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Il Decreto Dignità è legge: ecco tutte le misure

Imagoeconomica

L’Aula del Senato ha approvato in via definitiva il Decreto Dignità, convertendolo in legge con 155 voti favorevoli, 125 contrari e un solo astenuto. Palazzo Madama non ha apportato alcuna modifica rispetto al testo licenziato dalla Camera. Il Governo è riuscito così nell’intento di far passare il provvedimento prima della pausa estiva del Parlamento: diversamente, i lavori sarebbero arrivati pericolosamente a ridosso della data di scadenza del provvedimento, fissata per il 14 settembre. Non è stato necessario il ricorso alla questione di fiducia.

Per tutte le misure contenute nel Decreto Dignità, rimandiamo all’articolo pubblicato il giorno dell’approvazione del testo a Montecitorio, poiché rispetto a quella versione non è cambiato nulla.

“Con l’approvazione definitiva del Decreto Dignità al Senato arriva una prima, forte spallata a quella piaga sociale che risponde al nome di precariato – scrivono in una nota congiunta i senatori del Movimento 5 Stelle in Commissione Lavoro – Una rivoluzione culturale con la quale, da oggi, questo governo inizia a rimettere al centro i lavoratori e i loro diritti, cancellati dalle scellerate leggi perpetrate dagli ultimi governi che hanno avuto come unico effetto quello di rendere ancora più incerta la vita dei cittadini”.

Molto critico il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci: “La fiducia? Avete fatto peggio che metterla, perché avete messo il bavaglio alle opposizioni. Il vostro è il decreto disoccupazione, altro che dignità. Crea più precarietà e più lavoro nero e riduce i posti di lavoro. Parliamo di persone in carne ed ossa, che con il vostro dl dignità si troveranno in mezzo alla strada, ecco come combattete la precarietà, licenziando i lavoratori. Avete fatto carta straccia di tutte le cose positive dei governi di centrosinistra e lo avete fatto sulla pelle della gente”.

Negativo anche il commento di Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato: “Molte imprese italiane si sono salvate e hanno salvato i posti di lavoro perché si sono lanciate sui mercati esteri, se necessario, anche delocalizzando ma salvando il lavoro in Italia. Ebbene per tali imprese il Dl Dignità può rappresentare il colpo di grazia”.

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Categories: Politica