Uno stanziamento da 900 milioni di euro. A gestirlo, con poteri quasi illimitati, sarà il sindaco di Genova, che a breve il Governo nominerà commissario straordinario. Arriverà anche una punizione per Autostrade: dovrà mettere mano alla cassa e al tempo stesso si vedrà togliere alcune tratte. Questo il cuore del decreto Genova, che giovedì 15 novembre – più di tre mesi dopo il crollo del ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto – è stato approvato in via definitiva dal Senato con 167 voti favorevoli, 49 contrari e 53 astensioni.
IL COMMISSARIO STRAORDINARIO
Dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto Genova, un provvedimento della Presidenza del Consiglio ufficializzerà la nomina del sindaco di Genova, Marco Bucci, a commissario straordinario per la ricostruzione. La durata dell’incarico è di un anno, con possibilità di proroga fino a tre. Il commissario sarà affiancato da una struttura con 20 componenti. Lo stesso Bucci nominerà due sub-commissari, che dovrebbero essere un giurista e un ingegnere.
I SOLDI STANZIATI CON IL DECRETO GENOVA
I 900 milioni saranno così suddivisi:
- 520 milioni per demolizione e ricostruzione del ponte Morandi e indennizzi agli sfollati (la spesa effettiva è stimata in 360 milioni, ma altri 160 sono stanziati per il 2018 e il 2019 “ai fini della compensazione in termini di fabbisogno e indebitamento”);
- 234 milioni per il rilancio economico di Genova (nel dettaglio, 60 per le esenzioni fiscali, 20 per il sostegno al Tpl, 20 per la nuova Zona franca urbana, 35 per sostenere le imprese danneggiate);
- 84 milioni per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali
- Infine, 60 milioni sono stati stanziati per la ricostruzione post-terremoto a Ischia nel 2017. In questo capitolo rientrano anche le controverse misure sulle domande dei vecchi condoni edilizi (che saranno valutate in base alle norme “larghe” del condono Craxi del 1985) e il nuovo condono.
Tutti i 900 milioni di euro saranno ricavati da tagli a fondi di bilancio già esistenti. Per la maggior parte (584 milioni) lo spostamento di risorse colpirà il Fondo Investimenti dei governi Renzi e Gentiloni.
AUTOSTRADE PAGA
Autostrade dovrà pagare tutti i costi per la demolizione del ponte, la sua ricostruzione, il ripristino della viabilità connessa e gli indennizzi agli sfollati.
D’altra parte, come si è visto, il decreto Genova stanzia anche fondi pubblici a copertura: saranno usati se la società non rispetterà l’obbligo di pagare o ritarderà i versamenti.
INDENNIZZI AGLI SFOLLATI
I proprietari di case da demolire e i cittadini che stipuleranno con il commissario un atto di cessione volontaria del bene avranno diritto (entro 30 giorni dalla trascrizione degli atti) a un’indennità pari a 2.205,50 euro al metro quadrato (circa il 40% in più rispetto ai prezzi di mercato in quella zona di Genova).
Incasseranno anche l’indennizzo forfettario di 45mila euro a unità abitativa previsto dalla legge regionale sui Pris, più altri 36mila euro ad abitazione per “indennità di improvviso sgombero”. La gestione di questi fondi sarà compito del commissario, ma gli oneri, come detto, rimarranno a carico di Autostrade per l’Italia.
AFFIDAMENTO APPALTI
Per l’affidamento degli appalti (demolizione, progettazione del nuovo ponte, lavori di ricostruzione), Bucci non potrà assegnare alcun incarico ad Autostrade o società controllate o collegate, ma ogni altra esclusione è stata eliminata rispetto al testo iniziale. Il decreto non parla delle modalità di affidamento, ma Bucci ha già chiarito che farà gare semplificate, molto veloci, a inviti: saranno invitate 5-10 imprese per ogni incarico, scegliendo le migliori sul mercato, e affidando la scelta a una commissione di tecnici esterni.
TRATTE TOLTE AD AUTOSTRADE
Il decreto Genova stabilisce inoltre che il commissario debba individuare subito i tratti autostradali A7 e A10 “funzionalmente connessi al viadotto Polcevera” e che questi tratti saranno immediatamente tolti Autostrade.