“Dall’Ungheria al Giappone cresce la minaccia all’indipendenza delle banche centrali. La conseguenza sarà la politicizzazione dei cambi”. Così Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, riafferma la validità del modello su cui poggia l’autorità della Banca centrale di Francoforte e della Bce, plasmata a suo modello. “Finora abbiamo evitato le svalutazioni competitive – ha aggiunto – mi auguro che il mondo continui su questa strada”. La forza dell’euro, insomma, comincia a far paura anche a Berlino.
Ieri Wall Street è rimasta chiusa in occasione del Martin Luther King day. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha giurato per il secondo mandato alla casa Bianca nel corso di una cerimonia di fronte al Campidoglio statunitense. “La prosperità dell’America deve restare sulle spalle larghe della classe media”, ha detto Obama.
“Non possiamo confondere l’assolutismo con le questioni di principio, o sostituire la politica con lo spettacolo, o considerare le offese come un dibattito riflessivo. Dobbiamo agire, sapendo che il nostro lavoro sarà imperfetto”, ha detto Obama
A fine seduta Piazza Affari segnala un rialzo dello 0,4%. Sul mercato dei titoli di Stato, il Btp a 10 anni è stabile con il rendimento al 4,21% e lo spread invariato a quota 262.Londra e Parigi segnano un progresso dello 0,4%, la Borsa di Francoforte è salita dello 0,5%.
EUROPA
I mercati non hanno risentito della sconfitta elettorale in Germania di Angela Merkel battuta nel voto regionale di ieri in Bassa Sassonia. La Germania, intanto, ha comunicato che i prezzi alla produzione sono scesi a dicembre dello 0,3% mensile: il dato su base annua sale all’1,5%. A novembre, infatti, i prezzi erano scesi dello 0,1% mensile e avevano segnato +1,4% su base annua.
Nell’intero 2012 i prezzi alla produzione dei prodotti industriali sono cresciuti del 2,1%. Nel 2011 avevano registrato +5,7%. A dimostrazione che la recessione in Europa colpisce anche Berlino e le sue industrie: gran parte delle esportazioni tedesche, infatti, si rivolge verso l’Unione europea. A questo riguardo, però, dopo aver registrato il -0,5% per il Pil nell’ultimo trimestre del 2012, la Bundesbank ha annunciato un’inversione di tendenza già nel primo trimestre del nuovo anno.
ITALIA
Milano la spinta positiva è venuta da Fiat +3,9%. Il fondo The Children’s Investment (Tci) ha ridotto venerdì scorso la propria posizione netta corta sul Lingotto allo 0,91% del capitale dall’1,45% il giorno prima, percentuale già inferiore all’1,83% risultante a fine dicembre.
E’ quanto emerge dall’ultimo aggiornamento della Consob sulle posizioni nette corte. Nelle ultime sedute il titolo Fiat è al centro di intensi acquisti riconducibili, secondo i trader, a ricoperture. Molto attiva anche Fiat Industrial +3,7%.
Le banche oggi sono tornate a salire: Unicredit +1,4%, Banco Popolare +1,4%, Ubi +1,4%. Intesa Sanpaolo ha chiuso invariata e MontePaschi è scesa dello 0,4%. Ieri mattina due broker francesi, Exane e Société Générale, hanno alzato i target price di quasi tutte le banche italiane avvicinandoli ai prezzi di mercato.
La missione del Fondo monetario per l’esame dello stato di salute del settore finanziario italiano, prima di iniziare le visite nelle banche, ha fatto tappa a Milano a Palazzo di Giustizia. I funzionari di Washington sono stati ricevuti dal Procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. All’incontro ha partecipato il procuratore aggiunto Francesco Greco (capo del pool economico). Ora cominciano gli incontri con alti dirigenti di Unicredit, Pop Milano, UBI Banca e così via.
Gli esperti di Washington, spiega una fonte, “si vogliono rendere conto della situazione del Paese, fare un’analisi globale della sua tenuta. Non si concentreranno solo sulle sofferenza bancarie. E’ un report Paese e in questo ovviamente c’è anche la tenuta dei rischi bancari”. “L’idea è di farsi un quadro chiaro della situazione economica in Italia”, spiega una seconda fonte che sottolinea che il Fondo è già stato in Consob la scorsa settimana, tuttavia non è escluso un nuovo incontro.
Fra i titoli i calo, Mediaset ha perso lo 0,6%, declassata da Deutsche Bank che ha tagliato il giudizio a “hold” da “buy”. Debole anche Mondadori -0,7%. Le utility si sono mosse in ordine sparso: Enel è scesa dello 0,1%, Terna +0,3%, Snam ha guadagnato l’1,5%.