La possibilità che Giuseppe Conte resti premier è promossa a pieni voti da Donald Trump e mette le ali a Piazza Affari, che guida i mercati europei, chiudendo in rialzo dell’1,52% a un passo dai 21mila punti (20.991). Festeggiano le banche, con lo spread fra decennale italiano e tedesco che in chiusura retrocede dell’8,72% a 184 punti base, mentre il rendimento del benchmark tricolore arretra a 1,14%, anche se quello del Bund tocca -0,70%. È un successo, in mattinata, l’asta dei Ctz, che apre bene la tre giorni di collocamenti del Tesoro (domani Bot e giovedì Btp). I 2 miliardi di Ctz 2021 hanno realizzato un rendimento dello 0,008%, in calo dallo 0,041% precedente; la domanda ha toccato i 3 miliardi.
A quanto pare la possibilità di un Conte bis convince i mercati, che scommettono sul raggiungimento di un accordo fra Pd e 5 Stelle. Persino Donald Trump dedica un tweet all’avvocato del popolo “Si sta mettendo bene per lo stimatissimo primo ministro della Repubblica Italiana – scrive – Conte ha rappresentato pienamente l’Italia al G7. Ama moltissimo il suo paese e lavora bene con gli Usa. Un uomo di grande talento che spero resterà primo ministro”.
Gli altri listini europei sono più arretrati, ma si fermano in verde apprezzando nel primo pomeriggio la buona apertura di Wall Street, dopo i segnali di miglioramento nelle relazioni Usa Cina sui dazi. Francoforte +0,59%; Parigi +0,67%; Madrid +0,56. Londra, dopo la festività di ieri, riparte invece in leggero calo, -0,11%.
Anche a New York, al momento, la baldanza sembra già finita e gli indici principali si muovono sul filo del rasoio. I titoli di Johnson&Johnson (+2,3%) reagiscono positivamente alla multa di mezzo miliardo per “epidemia” da dipendenza da oppiacei, perché il mercato si aspettava di peggio. È in calo invece il comparto delle sigarette, in scia all’ipotesi di fusione tra Philip Morris (-4,48%) e Altria (-0,66%).
L’euro-dollaro è stabile, in area 1,109, anche se Credit Swiss pensa che la moneta unica nell’arco di tre mesi scenderà a 1,08, alla luce della dinamica dei tassi di interesse, crescita economica Usa e incognite politiche nella Ue. Elementi che sostengono le prospettive di rafforzamento del biglietto verde nel breve termine. Fra le materie prime la corsa dell’oro non si ferma più e supera 1551 dollari l’oncia, al momento in rialzo dello 0,9%. Il petrolio procede cauto: Brent 58,25 dollari al barile (+0,2%), Wti 53,91, +0,5%.
La top ten del listino principale di Piazza Affari è guidata da due banche: Bper +4,53% e Banco Bpm +3,29%. Si apprezzano le utility: Snam +3,03%; Terna +2,87%; Enel +2,67%; A2a +2,57%. Fra i titoli in evidenza anche Ferrari +2,98%; Leonardo +2,79%; Campari +2,86%; Recordati +2,68%.
Le blue chip negative sono solo tre: la Juventus, -1,38%, che è in maglia nera per il secondo giorno di seguito; Azimut -0,43%; Moncler -0,12%. Atlantia +0,09%, galleggia, in attesa di conoscere il suo futuro e quali scelte compirà l’eventuale governo giallorosso sulle concessioni autostradali.
Fuori dal Ftse Mib Mediaset arretra, -1,28%, dopo i guadagni di ieri e in vista della nuova battaglia con Vivendi. L’udienza al Tribunale Civile di Milano sul ricorso di urgenza presentato da Vivendi per vedersi riconosciuto il diritto a partecipare e a votare nella assemblea straordinaria di Mediaset del 4 settembre è stata fissata per dopodomani, giovedì 29 agosto.