Male cha vada, festeggerà comunque il Natale al primo posto. Mancini, però, non vuole prendere nemmeno in considerazione l’ipotesi di chiudere l’anno senza vincere, a maggior ragione giocando a San Siro. Contro la “sua” Lazio, l’allenatore interista vuole proseguire sulla strada dei successi, per ribadire alle inseguitrici che l’Inter il primo posto non lo mollerà facilmente. Eppure Mancini, nonostante i quattro punti di vantaggio su Fiorentina e Napoli, preferisce nascondersi, considerando altre squadre le vere favorite per lo scudetto: “Le prime tre saranno Juventus, Napoli e Roma o Fiorentina. Loro pensano il contrario, ma a noi non interessa. La Juve ha fatto una serie di vittorie importanti: negli anni passati ha sempre vinto con grandi distacchi. I nuovi giocatori ci hanno messo un po’ per conoscersi, ora sono in sintonia e la squadra va”. Mancini, non a caso, la scorsa settimana aveva paragonato la sua Inter a una “500 ultima modello”, utilitaria che non reggerebbe il confronto con la Juve: “Loro sono una Mercedes, una station wagon”.
Una veloce battuta sull’esonero del grande ex Mourinho (“Va messo in preventivo se fai l’allenatore. Ma non conosco la storia. Il Chelsea non stava andando bene, ma non era il mio interesse di ogni giorno”), perchè il pensiero è rivolto alla Lazio (“Squadra con dei valori, anche se ha un momento difficile. Noi dovremo essere perfetti”) e a quello che sarà a partire da gennaio: “Riprenderemo ad Empoli e non sarà semplice. Il girone di ritorno sarà difficilissimo, abbiamo tutti gli scontri diretti fuori casa al ritorno, certo se si fanno sempre punti con le medio piccole è fondamentale per arrivare in altro. Scudetto? Abbiamo un altro obiettivo (la Champions League, ndr), poi vedremo alla fine”. Una fine che, andando avanti di questo passo, potrebbe anche essere tricolore.
A Milanello, invece, Mihajlovic sa che l’unico modo per festeggiare bene il Natale è vincere contro il Frosinone, per non alimentare ancora le voci di esonero e guardare con ottimismo alla seconda parte di campionato. “Vorrei essere Harry Potter, ma purtroppo non ho la bacchetta magica”, prova a scherzare il tecnico rossonero, che pensa a quanto fatto sinora e quel che lo aspetta a partire da gennaio: “Finora non è stata una stagione facile – ha detto il serbo in conferenza -, ma in parte me l’aspettavo. Se avessimo vinto col Verona, domenica scorsa, avremmo una media di due punti a partita, sufficiente l’anno scorso ad arrivare in Champions. Abbiamo pareggiato partite che avremmo dovuto vincere, ma dalla sconfitta col Napoli abbiamo trovato un nostro equilibrio e il gruppo è unito: lo dimostra il fatto che oggi si siano allenati con noi anche De Jong e Kucka, nonostante siano squalificati per domani, rinunciando così alle vacanze anticipate. Abbiamo perso solo a Torino contro la Juventus. Secondo me, la squadra ha ampi margini di miglioramento. Si può risalire. Certo, credevo di avere qualche punto in più, almeno quattro”.
La trasferta di Frosinone è tutt’altro che semplice (“Per prendere i 3 punti dobbiamo vincere i duelli individuali. Siamo più forti, ma dirlo non basta. Se qualcuno pensa che sarà una partita facile si sbaglia di grosso perchè il Frosinone ha fatto 13 punti sui 14 che ha in casa”), per passare al Matusa servirà il miglior Milan: “Ho fatto vedere questi dati ai ragazzi: siamo la 4° squadra in Italia per quanto crea e l’11° per quanto li sfrutta, siamo la 4° per i tiri in porta, ma siamo la 12°-13° per la precisione nei tiri in porta. Bisogna avere personalità e precisioni nelle giocate. Dobbiamo cercare di sbagliare meno passaggi e essere più precisi e cinici in avanti. A Genova avremmo dovuto chiuderla prima. È tutta la squadra che lavora bene in fase difensiva, ma quando ci sono le occasioni vanno sfruttate e bisogna fare gol”.
Mihajlovic ha anche ufficializzato gli addii di Suso (“È andato al Genoa”) e di Nocerino (“Qualcuno dovrà uscire, siamo troppi”), sperando nel pieno recupero di quei giocatori che hanno giocato poco o niente: “Nessuno parla di Menez, ma lui l’anno scorso ha fatto 16 gol e non lo abbiamo mai avuto. Niang non lo abbiamo avuto per 3-4 mesi, Bertolacci è stato assente per qualche gara. E Balotelli lo abbiamo avuto solo per una gara e mezza”.
Tre punti contro il Frosinone servirebbero come non mai per dare morale e fiducia a tutto l’ambiente, e per trascorrere il periodo di sosta con la convinzione che con il nuovo anno ci sarà anche un nuovo Milan.