Con supremo disprezzo dei numeri usciti dai ballottaggi francesi e soprattutto del ridicolo, il leader di La France Insoumise (LFI), che è parte importante ma non maggioritaria del Fronte Popolare (FP), Jean-Luc Mélenchon aveva dichiarato un minuto dopo la chiusura delle urne che il programma del Fronte doveva essere attuato integralmente e che con i macroniani mai e poi mai sarebbero stati stretti accordi di governo. I risultati di questo massimalismo scriteriato si cominciano a vedere e per il Fronte Popolare sono un autogol dietro l’altro. Volevano mettere in un angolo Emmanuel Macron e il Presidente si gode i frutti della sua vittoriosa scommessa anti Le Pen all’Eliseo. Volevano cacciare Gabriel Attal e il giovane Presidente del Consiglio è ancora in sella all’Hotel Matignon. La terza sconfitta l’hanno raccolta nell’elezione del Presidente dell’Assemblea Nazionale dove, con i voti dei gollisti anti-Le Pen, è stata riconfermata la macroniana Yael Braun-Pivet. Ma la cosa più allucinante è che nelle votazioni dei vicepresidenti dell’Assemblea l’estrema destra di Le Pen ha fatto confluire i suoi voti sul candidato della France Insoumise. Ma a questo punto viene da chiedersi perché i socialisti François Hollande e Raphael Glusksmann, che rappresentano l’ala pensante e moderata del Fronte popolare, non si svegliano e non prendono nettamente le distanze dal tribuno Mélenchon? Le sconfitte collezionate in pochi giorni dal Fronte coinvolgono anche loro. Sarebbe ora che se ne accorgessero.
Il Fronte Popolare doveva ribaltare la Francia ma per ora colleziona solo autogol: Hollande e Glucksmann quando vi svegliate?
Il Fronte Popolare francese tendenza Mélenchon sta collezionando una sconfitta dietro l’altra: cosa aspettano i socialisti dell’ala ragionante come Hollande e Glusksmann a reagire?