X

IL CAMPIONATO DELLE MILANESI – Solo un pari per il Milan, trappola Genoa per la nuova Inter

Un punto in classifica, numerosi passi indietro in campo. Il Milan targato 2015 è in evidente fase involutiva: prima la sconfitta col Sassuolo, poi il soffertissimo pareggio contro il Torino. L’1-1 dell’Olimpico ha una sola nota positiva, ovvero la mancata sconfitta. I granata infatti sono stati superiori in tutto e avrebbero nettamente meritato la vittoria. Alla luce di ciò non si può che vedere il bicchiere mezzo vuoto: di questo passo infatti il terzo posto rimarrà solo un sogno.

E dire che la partita di Torino era cominciata bene, anzi benissimo. Dopo appena 3’ Menez ubriacava la difesa granata costringendo Glik al fallo da rigore, che lo stesso francese insaccava alle spalle di Padelli. Partita in discesa? Nemmeno per sogno. Un po’ come già accaduto contro il Sassuolo la squadra di Inzaghi arretrava pericolosamente il baricentro, lasciando l’iniziativa nei piedi degli avversari. Che, non a caso, sfioravano più volte il gol del pareggio. Moretti lambiva il palo con un colpo di testa, Darmian lo centrava in pieno alla stessa maniera. E poi Diego Lopez si confermava portiere di altissimo livello su Farnerud (tiro velenoso dalla distanza) e Quagliarella (conclusione ravvicinata su assist dello stesso svedese).

Il primo tempo finiva con la seconda ammonizione di De Sciglio (fallo su Darmian), che lasciava i rossoneri in 10 per tutta la ripresa. “In parità numerica dovevamo gestire meglio la partita – l’analisi di Inzaghi. – Abbiamo commesso l’errore di indietreggiare troppo, questa squadra soffre troppo non appena incontra una difficoltà. Dispiace però perché alla fine siamo riusciti a pareggiare un match che sembrava vinto prendendo gol su calcio d’angolo, l’ennesimo della stagione”. L’ottavo per la precisione, a fronte di uno solo segnato: non bene dopo 18 giornate di campionato…

Nella ripresa il Milan lasciava totalmente l’iniziativa al Toro, scegliendo di difendere lo 0-1 guadagnato nel primo tempo. Nonostante l’assedio granata (Diego Lopez di gran lunga migliore in campo) la missione sembrava quasi compiuta, fino a quando la squadra di Ventura non ha capitalizzato l’ennesimo corner (Glik all’81’). Impietosi i numeri di un match in cui i rossoneri hanno fatto un solo tiro in porta, per giunta su rigore. Il pareggio quindi è quasi un lusso, la classifica però parla chiaro e il terzo posto si allontana sempre di più.

Oggi invece tocca all’Inter, la prima a scendere in campo in questa domenica di campionato. Alle 12.30 infatti San Siro ospiterà il match contro il Genoa, partita delicatissima che i nerazzurri devono vincere a tutti i costi. “E’ una squadra molto pericolosa, sarà un match complicato – le parole di Mancini. – Per batterli dovremo fare grandi cose e dare tutto”. Una mano potrebbe darla l’entusiasmo del popolo interista, di nuovo alle stelle dopo gli acquisti di Podolski e, soprattutto, Shaqiri.

Il tedesco sarà in campo dal primo minuto, lo svizzero invece partirà dalla panchina ma i tifosi sognano già qualche magia. “Shaqiri ha tre minuti nelle gambe – ha scherzato Mancini. – Non è un problema fisico ma di infortuni, è fermo da metà dicembre e non mi va di rischiarlo. La società comunque sta facendo il possibile, non siamo ancora vicini all’Inter che immagino io ma ci stiamo lavorando e sono fiducioso”. Parole importanti che lasciano presagire altri arrivi. L’obiettivo principale ora è un centrocampista centrale e ai soliti Diarra e Lucas Leiva si è aggiunto Mario Suarez dell’Atletico Madrid. Porte girevoli anche in uscita con i riflettori puntati su Osvaldo. Come da previsioni l’attaccante non è stato convocato, conseguenza punitiva della sceneggiata con Icardi allo Stadium. “Non mi va di parlare di queste cose – ha glissato il tecnico nerazzurro. – Anche senza di lui abbiamo comunque parecchie soluzioni”. Insomma, se non è un addio poco ci manca…

Al mercato però si penserà solo da domani, oggi è tempo di cercare un successo contro il Genoa. Mancini, che deve rinunciare agli squalificati Kovacic, Ranocchia e Juan Jesus, punterà sul 4-2-3-1 con Handanovic in porta, Campagnaro, Andreolli, Vidic e D’Ambrosio in difesa, Medel e Kuzmanovic a centrocampo, Palacio, Hernanes e Podolski sulla trequarti, Icardi in attacco. I rossoblu dell’ex dal dente avvelenato Gasperini (“all’Inter ho vissuto un’esperienza bruttissima, sarebbe stato meglio non andarci proprio” ha spiegato in conferenza stampa) risponderanno con il solito 3-4-3: Perin in porta, Izzo, Burdisso e De Maio in difesa, Edenilson, Bertolacci, Rincon e Antonelli in difesa, Iago, Matri e Kucka (favorito su Lestienne) in attacco.

Related Post
Categories: Sport
Tags: Calcio