Era prevedibile ed è stato inevitabile per gli organizzatori della Rcs Sport rinviare anche il Giro d’Italia dopo la Milano-Sanremo. Troppo dilagante e pericolosa la propagazione del Coronavirus, troppo vicino è maggio per pensare che l’emergenza passi. Ad accorciare i tempi della decisione è stata la rinuncia dell’Ungheria ad accogliere la partenza del Giro da Budapest con tre tappe, dal 9 all’11 maggio, in territorio magiaro, prima del rientro in Italia ripartendo dalla Sicilia.
Interrotto per le due grandi guerre mondiali, quattro edizioni per la prima dal 1915 al 1918 e altre cinque dal 1941al 1945 per la seconda, il Giro si trova per la prima volta ad affrontare un’emergenza sanitaria, una vera e propria pandemia, costretto a decidere un rinvio che rischia di essere una cancellazione perché trovare una data sostitutiva appare davvero improbabile in un calendario già intasato di corse e ormai tempestato di annunci di stop e slittamenti un po’ ovunque.
L’ultima ad arrendersi al Coronavirus è stata la Parigi-Nizza che arrivata oggi ad Apt – vittoria di Tiesj Bennot – ha deciso di annullare l’ultima tappa di domenica con arrivo a Nizza, anticipando la chiusura dell’edizione di quest’anno sul traguardo di Valdebore-la-Commiane dove verrà assegnata la vittoria finale con una classfica che vede al momento al primo posto Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe) con un vantaggio di 1’06” sul colombiano Sergio Higuita seguito da Vincenzo Nibali (+1’18) et Thibaut Pinot (+1’30).