Brusca frenata delle Borse europee dopo una partenza brillante. L’indice FtseMib della Borsa di Milano perde l’1,48%, a quota 14376. In caduta libera Madrid (-2,21%), ancora in attivo Parigi (+76%) e Francoforte (+0,3%). Londra segna un calo dello 0,47%.
Dopo i buoni dati di ieri relativi al settore manifatturiero Usa e a quello cinese, fioccano i dati negativi in Europa. Perfino dalla Germania, dove la disoccupazione ad aprile è salita al 6,8%, quando le previsioni degli economisti la indicavano stabile al 6,7%. In pratica, i disoccupati tedeschi sono aumentati di 19 mila unità, mentre ci si attendeva un calo di 10 mila unità. La disoccupazione dell’area euro è tornata a due cifre: il 10,1% della forza lavoro è inoccupata.
L’indice Pmi che fotografa l’andamento del settore manifatturiero nella zona euro ad aprile ha toccato i minimi da giugno 2009, scendendo fino a 45,9. Accusano un calo marcato tutte le principali economie di Eurolandia. Il dato è leggermente inferiore rispetto alla stima flash che indicava 46 ed è in calo rispetto a marzo quando segnava 47,7. Tra i sottoindici, quello sulla produzione è sceso a 46,1 e ha toccato i minimi degli ultimi cinque mesi. A marzo si era attestato a 48,7, mentre la stima flash indicava 46,4. Ai minimi da febbraio 2010 il sottoindice sull’occupazione, confermato, rispetto alla stima flash, a 47,6 contro il 48,7 di marzo.
Oggi è in programma a Bruxelles la riunione straordinaria dell’Ecofin: al centro del vertice ci sarà il tentativo di trovare un accordo politico sulla proposta di direttiva che dovrà recepire nella legislazione europea le norme di Basilea III sul patrimonio delle banche. Secondo gli ultimi sviluppi, si sta registrando una convergenza sul fatto che i singoli stati possano richiedere alle proprie banche un extra cuscinetto di capitale. Gli investitori prendono tempo in attesa delle aste spagnole di domani e dell’esito delle elezioni politiche francesi di domenica.
Per quanto riguarda l’Italia, non aiutano a rasserenare il clima le crescenti frizioni della maggioranza che sostiene il governo tecnico di Mario Monti.
Marcia indietro anche del Btp decennale, con il rendimento che sale al 5,51% e lo spread con il Bund che si allarga a 388 punti (+8 punti). Sale di 7 punti base lo spread spagnolo a 415, Olanda piatta a 57 pb, Francia +4 pb a 133.
Contestualmente, l’euro ha toccato i minimi di seduta e lo spread sui decennali Btp/Bund è tornato ad allargare dopo un avvio sotto 380 punti base. Male in Piazza Affari banche e i ciclici industriali. Giù Finmeccanica (-0,62%) in attesa della trimestrale di domani. La controllata Ansaldo scende del 4,35%.
In denaro StMicroelectronics (+3,02%) e Luxottica (+43,7%) grazie a miglioramenti di rating e target price. La prima è stata promossa da Goldman Sachs a buy da neutral con target price a 6,30 euro. Luxottica è spinta da Bank of America che ha alzato la raccomandazione a buy da neutral fissando un target price a 31,5 euro, dal precedente 27,5 euro.
Realizzata Ferragamo (-5,79%), dopo cinque sedute consecutive di forti rialzi in cui ha guadagnato complessivamente il 25%. Scende anche Cucinelli (-3,5%).
Ma sono le banche a guidare la ritirata: Ubi– 3,8%, Popolare Milano -3,99%, Banco Popolare -4,1%, Intesa -3,32%. Positivi i petroliferi con Eni che sale dell’1,4%, Saipem -0,83%, Tenaris -0,21%. Fra gli industriali, Fiat -0,71% nonostante i buoni risultati di vendita di Chrysler nel mese di aprile. Pirelli +2,1%, Piaggio +3,6%, in ribasso Fiat Industrial (-1,4%).