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Il capo di Al Qaeda è morto: gli Usa hanno ucciso al-Zawahri con un drone a Kabul. Biden: “Giustizia è fatta”

Ai tempi dell’11 settembre al-Zawahri era il luogotenente di Bin Laden e aveva preso il suo posto nel 2011, quando il capo storico di Al Qaeda era stato ucciso

Il capo di Al Qaeda è morto: gli Usa hanno ucciso al-Zawahri con un drone a Kabul. Biden: “Giustizia è fatta”

Nel corso del fine settimana, le forze militari degli Stati Uniti avrebbero ucciso in Afghanistan Ayman al-Zawahri, leader di Al Qaeda. L’attacco sarebbe avvenuto a Kabul per mezzo di un drone. La notizia è stata riportata lunedì dai principali media statunitensi.

Il Dipartimento di Stato Usa aveva messo una taglia da 25 milioni di dollari su al-Zawahri, che – all’età di 71 anni – era uno dei 22 terroristi più ricercati al mondo. Secondo un rapporto dell’Onu, fino al giugno del 2021 il numero uno di Al Qaeda si nascondeva in una località di confine tra Afghanistan e Pakistan.

Biden esulta: “Giustizia è fatta, oggi siamo più sicuri”

“Giustizia è fatta: Ayman al-Zawahiri è morto. Era uno dei responsabili dell’11 settembre e ha seminato una scia di sangue americano – ha detto il presidente americano, Joe Biden, parlando alla nazione dalla Casa Bianca quando in America erano le 19.30 di sera e in Italia l’1.30 di notte – L’operazione di precisione è stata un successo. Oggi siamo più sicuri in un mondo incerto. Lo avevo d’altronde promesso: non lascerò mai che l’Afghanistan si trasformi in un paradiso per terroristi”.

Chi era Ayman al-Zawahri

Di origini egiziane, al-Zawahiri era un chirurgo oculista (ma anche scrittore e autore di versi) e aveva preso in mano le redini di al Qaeda dopo l’eliminazione di Osama Bin Laden (l’8 giugno del 2011), di cui ai tempi dell’attacco dell’11 settembre era il luogotenente. La sua ultima apparizione pubblica era stata in un video pubblicato da Al Qaeda nel 20esimo anniversario degli attentati alle Torri gemelle.

Secondo il New York Times, al-Zawahiri sarebbe stato colpito mentre si trovava sul balcone della casa di un alto collaboratore del ministro dell’Interno talebano, Sirajuddin Haqqani, in un quartiere ricco del centro di Kabul. La Repubblica scrive che nell’attacco sarebbe rimasto ucciso solo al-Zawahiri e che le autorità talebane, accorse sul posto, avrebbero rapidamente trasferito altrove i familiari superstiti.

La condanna di Kabul

Le autorità di Kabul hanno condannato l’operazione, sostenendo che è stata svolta in violazione dell’accordo di Doha, quello che ha definito i termini del ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan un anno fa e che, secondo la loro interpretazione, vieta agli americani di organizzare attacchi militari all’interno del Paese. Washington però, evidentemente, non è d’accordo.

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