“I nuovi mercati del fotovoltaico? Canada e Giappone”. Parola di Aimone Balbo, Ceo di Thesan, società energetica piemontese nata nel 2008 come spin-off del gruppo Savio (accessori in alluminio), che ha appena investito 18 milioni di dollari per la realizzazione di sei impianti in Ecuador: la più grande operazione del Paese sudamericano nel settore fotovoltaico (rappresenta circa un terzo di tutto il fotovoltaico installato), che a pieno regime produrrà più di 12mila MWh l’anno consentendo a Thesan di raggiungere una quota di mercato pari al 7% di tutta l’energia fotovoltaica venduta in America latina.
Questo grazie a regimi di agevolazioni che di volta in volta offrono opportunità alle aziende italiane, peraltro particolarmente presenti in Sudamerica, specie in Brasile con Enel e Enel Green Power e la stessa Thesan, o in Cile, individuato da Terna nel nuovo piano strategico o ancora in Perù, considerato da molti una delle nuove frontiere. “Il fotovoltaico – spiega Balbo – è un mondo itinerante: bisogna individuare le aree dove sono maggiori gli incentivi per questo tipo di energia rinnovabile. In Europa questo trend è già finito, ora è il momento del Sudamerica, anche se in Brasile si segnalano rallentamenti, mentre si affacciano nuovi scenari: dagli Usa al Canada, dal Giappone all’India. Senza dimenticare il Centro-America con Panama e Costa Rica”.
Lo spalma-incentivi del 2014 ha invece frenato il mercato italiano, che così come quello spagnolo aveva registrato un boom tanto da farlo diventare uno dei primissimi mercati a livello mondiale. “Gli incentivi devono essere sensati – sostiene l’ad di Thesan, che in totale con il gruppo Savio impiega 500 dipendenti nel mondo di cui 370 in Italia -: devono far nascere un settore che sappia poi camminare da solo e raggiungere la cosiddetta ‘grid parity’ (ovvero il punto in cui l’energia elettrica prodotta a partire da fonti di energia alternative ha lo stesso prezzo dell’energia tradizionale, ndr).
In Italia e in Spagna questo processo è stato mal gestito e ora il mercato delle rinnovabili è in caduta libera, a differenza dell’Ecuador che sta conducendo una politica più saggia”. Attualmente la tariffa di vendita dell’energia fotovoltaica in Ecuador è molto competitiva: è di 200 euro a megawattora, ovvero almeno il doppio rispetto a quella italiana. “Ma questa agevolazione non durerà oltre 20 anni bensì un tempo più ridotto, tra i 12 e i 15 anni, al termine dei quali gli impianti diventano proprietà della compagnia energetica statale”.
L’operazione in Ecuador, che così come quella in Romania nel 2013 ha avuto il sostegno di Sace e impiegato manodopera locale col know how di Thesan (che investe il 6,5% del fatturato in R&D), porterà i frutti sperati nel fatturato del 2015, che è previsto in crescita a 24 milioni di euro: più del doppio di quello del 2013, chiuso a 11 milioni (16 milioni quello del 2014). Una crescita costante grazie a una strategia ben chiara: individuare i mercati itineranti e non limitarsi a realizzare gli impianti fotovoltaici ma rimanerne proprietari e vendere direttamente l’energia.