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Il dieselgate fa decollare l’auto elettrica. Le novità di Enel

Nel corso dell’incontro promosso a Milano da Forum Automotive si è parlato di come le nuove (e più restrittive) norme sulle emissioni di CO2 stiano cambiando le strategie delle case automobilistiche e di come il mercato auto si stia legando sempre di più a quello dell’energia – Presente anche Venturini di Enel, che ha presentato due novità e sta per lanciare il piano nazionale per le colonnine.

Il mercato dell’auto va sempre più verso l’elettrico. Questo è emerso dall’incontro promosso a Milano da Forum Automotive, soprattutto alla luce delle nuove normative, ancora più restrittive dopo lo scandalo dieselgate, sulle emissioni di CO2: un giro di vite entrato in vigore il 1° settembre scorso per tutte le auto nuove, voluto dall’Ue per eliminare l’enorme discrepanza registrata tra i valori di emissioni diesel calcolati nei test di laboratorio e quelli misurati una volta su strada.

Intanto, l’elettrico decolla. Molte case automobilistiche infatti, anche in virtù di una regolamentazione ancora più severa sui modelli a combustione, hanno fatto dell’auto elettrica o dei veicoli ibridi la prima strategia per l’immediato futuro: per raggiungere i target di CO2 previsto per il 2021 dagli standard internazionali, i costruttori dovranno più che raddoppiare il tasso annuale attuale di riduzione.

In testa al mercato tra i costruttori c’è sempre Tesla, mentre nel mercato europeo sta entrando forte Bmw ma soprattutto, come è noto, a puntare tutto sulla mobilità elettrica è la Cina, che guida il mercato delle auto elettriche vendute: nel secondo trimestre del 2017, secondo l’analisi di Alix Partners per Forum Automotive, nella Grande Cina sono stati venduti veicoli per un’autonomia elettrica di 22,5 milioni di chilometri, più del doppio di tutto l’Europa. Anche tra i produttori quelli cinesi vengono subito dopo Tesla, con cinque case tra le prime dieci: BYD, BAIC, Geely, Zhidou e Jianghuai. La quota di mercato dell’auto elettrica, a livello mondiale, è sestuplicata dal 2013 al 2017, passando dallo 0,21% all’1,2% e superando i 260mila veicioli venduti.

All’evento era presente anche Francesco Venturini, direttore globale e-Solutions di Enel che proprio ieri, nell’ambito del progetto Eva +, cofinanziato dall’Ue, ha inaugurato la colonnina di ricarica veloce presso il distributore Ip di Cormano, alle porte di Milano, e che oggi ha comunicato di aver avviato l’installazione di 10 colonnine di ricarica “vehicle-to-grid” (V2G) da 10 kW ciascuna, per un progetto pilota di hub V2G in Olanda lanciato da NewMotion. Il progetto segue La tecnologia V2G è quella che consente ai veicoli inutilizzati e collegati alle colonnine di ricaricarsi ma anche di fornire in cambio energia alla rete nazionale, on demand.

“E’ in corso un cambiamento importante – ha detto Venturini, che a metà novembre presenterà il nuovo piano nazionale di Enel per 12mila colonnine di ricarica su tutto il territorio nazionale -, noi ci crediamo e siamo pronti a fare la nostra parte, che è quella di offrire le infrastrutture necessarie. Il Governo sta sostenendo questo trend ma non abbiamo bisogno di incentivi: ci stiamo prendendo un rischio industriale avendone valutato l’opportunità”.

Presa infatti una strada, che è quella delle energie rinnovabili e della mobilità elettrica, non si torna più indietro: “Sono stati fatti investimenti grossi – ha ancora detto Venturini -, nella nostra industria si investe a 20 anni quindi anche se cambiano alcune strategie, come sta avvenendo negli Usa con Trump, questo non fermerà un processo che è già programmato e già in corso”. Un processo che lega strettamente il mercato dell’energia a quello dell’automobile: “Grazie alle rinnovabili – ha spiegato il manager di Enel -, che oggi producono il 5-10% dell’energia globale ma che sono destinate a crescere, e all’efficienza energetica, che ci permette di consumare meno e meglio, potremo sostenere la mobilità elettrica. Oggi abbiamo bisogno di meno energia e la produciamo da fonti diverse e meno inquinanti: il risparmio può essere usato per caricare le auto”.

Il tema adesso, come emerso più volte nel corso del confronto milanese con le associazioni dell’automotive e al quale era presente anche l’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini, è quello delle infrastrutture: “Vanno rese capillari e siamo impegnati in questo. Non solo per l’auto elettrica ma anche per il gnl, ad esempio. La Cina ha già pensato a un modello, quello che viene chiamato Global Energy Interconnection, per collegare meglio le reti e distribuire meglio l’energia”.

Per quanto riguarda la sua produzione, Venturini ha confermato che la strada irrinunciabile secondo Enel è quella delle rinnovabili: “Il nucleare non è la strada, servono 10-15 anni per costruire una centrale, con costi fino a 20 miliardi di euro. Costruire invece da zero un impianto fotovoltaico costa meno che far andare un impianto già esistente a carbone. Al momento è anche economicamente conveniente puntare sulle fonti di energia rinnovabili”.

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