Tra i dirigenti del Pd circola una battuta scherzosa per la quale il vero miracolo realizzato dal centro-sinistra non sarebbe tanto aver vinto le elezioni amministrative, quanto non avere ancora litigato all’indomani di quel successo. Ora è facile prevedere che il clima di coesione, nei e tra i partiti dell’opposizione, continuerà almeno fino allo svolgimento dei referendum sui quali si punta per fissare la vittoria di Milano e Napoli e mettere in ulteriore difficoltà la maggioranza di governo. Ma basta tutto questo per costruire una credibile alternativa di governo? Probabilmente no.
Ecco allora che il centro-sinistra, e in particolare il segretario del Pd Bersani, uscito davvero rafforzato dalla prova elettorale, devono compiere un ulteriore miracolo, questa volta tutto politico: riuscire – all’indomani di un successo che ha premiato soprattutto candidati che qualcuno considera troppo caratterizzati a sinistra – a dialogare, oltre che con Vendola, con il centro per mettere in campo una credibile proposta di governo per le prossime elezioni politiche, che è facile prevedere non saranno prima della primavera del 2012.
Nel frattempo però – visto che al Paese è richiesta dall’Europa una manovra da 40 miliardi – le opposizioni dovranno essere in grado di avanzare, anche a un centro-destra in palese difficoltà, proposte praticabili per affrontare le difficoltà economiche e il conseguente disagio sociale. Dovrà essere questa, dunque, l’agenda politica di terzo polo e centro-sinistra per il dopo referendum: misurarsi in campo aperto per cercare di avviare a soluzione i problemi del Paese, cercando anche con l’attuale maggioranza soluzioni politiche che consentano di governare una difficile transizione in vista di future elezioni.
Un modo questo per raccogliere l’appello lanciato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dinanzi ai capi di Stato e di governo che hanno partecipato ieri alla festa della Repubblica, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni di unità dell’Italia: “Nonostante le sue difficoltà il nostro Paese merita fiducia”. Quanto all’ormai sempre più prossima scadenza dei referendum (manca poco più di una settimana), il centro-sinistra e la maggioranza puntano entrambi sul merito dei quesiti. Il primo per raggiungere più agevolmente il quorum necessario alla loro validità, la seconda, che pure sembra prevedere il raggiungimento del quorum, per mettere il più possibile il Governo al riparo del significato politico di quel voto.