TUTTI GLI OCCHI SONO RIVOLTI A DRAGHI. NAGEL E LIGRESTI INDAGATI DALLA PROCURA
Il grande giorno è arrivato. Oggi, come di consueto, il presidente della Bce Mario Draghi terrà la conferenza stampa più attesa nella storia della banca centrale dell’eurozona.
La stampa tedesca prevede che nella riunione della Bce Draghi presenterà un piano per l’acquisto di titoli italiani e spagnoli. Il nodo riguarda la concessione della licenza bancaria al nascente Esm, che avrebbe così a disposizione una potenza di fuoco illimitata a difesa dell’euro ed in funzione antispread. Ma su questo punto la Bundesbank appare irremovibile.
Intanto la Federal Reserve non ha preso al termine del Fomc le decisioni straordinarie che molti si attendevano. La banca centrale ha però confermato la politica dei “tassi zero” ed ammesso che la congiuntura economica richiede un attento monitoraggio: il quantitative easing è solo rinviato a settembre.
Agitata, come prevedibile, la vigilia dell’eurozona: Monti, in visita a Helsinki dal falco Katainen rileva, per la prima volta, che «Aiuti potrebbero essere necessari per allentare morsa dello spread». Il premier finlandese ha dal canto suo dichiarato che il mercato europeo dei bond sovrani non è normale e che in alcuni Paesi i rendimenti sono troppo alti. Ma la linea di Helsinki, in sostanza non cambia.
I mercati, alla vigilia del confronto, si sono mantenuti prudenti, ma ottimisti. La delusione per l’esito del Fomc non ha condizionato in maniera particolare Wall Street. Ha fatto più scalpore l’ennesimo incidente di un operatore che si basa su programmi di acquisto e vendita automatici: nel giro di mezz’ora 128 titoli, tra cui Alcoa e Ford, hanno subito oscillazioni da brivido. Dopo lo scandalo del Libor ed il flop dell’Ipo di Facebook i problemi di funzionamento dei mercati, sotto lo stress di una speculazione a caccia di margini in un clima sempre più difficile, sono ormai troppi per essere definiti casuali.
Anche l’Asia attende, con qualche speranza, la conferenza di Draghi. A Tokyo l’indice si avvia alla chiusura con un rialzo attorno al mezzo punti percentuale. In ribasso Hong Kong -0,78%.
Le Borse europee hanno oscillato per tutta la seduta intorno alla parità, tra molti cambi di tendenza, per poi chiudere con un rialzo frazionale. Piazza Affari ha chiuso a +0,27%, Londra a +1,38%, Parigi è salita a +0,91% mentre Francoforte è scesa a -0,26%. Lo spread decennale è sceso di 23 punti base a 453, con il rendimento in calo al 5,89%.
Non mancano di sicuro i temi “gialli” in Piazza Affari. Primo fra tutti l’affaire Fondiaria. Ieri è stato comunicato che, in sede di aumento di capitale, è stato sottoscritto il 68% di Fonsai ed il 73% di Unipol. La compagnia bolognese, forte del 37% di Fonsai, ha versato pro quota la parte più rilevante dei 666 milioni affluiti nelle casse di Fonsai in attesa che il consorzio rilevi la parte restante dell’operazione (fino a 1,1 miliardi). Segue Unicredit, con il 7%, mentre il 19% proviene dal mercato.
Ma la notizia bomba arriva dalla Procura di Milano: l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel è indagato in concorso con Salvatore Ligresti per ostacolo all’autorità di vigilanza. Tutto nasce dall’ormai famosa lettera di cui Mediobanca ha negato fino all’ultimo l’esistenza. Ma il foglio di carta, siglato da Ligresti e dallo stesso Nagel esiste ed è in mano del sostituto pm Luigi Orsi. In esso, come è noto, è prevista la liquidazione della famiglia Ligresti per 42 milioni più altro benefits. Secondo Mediobanca è una semplice lista delle richieste di Ligresti, il sospetto è che si trattasse di un’intesa sottobanco per rimuovere l’ostacolo all’operazione Fonsai-Unipol. Pochi giorni dopo la firma è arrivata l’esenzione Consob all’obbligo d’Opa per Unipol, condizionato però dal veto a qualsiasi beneficio economico per i Ligresti.
Al di là degli aspetti penali, pur assai rilevanti, quale potrebbe essere l’impatto per le nozze Fonsai-Unipol? La Consob potrebbe imporre ad Unipol (che si dichiara estranea ed ignara rispetto al presunto accordo) l’Opa su Premafin.
Cambio della guardia, intanto, ai vertici delle Genreali. Ieri il cda di Generali ha cooptato Mario Greco, nominandolo Group CEO e direttore generale della Compagnia. Oggi saranno resi noti i risultati consolidati del gruppo al 30 giugno 2012 saranno diffusi domani mattina. Seguirà la conference call sui risultati semestrali, occasione per il debutto dello stesso Greco nelle nuove vesti, affiancato dal direttore finanzario Raffaele Agrusti.
E’ stato depositato nella mattinata di ieri presso il Tribunale di Milano l’atto di citazione da parte della holding Igli (famiglia Gavio) nei confronti di Impregilo in cui viene richiesta l’impugnazione delle delibere dell’assemblea ordinaria dello scorso 17 luglio che aveva sancito per un pugno di voti la vittoria dell’antagonista Salini, con il conseguente azzeramento del board guidato da Fabrizio Palenzona. ‘Stiamo effettuando tutti gli atti dovuti’ ha detto a Radiocor il numero uno del gruppo di Tortona, Beniamino Gavio, ha fatto intendere che seguiranno altre iniziative da parte di Igli, mentre il nuovo board guidato da Claudio Costamagna sta gia’ gettando le basi per dare concretezza al progetto di fusione fra la Salini e Impregilo.
A Piazza Affari, fra le blue chip milanesi la performance migliore è stata quella di Parmalat salita del 9,5% dopo i buoni risultati trimestrali. Cheuvreux ha alzato il giudizio a outperform da underperform. Lottomatica grazie al +2% di oggi si spinge sui massimi dall’ottobre 2009. E’ proseguita la brusca caduta di Mediaset che ha perso il 10% colpita da una raffica di tagli di target price da parte dei broker internazionali. Balzo finale del 4,5% per Enel Green Power dopo la comunicazione della trimestrale.
In ripresa, ma non troppo, i titoli bancari in attesa della Bce: Unicredit +0,4%, Intesa +0,5%, Banco Popolare +0,7%, MontePaschi +1,7%.
Fiat ha girato in rialzo nel pomeriggio dello 0,1% dopo aver accusato una perdita del 2% in mattinata. A luglio il mercato dell’auto ha segnato una flessione del 21,39% a 108.826 unità. Di fronte a questi numeri Sergio Marchionne ha annunciato, nell’incontro con i segretari dei sindacati che hanno siglato l’accodo di Pomigliano, che le decisioni sui futuri investimenti in Italia verranno prese solo ad ottobre.
Anche Finmeccanica azzera quasi del tutto il -5% dell’apertura e chiude con un ribasso dello 0,7%. A2A balza in avanti dell’1% dal -4% dopo risultati trimestrali migliori delle attese. Fra le mid cap, Rcs cade in ribasso del 4,4%, Geox -8,9%. Giornata da dimenticare per i raffinatori: Erg -3%, Saras -4%. Entrambe sono state declassate oggi da Bank of America.