Il mercato mette tutti d’accordo. La Lega di Serie A infatti, oltre alle date di campionato e Coppa Italia (ne parliamo tra poco), ha deciso anche quelle della prossima sessione estiva di trattative. Le “danze” dureranno dal 1 settembre al 5 ottobre, con una postilla importante: i club potranno depositare eventuali pre-contratti già nei mesi di luglio e agosto, per evitare la concorrenza sleale di Germania e Francia, gli unici, seppur per motivi diametralmente opposti, che avranno l’estate libera da impegni nazionali. Inutile dire però che queste sono soprattutto formalità, visto che le mosse dei dirigenti nostrani sono già iniziate da tempo. L’Inter per esempio sta vivendo giorni caldissimi, come dimostra la cessione ormai imminente di Icardi al Psg.
L’affare diventerà ufficiale entro il 31 maggio, giorno di scadenza della clausola stabilita un anno fa, anche se i nerazzurri verranno incontro ai parigini: Leonardo infatti verserà 50 milioni più 8 di bonus (da Viale Liberazione fanno sapere che saranno facilmente raggiungibili), per un totale di 58, 12 in meno di quelli precedentemente pattuiti. Poco male, perché Marotta avrà comunque un bel tesoretto da spendere, per giunta prima ancora di tornare in campo. Il come resta tutto da decifrare, tanto più dopo le parole di Ausilio: un punto di mercato che, se possibile, ha aggiunto ancor più mistero sulle mosse nerazzurre.
“Werner e Cavani? Il primo ha una clausola ma non arriverà, il secondo, al momento, non è un’opportunità di mercato – ha fatto sapere il ds –. Vidal? Il nostro centrocampo è già forte e vogliamo migliorarlo facendo crescere talenti come Sensi e Barella. Tonali? Ha le qualità per giocare nell’Inter, ma non so se abbia anche i parametri economici giusti. Nainggolan invece tornerà sicuramente da noi, il da farsi lo valuteremo assieme a lui e all’allenatore”. Verità o pretattica? Lo scopriremo solo tra qualche tempo, di certo molto dipenderà da Lautaro Martinez, protagonista di un #ForzaInter su Instagram piuttosto ammiccante.
Che il Barcellona lo avesse convinto con una mega offerta pre-Covid è storia nota, così come che oggi, alla luce della crisi economica che ha colpito la Spagna, non possa più pagare la clausola rescissoria da 110 milioni. Marotta non ha mai chiuso le porte, ma di certo non accetterà mai le offerte al ribasso che i giornali catalani “sparano”, un giorno sì e l’altro pure, sulle loro prime pagine. Grandi movimenti anche in casa Juve, dove il focus resta puntato soprattutto su attaccanti e centrocampisti. Per la maglia numero 9, in attesa di capire che ne sarà di Higuain, il candidato numero uno è sempre Milik, a cui il Napoli ha posto un ultimatum: rinnovo o partenza immediata.
Il contratto in scadenza nel 2021 infatti è una spada di Damocle troppo grossa per De Laurentiis, a cui farebbe più male una perdita a costo zero che una cessione alla Juventus. Ma Sarri ha in testa anche un altro ex azzurro: si tratta di Jorginho, tornato in auge dopo il rifiuto di Arthur. Il passaggio di Pjanic in blaugrana resta comunque possibile, ad ogni modo la Signora ha bisogno di un sostituto e l’italo-brasiliano, da sempre pallino del tecnico bianconero, può essere il profilo giusto. In alternativa, visti i 50 milioni chiesti dal Chelsea, salgono le quotazioni di Paredes, tanto più che il Psg è da sempre estimatore di Pjanic.
Difficile invece analizzare le mosse del Milan, alle prese con una rivoluzione di cui, al momento, si intravedono solo i contorni. L’unica cosa certa è in questa settimana Ibrahimovic, se possibile, si è allontanato ancora di più e non solo in senso metaforico: lo svedese, dopo essersi lesionato il soleo del polpaccio, ha deciso di partire per la Svezia, confermando di essere ormai proiettato verso un futuro lontano da Milano. Del resto il progetto Rangnick prevede giovani di talento e prospettiva, tipo Eduardo Quaresma, difensore dello Sporting Lisbona, che però sta per essere blindato con una clausola da 45 milioni.
Tornando al tema d’apertura, il calcio italiano è finalmente riuscito a organizzare la sua ripartenza. “I club hanno votato all’unanimità la disputa dei 4 recuperi della sesta giornata di ritorno (Atalanta-Sassuolo, Hellas Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma) nel weekend del 20/21 giugno e la programmazione dell’ottava giornata di ritorno a partire da lunedì 22 giugno – si legge nel comunicato ufficiale della Lega Calcio. – Inoltre, accogliendo l’auspicio del Ministro Spadafora, l’attività sportiva della stagione 2019/2020 riprenderà da subito con la Coppa Italia, la cui finale è programmata per il giorno 17 giugno. Date e orari delle gare saranno resi noti dalla Lega Serie A nei prossimi giorni”.
Tutto come anticipato giovedì insomma, anche se le quattro semifinaliste della Coppa, spaventate dall’idea di giocarsi un trofeo in tre giorni, stanno spingendo per anticipare la ripartenza, ad oggi prevista per sabato 13. La volontà è quella di ottenere una deroga per giocare già il 10 o l’11, per poi avere una settimana intera per preparare la finale. Nelle prossime ore ne sapremo di più, ma ormai non ci sono più dubbi: il calcio sta davvero tornando ed è pronto (Covid permettendo) a regalarci un’estate davvero entusiasmante.