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“Il futuro del cinema? Nelle sale”: parla l’Ad di Notorious Pictures

Imagoeconomica

“Non è vero che le persone non vanno più al cinema. Guardate gli Usa: nel 2018 c’è stato il record di sempre di biglietti venduti nelle sale. Se coccoli il consumatore, ci va eccome al cinema. E noi questo vogliamo fare”. Ha le idee chiare Guglielmo Marchetti, presidente, amministratore delegato e primo azionista di Notorious Pictures, società fondata nel 2012 e quotata a Piazza Affari sul segmento AIM Italia. L’azienda, che secondo le parole del suo numero uno lavora “a 360 gradi nel comparto audiovisivo”, ha chiuso un 2018 da record, col fatturato balzato del 74% a 31,5 milioni, l’utile esploso del 181% sopra i 4 milioni, e una situazione finanziaria positiva per oltre 3 milioni. “Ma non siamo stupiti – spiega Marchetti, al vertice di Notorious dal 2013 -. La performance è stata ottima ma rientra assolutamente nelle aspettative, è il frutto di quanto seminato dal 2014 col piano industriale ed è la base di partenza per un nuovo ciclo”.

Un nuovo ciclo che prevede un ritorno al passato, con la newco Notorious Cinemas, creata nel gennaio di quest’anno e che punta da qui al 2023 alla quota di mercato del 5% a livello nazionale nell’ambito delle sale multiplex: “Abbiamo già acquisito l’ex Centro Sarca a Milano e abbiamo nel mirino la vendita di 5 milioni di biglietti l’anno entro la fine del prossimo quinquennio. Il segreto è proporre una esperienza di alta qualità e comfort, partendo dal video e dall’audio fino ad arrivare alle poltrone inclinabili, a un’offerta più ampia di food&beverage e perché no a una maggiore cortesia del personale”. Ma il business di Notorious Pictures, il cui titolo in Borsa è quasi triplicato di valore nell’ultimo anno, è ovviamente anche rivolto al futuro: ecco perché, oltre all’acquisto, alla produzione e alla commercializzazione di film, la società si lancia da quest’anno anche nel fertilissimo mercato delle serie tv, mai di moda come in questo periodo grazie alla digitalizzazione dell’offerta e alle piattaforme come Netflix, Amazon, Infinity e altre. “Abbiamo creato una apposita business unit, questa per noi è una attività nuova, abbiamo già molti contatti sia all’estero con in Italia ma per ora siamo ancora nella fase di sviluppo e di ricerca dei contenuti da proporre, non stiamo ancora producendo nulla”, rivela Marchetti.

In attesa delle serie tv, sul fronte dei film l’attività della casa di produzione romana prevede già collaborazioni con tutte le realtà, anche quelle più innovative: nell’ordine cinema, home video (sia fisico, con i dvd, che digitale con l’e-rental), pay-per-view, pay tv (ad esempio Sky), free tv (Rai, Mediaset, etc) e piattaforme over-the-top come Netflix. “Principalmente, ad oggi, compriamo, distribuiamo o produciamo film per il cinema, ma in alcuni casi anche solo per la televisione o per le piattaforme online”. Nel carnet dei film per il cinema distribuiti da Notorious c’è da segnalare, recentissima, la pellicola romantica Usa “A un metro da te”, uscito il 21 marzo e campione di incassi nei primi quattro giorni di programmazione, collocandosi al primo posto al Box Office tra il 21 e 24 marzo, con un incasso di 1,34 milioni di euro. Tra quelli prodotti direttamente da Notorious, invece, ci sono ad esempio “Copperman” con Luca Argentero, uscito a febbraio di quest’anno, o “La verità vi spiego sull’amore”, con Ambra Angiolini e Carolina Crescentini, e la commedia con Massimo Boldi e Max Tortora “La coppa dei campioni”.

“Negli ultimi due anni – aggiunge Marchetti – una parte consistente del nostro business è stata anche legata alla produzione esecutiva per conto di case cinematografiche internazionali, che ci hanno commissionato le riprese (mentre la post produzione di solito viene fatta poi da loro) di film interi o anche solo di alcune scene”. Questo grazie alla legge Franceschini, che ha fatto sì che, almeno nel campo cinematografico, l’Italia sia ancora un Paese molto attraente per gli investitori stranieri. “Il 30% del costo viene defiscalizzato e questo ha consentito a noi e ad altre realtà di fare preventivi più competitivi. Per non parlare delle expertise che l’Italia mette a disposizione, o delle sue città d’arte, i suoi paesaggi unici”.

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Categories: Economia e Imprese