nel mondo: «Mi piace pensare che molti chef stiano già pensando a come poter sfruttare questa nuova tecnologia che permetterà alle loro creazioni gastronomiche di arrivare ben più in là della loro attuale rete commerciale», ha concluso Redi.

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