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Il dollaro debole spaventa i mercati. Bond ancora in tensione, sale l’oro

Si moltiplicano i segnali di inquietudine sui mercati. Ad innescare il pessimismo è stato l’andamento debole delle vendite al dettaglio negli Usa, in calo anche ad aprile a conferma che l’economia Usa sta perdendo spinta. Intanto hanno ripreso forza le tensioni sui mercati obbligazionari e valutari. Il rialzo del costo del denaro pesa sui prezzi delle Borse.

Scende Tokyo (-0,6%), deboli i listini Asia Pacific. Fa eccezione Hong Kong (+0,2%) sostenuta dalla discesa della valuta agganciata al dollaro Usa. Fiacchi anche i listini Usa: l’indice Dow Jones scende dello 0,04%, così come lo S&P 500. Nasdaq +0,11%. Il dollaro si è indebolito fino alla soglia di 1,14 sull’euro, ai valori di febbraio. 

E’ proseguito il rialzo dei rendimenti sia dei bond Usa che del bund tedesco, rimbalzato fino ad un rendimento dello 0,727, massimo da dicembre. Sale l’oro: 1218 dollari l’oncia (+1,8%), ai massimi da cinque settimane. Rallenta l’ascesa del greggio: Brent a 66,61 dollari al barile, Wti a 60,16. L’Arabia Saudita ha aumentato la produzione al livello record di 10,3 milioni di barili al giorno. Il rialzo del costo del denaro pesa sui prezzi delle Borse.

MILANO FRENA NEL FINALE, IL BTP SFIORA L’1,90%

Le avvisaglie del sentiment negativo di Wall Street hanno condizionato il finale di seduta dei mercati europei, in netta frenata nel pomeriggio. La Borsa di Milano ha chiuso in rialzo, ma lontana dai massimi dalla seduta (+1,17% a fine mattinata). L’indice Ftse Mib (0,5%) è stato investito dalle vendite nell’ultima mezz’ora.

Gli altri listini europei hanno chiuso in terreno negativo: a Madrid l’Ibex 35 ha ceduto lo 0,16% a 11.305 punti, il parigino Cac 40 è diminuito dello 0,43% a 4.953 punti. A Francoforte il Dax 30 ha perso l’1,21% a 11.334 punti. 

Sul mercato obbligazionario. Il BTP a 10 anni si è di nuovo indebolito, il rendimento sale di due punti base rispetto a ieri a 1,86%, nel corso della giornata era sceso fino a 1,76%. Il Bund tratta allo 0,68% (+1 punto base). 

I CONTI MONCLER (+10%) INCANTANO GLI ANALISTI 

Protagonista assoluto della giornata è stata senza dubbio Moncler, in rialzo del 9,3% a 17,72 euro, massimo storico. La griffe dei piumini ha presentato dati del trimestre molto sopra le aspettative degli analisti, i ricavi e l’utile sono saliti grazie alla spinta dei risultati eccezionali dei negozi monomarca. Ubs ha premiato i risultati trimestrali pubblicati ieri sera ribadendo la raccomandazione Buy e ritoccando il target price a 19,50 euro da 18,50 euro.

Nessuno dei dieci analisti intervenuti a caldo ha abbassato il giudizio o il target price: 16 dei 19 analisti censiti da Bloomberg raccomandano l’acquisto, mentre il target price medio è salito a 18,90 euro da 17,60 euro pre-trimestrale. L’utile netto sale del 69% a 39,6 milioni.

Bene anche Salvatore Ferragamo (+2,4%) in attesa dei risultati annunciati a mercati chiusi. La casa fiorentina ha riportato per il primo trimestre dell’anno utili netti per 32 milioni di euro, in crescita del 17% rispetto a un anno fa. I ricavi nel periodo sono stati pari a 327 milioni di euro, in crescita del 10%. In rialzo anche Tod’s. Giù Luxottica (-2,5%) e Yoox (-2,5%). 

