Con la fine del lockdown la voglia di viaggiare degli italiani torna in cima ai pensieri. Se da un lato la pandemia ha cambiato le nostre abitudini ed i nostri progetti, soprattutto per quanto riguarda le vacanze, dall’altro ha dato modo al nostro Paese di essere ancora più valorizzato, diventando la meta principale dei nostri viaggi. E quale modo migliore se non riprendere il contatto con la natura e gustare prodotti locali d’eccellenza? Il nuovo Cammino del Bardolino è perfetto per questo.
Un progetto nato per valorizzare il patrimonio storico, culturale e naturalistico dell’area di produzione dell’omonimo vino, il Cammino del Bardolino attraversa borghi, colline e vigneti sulla sponda orientale del lago di Garda. Con una lunghezza di circa 100km totali, il Cammino è suddiviso in 18 percorsi ciclopedonali e collega 6 centri abitati su un’area di 130 km quadrati (Bardolino, Affi, Costermano, Cavaion Veronese, Garda e Rivoli), mettendo in rete 61 aziende vitivinicole.
Si offre anche l’opportunità a tutti i visitatori di scegliere tra diversi tipi di tracciato, a seconda delle proprie esigenze: percorsi brevi per escursionisti meno esperti, di circa 3/4 km, o quelli più impegnativi lunghi 20km. Sono previste anche aree di sosta attrezzata, così da poter lasciare il proprio veicolo gratuitamente e proseguire il proprio viaggio in questa terra fantastica a piedi o in bici.
Inoltre, per facilitare i visitatori nel loro viaggio, tutti i sentieri sono mappati e segnalati con 281 frecce, 172 segnavia e 53 cartelli informativi, consultabili direttamente da un’applicazione grazie al Qrcode, che non solo indicano il percorso da seguire ma forniscono, allo stesso tempo, importanti informazioni e curiosità su luoghi di interesse storico, religioso e artistico (compreso anche un Museo del Vino a Costabella di Bardolino), ma anche sui prodotti tipici del territorio, a cominciare dal Bardolino DOC.
Un Cammino pensato ad hoc per tutti i viaggiatori amanti della natura, sia per esplorare i paesaggi dell’entroterra del Garda, che per degustare nelle più rinomate cantine il Bardolino Doc, che non ha di certo bisogno di presentazioni. Dal colore rosso rubino chiaro, profumato, di grande bevibilità, il Bardolino (a base di uve Corvina, Rondinella e Molinara) si distingue per il suo sapore asciutto, leggermente amarognolo e molto armonico. Dotato di grande versatilità gastronomica, in grado di accompagnare qualsiasi pietanza: dalle carni bianche alla pizza fino al pescato del lago.
Proprio per questo sono da provare tutte le sue vesti, dal Superiore al Classico (prodotto nei comuni di Affi, Bardolino, Cavaion Veronese, Costermano, Garda e Lazise), dal Novello al Chiaretto. Così da poter assaporare in ogni sorso tutta la storia di questo incredibile vino e del suo territorio.
A sud del Garda, tra Brescia, Mantova e Verona si estende un territorio di colline, valli e piccole aree ghiaiose. Sono le colline moreniche del Garda, costituito dai ghiacciai che modellarono il bacino gardesano, che insieme al clima dolce (con inverni miti ed estati temperate), rendono questa terra perfetta per le uve ed il vino che ne deriva. La cui produzione è anche testimoniata da insediamenti e reperti di epoca romana, come coppe e altri recipienti, utilizzati in occasione di cerimonie e riti religiosi.
Nel ‘400, la viticoltura ebbe una forte crescita che sotto il dominio della Repubblica di Venezia, assunse un ruolo ancora più importante per l’economia. Ma solo dal’800 la produzione del vino diviene di tipo qualitativo e non più quantitativo, finché nel 1968 gli viene riconosciuta la denominazione di origine controllata (DOC) definendo l’area di produzione del vino “Bardolino”. Essa comprende 16 comuni del lago di Garda: Bardolino, Garda, Lazise, Affi, Costermano, Cavaion Veronese (solamente i vini prodotti in questi 6 comuni possono vantare della denominazione del Bardolino Classico),Torri del Benaco, Caprino, Rivoli Veronese, Pastrengo, Bussolengo, Sona, Sommacampagna, Castelnuovo, Peschiera e Valeggio sul Mincio.
L’idea del Cammino nasce nel 2016, dalla Land srl dell’architetto Andreas Kipar uno studio internazionale di architettura e progettazione (LAND è acronimo di “Landscape Architecture Nature Development”), con sede a Milano che ha filiali in Germania (Düsseldorf) e Svizzera (Lugano) e cura progetti ambientalistici in tutto il mondo.
Il progetto, finanziato dai comuni e dal Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2014-2020, per un ammontare complessivo di circa 184mila euro, è ripartito in quote tra i diversi Comuni a seconda degli abitanti. Nel finanziamento dell’opera è intervenuto anche il Gal Baldo Lessinia, l’ente presieduto da Ermanno Anselmi, che eroga fondi europei insieme alla Regione Veneto e l’Avepa. L’obiettivo era quello di rendere una serie di percorsi poco “battuti”, percorribili sia a piedi che in bici, partendo da uno dei 6 centri abitati e da qui scegliere il percorso che più si preferisce.
Il tempismo però non è stato dei migliori, dato che questo progetto ha visto la luce all’inizio di marzo, in piena quarantena. Anche se in questa fase di ripresa, questa iniziativa potrebbe rivelarsi un’ottimo modo per tornare ad un turismo lento, lontano da eventuali assembramenti.
Per ripartire in sicurezza gli eventi saranno limitati fino al 31 agosto. Dopo l’annullamento delle diverse manifestazioni primaverili che avrebbero dovuto inaugurare l’inizio di questo progetto, gli appuntamenti della stagione estiva saranno riprogrammati e progettati in un’ottica diversa, come il “Palio del Chiaretto”, inizialmente programmato dal 5 al 7 giugno, sarà invece posticipato a luglio. Un cammino itinerante ad accesso limitato, che porterà alcuni piccoli gruppi di visitatori in giro per la natura e tra nelle aziende vinicole.
“In questo particolare periodo, in cui l’Italia sta cercando di ripartire è fondamentale ripartire da noi stessi e dai nostri territori, bene prezioso di cui disponiamo – ha commentato l’archistar Andreas Kipar – Il Cammino del Bardolino è un esempio in cui è possibile sperimentare il contatto stretto con il territorio anche grazie alle numerose aziende agricole produttrici del Bardolino DOC. Si ha così l’opportunità di intraprendere un percorso a piedi e di esplorare il paesaggio dell’entroterra del Lago di Garda assaporandone i suoi prodotti tipici. È importante – ha concluso Kipar – ritrovare le nostre radice nei territori e nei paesaggi che hanno sempre fatto da cornice alle nostre vite, perché noi siamo il paesaggio e la nostra cultura sta nel paesaggio”.
Un Cammino immerso nella biodiversità naturalistica del Garda tra storia e tradizioni che ci permette di scoprire un patrimonio artistico ancora poco conosciuto. Un’iniziativa ancora più preziosa per il turismo rurale nazionale, soprattutto in questo momento così difficile per il nostro Paese. Tornare a viaggiare in Italia, investire nelle nostre eccellenze, è il modo migliore per contribuire ad una ripresa e un rilancio del Made in Italy per come lo conosciamo.