PUBBLICITA’ A CRESCITA ZERO: PRECIPITA MEDIASET 

E’ stata Mediaset (-5%) la peggior blue chip della seduta: la società ha detto che la raccolta pubblicitaria in Italia del secondo trimestre dovrebbe segnare crescita zero, dopo il -1,6% del primo trimestre. Nel corso della conference call, i dirigenti hanno affermato che il secondo trimestre dovrebbe chiudersi con un risultato in linea con quello dello stesso periodo di un anno prima. Resta comunque confermato anche l’obiettivo al 2015 di una crescita della pubblicità almeno del 2%, fino a +4%. Mediaset Premium ha chiuso il primo trimestre con ricavi in calo di oltre il 4% a 136,5 milioni.

S&P Capital IQ ha tagliato la raccomandazione a Strong Sell da Sell, abbassando il prezzo obiettivo a 3,60 euro da 3,90 euro. HSBC ha tagliato la raccomandazione a Hold da Buy, limando il target price a 4,90 euro da 5 euro. Anche Equita ha abbassato a Hold da Buy, togliendo il titolo dal portafoglio raccomandato. Solo 8 analisti su 26 censiti da Bloomberg consigliano l’acquisto del titolo. Il target price medio è fissato a 4,25 euro.

In rialzo Telecom Italia (+1,12%) sull’onda di nuovi segnali sulla possibile fusione Wind-3.

DISCO VERDE DALLA BCE PER L’AUMENTO MPS. MA CI VUOLE UN PARTNER

La Banca Centrale Europea ha approvato l’aumento di capitale da 3 miliardi di Mps e il conseguente rimborso dei nuovi strumenti finanziari per un valore nominale pari a euro 1,071 miliardi. L’istituto di credito intende lanciare l’aumento di capitale in opzione non appena possibile, prevedibilmente entro la fine di maggio.

L’operazione da sola non offrirà “la soluzione permanente ai problemi strutturali della banca”. Cosi’ la lettera di autorizzazione firmata da Mario Draghi. “La Bce – si legge nella lettera – ricorda al Monte Paschi che ci sono altri due punti del Capital plan redatto a novembre ‘che vanno realizzati’: la riduzione dei crediti deteriorati e la ristrutturazione, ossia il matrimonio con un partner. 

Tra le altre banche, Ubi Banca ha chiuso in rialzo del 5,2%. La società ha pubblicato stamattina i dati del trimestre. Utile netto +30,6% anno su anno a 75,9 milioni, un incremento guidato soprattutto dalle commissioni, resta debole invece il margine di interesse. Le rettifiche nette sui crediti sono scese del 4,2% anno su anno a 190,3 milioni. 

Banco Popolare +2% all’indomani dalla presentazione di dati del trimestre superiori alle aspettative del consensus. Société Générale ha alzato il giudizio a Buy da Hold. L’utile netto è stato 209 milioni di euro, rispetto ad una perdita di circa 19 milioni del primo trimestre.

Banca Popolare dell’Emilia Romagna+1,4%, Banca Popolare di Milano -1%, Unicredit -0,1%, Intesa +2,2%. Banca Carige tra le peggiori del listino, dopo aver annunciato un primo trimestre in rosso e un CET1 all’8,4%.

ENEL GREEN POWER STRINGE L’ALLEANZA CON TESLA

Nel resto del listino, contrastati i petroliferi: Eni -0,3% e Saipem +0,8%. Bene le utilities: Enel +0,6%. Terna +1,2%. Atlantia +0,1%. Enel Green Power avanza dello 0,7% dopo l’annuncio dell’accordo con Tesla per testare l’integrazione dei sistemi stazionari di accumulo di energia Tesla negli impianti eolici e fotovoltaici di Egp.

In rosso infine Campari (-1,75%). Contrastanti i giudizi degli analisti: Nomura ha rivisto il target price al rialzo, a 8,2 euro. Socgen ha tagliato il rating a hold da buy.

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